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In Cina e Asia – Pechino fissa la crescita del 2025 “intorno al 5%”

In Notizie Brevi by Redazione

Le notizie di oggi:

  • Cina e Due Sessioni, IA tra gli argomenti chiave
  • Giappone, peggior incendio degli ultimi cinquant’anni
  • Cina, libro bianco sulla lotta al fentanyl contro le accuse degli Usa
  • Dalla Russia sanzioni contro il Giappone e aperture al Myanmar
  • L’Ue corteggia il Vietnam per diversificare gli investimenti
  • Candidato n. 3 del Pentagono chiede a Taiwan di destinare il 10% del Pil per la difesa
  • Società di Hong Kong cede il controllo sui porti di Panama
  • La Corea del Sud stanzia 34 miliardi di dollari per le tecnologie strategiche

Anche quest’anno la Cina perseguirà un obiettivo di crescita “intorno al 5%”. È quanto annunciato oggi 5 marzo dal premier cinese Li Qiang che ha avviato i lavori dell’Assemblea nazionale del popolo, il parlamento cinese. Giustificando la decisione, il primo ministro ha citato un ambiente esterno “sempre più complesso”, possibile riferimento alle tariffe annunciate da Trump e alle tensioni commerciali con l’Ue. Per rilanciare l’economia, la Cina emetterà un totale di 1,3 trilioni di yuan (circa 182 miliardi di dollari) di obbligazioni speciali ultra-lunghe quest’anno (300 miliardi di yuan in più rispetto all’anno scorso) da destinare in parte a rilanciare i consumi interni, mentre il rapporto deficit/PIL per quest’anno sale a circa il 4%, un aumento di un punto percentuale rispetto al 2024. Ma altre politiche, come sussidi per gli anziani e le famiglie con figli e aiuti, sembrano ugualmente voler direzionare la spesa dei cittadini dal welfare agli acquisti.

Li ha inoltre confermato il proseguimento dell‘apertura ai capitali esteri dei settori culturale di Internet, della cultura nonché elle telecomunicazioni, dell’assistenza sanitaria e dell’istruzione. Tra le altre questioni sollevate dal premier figurano una maggiore tutela dell’industria privata e l’applicazione delle nuove tecnologie (IA, 6G, IoT),  alla produzione industriale. Menzione speciale per Hong Kong e Macao, esortate per la prima volta nel rapporto sul lavoro ad approfondire gli scambi e la cooperazione internazionali.

Resta più o meno costante il trend della spesa militare, che aumenterà ancora del 7,2% a 245 miliardi di dollari, anche se – secondo gli esperti – includendo voci inespresse, potrebbe essere il 40% maggiore dei numeri ufficiali. Intanto è sparito il riferimento ai mezzi pacifici nel passaggio sulla riunificazione di Taiwan, che Pechino dice di voler perseguire “con fermezza” insieme ai “compatrioti taiwanesi”.

Cina e Due Sessioni, IA tra gli argomenti chiave

Le tecnologie di intelligenza artificiale (IA) saranno uno degli argomenti chiave degli incontri previsti per le “Due sessioni”, il cruciale appuntamento politico cinese. Nelle ore precedenti all’avvio dei lavori, che hanno preso il via ieri, i membri della Conferenza consultiva politica del popolo cinese hanno messo in guardia contro la regolamentazione eccessiva delle aziende di IA, che rischierebbe di ostacolare la Cina nella corsa globale. Second tali opinioni Pechino dovrebbe trovare un equilibrio, evitando sia di ignorare ma anche di allarmarsi troppo di fronte ai problemi legati alla sicurezza. Dalla comunità imprenditoriale si ergono invece voci a favore di maggiori garanzie governative per far fronte all’inevitabile impatto che l’IA genera sul settore occupazionale. Secondo Liu Qingfeng, fondatore della società di software di riconoscimento vocale basata sull’IA iFlytek, e anche rappresentante dell’Assemblea nazionale del popolo cinese, è necessario garantire un fondo assicurativo come rete di sicurezza per i lavoratori a rischio di essere rimpiazzati dall’IA. Liu ha anche aggiunto che le aziende di IA dovrebbero farsi carico di presentare relazioni sui posti di lavoro persi e relativi piani per garantire l’assunzione di nuova forza lavoro.

Società di Hong Kong cede il controllo sui porti di Panama

Il conglomerato di Hong Kong CK Hutchison Holdings ha raggiunto un accordo preliminare per la cessione del 90% della sua unità che gestisce i porti di Balboa e Cristobal, a Panama, a un consorzio composto dalle società d’investimento statunitensi BlackRock e Global Infrastructure Partners (Gip), nonché dalla Terminal Investment Ltd (Til), gruppo con sede in Svizzera che fa capo alla compagnia marittima Msc dell’armatore italiano Gianluigi Aponte. Lo ha reso noto ieri la stessa società in un comunicato. L’operazione, che garantirà a CK Hutchison 17,5 miliardi di euro, segue le pressioni esercitate da Donald Trump, affinché Washington riprenda il controllo del Canale di Panama, la cui gestione è passata nel 1999 al governo locale. Il capo della Casa Bianca ha in più circostanze accusato le autorità panamensi di aver ceduto alla Cina il controllo del canale. Il mese scorso la procura di Panama aveva chiesto la revoca della concessione dei porti di Balboa e Cristobal alla CK Hutchison, firmata nel 1997 e rinnovata nel 2021 fino al 2047. “Vorrei sottolineare che la transazione è di natura puramente commerciale e del tutto estranea ai recenti resoconti politici sui porti di Panama”, ha affermato il co-direttore generale dell’azienda Frank Sixt, negando un ruolo di Trump nella vendita.

Giappone, peggior incendio degli ultimi cinquant’anni

Il Giappone è ancora alle prese con il contenimento dell’incendio boschivo che in una settimana ha bruciato 2600 ettari di foreste e causato la morte di una persona nei pressi della città di Ofunato, nella prefettura nord-orientale di Iwate. Si tratta del peggior incendio degli ultimi cinquant’anni. Il terreno montuoso rende difficile l’accesso dei camion dei vigili del fuoco, che devono quindi utilizzare elicotteri e manichette per spegnere le fiamme. Circa 4 mila abitanti sono stati costretti a lasciare le loro case. Il Giappone, nazione insulare caratterizzata da un clima umido, non è solitamente interessata dagli incendi, ma le precipitazioni inferiori alla norma dello scorso mese hanno giocato un ruolo fondamentale in questa tragedia. Il riscaldamento globale potrebbe rendere il paese più vulnerabile a eventi estremi.

Cina, libro bianco sulla lotta al fentanyl contro le accuse degli Usa

Martedì 4 marzo il Consiglio di Stato cinese ha pubblicato un white paper dal titolo “Controllo delle sostanze correlate al fentanyl: il contributo della Cina”, nello stesso giorno dell’entrata in vigore dei dazi statunitensi contro Cina, Canada e Messico. Washington ha affermato che la decisione di aumentare le tariffe per Pechino dal 10% imposto il mese scorso al 20% è motivata dalla volontà di costringere la Cina a imporre controlli più severi sul fentanyl, ritenuti non ancora adeguati per fermarne il commercio internazionale. La risposta di Pechino, riportata nel libro bianco, è che “sono menzogne”: la Cina ha invece svolto un lavoro enorme nel controllo di tali sostanze. Nel giro di poche ore dall’entrata in vigore dei dazi Usa, la Repubblica popolare ha anche reagito imponendo un giro di tariffe, tra cui un aumento dal 10 al 15% sui beni agricoli Usa.

Dalla Russia sanzioni contro il Giappone e aperture al Myanmar

Il ministro degli Esteri del Giappone, Takeshi Iwaya, è stato inserito insieme ad altre nove politici e diplomatici giapponesi nell’elenco delle persone sanzionate dalla Russia e a cui è impedito l’ingresso nel paese. Una mossa che segue le sanzioni imposte da Tokyo a Mosca lo scorso 10 gennaio per l’invasione dell’Ucraina: il Giappone ha congelato i beni di alcuni imprenditori, società e banche, applicando anche un divieto di esportazioni per aziende e organizzazioni legate al settore militare. Nel mentre il Cremlino sembra intenzionato a rafforzare i rapporti con altri paesi asiatici, come l Myanmar, a sua volta colpito da sanzioni internazionali. Lunedì 3 marzo il generale Min Aung Hlaing, leader del paese e capo della giunta militare, è arrivato in Russia, nel suo quarto viaggio nel paese dal golpe del 2021. I due paesi hanno messo in risalto il crescente commercio bilaterale e hanno concordato di aumentare la cooperazione nel settore dell’energia nucleare, nelle infrastrutture e nell’agricoltura. I due paesi hanno anche firmato un accordo per la ZES di Dawei, località marittima birmana che dovrebbe diventare un polo per l’industria, la tecnologia e i trasporti. 

L’Ue corteggia il Vietnam per diversificare gli investimenti

Secondo quanto affermato da funzionari e diplomatici europei, nei prossimi mesi la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen e il presidente francese Emmanuel Macron dovrebbero visitare il Vietnam per rafforzare i legami con la nazione del Sud-est asiatico. In un messaggio video condiviso durante l’Asean Future Forum di Hanoi di fine febbraio, Von der Leyen ha detto che l’Unione europea vuole “creare nuove opportunità di commercio e investimenti con partner fidati” a fronte dei nuovi dazi americani sulle esportazioni e le incertezze sotto l’amministrazione Trump. Come evidenziano gli analisti, se Washington scegliesse di imporre tariffe anche al Vietnam, il paese asiatico potrebbe puntare a rafforzare le esportazioni verso l’Ue, in un momento in cui Hanoi intende diversificare le forniture militari e gli investimenti infrastrutturali in entrata. Lo scorso 2 marzo il primo ministro Pham Minh Chinh ha presieduto un dialogo con rappresentanti delle ambasciate dei paesi Ue e circa 30 aziende ad Hanoi, per promuovere la cooperazione e gli investimenti e puntare a raggiungere un tasso di crescita di almeno l’8% quest’anno. Con investimenti diretti che superano i 30 miliardi di dollari, l’Ue si colloca al senso posto dei maggiori investitori stranieri in Vietnam.

Candidato n. 3 del Pentagono chiede a Taiwan di destinare il 10% del Pil per la difesa

Bridge Colby, candidato da Trump a diventare il n. 3 del Pentagono, ha dichiarato al Senato che Taiwan dovrebbe spendere il 10% del PIL per la difesa, rispetto al 3% anticipato dal governo di William Lai. Nel 2016 Colby aveva affermato che Washington dovrebbe dare a Taipei garanzie di sicurezza esplicite, ma la posizione è ora cambiata per via del “drammatico deterioramento dell’equilibrio militare” con la Cina, ha spiegato l’ex Vice Assistente Segretario della Difesa.

La Corea del Sud stanzia 34 miliardi di dollari per le tecnologie strategiche

La Corea del Sud istituirà un fondo strategico da 50 trilioni di won per fornire sostegno finanziario alle aziende nazionali legate alle tecnologie strategiche, come chip e automobili. Lo ha annunciato il governo il 5 marzo, aggiungendo che i settori a beneficiare dei fondi – che verranno erogati nell’arco di cinque anni –  sono 12, tra cui semiconduttori, batterie ricaricabili, prodotti biofarmaceutici, industria aerospaziale e intelligenza artificiale.