In Cina e Asia – Pechino e Vaticano verso nomina congiunta dei vescovi

In by Gabriele Battaglia

I titoli della rassegna di oggi:

– Pechino e Vaticano verso nomina congiunta dei vescovi
– La travagliata esistenza dei bambini satellite
– Corea del Sud: in marcia per chiedere le dimissioni della presidente Park
– Pyongyang indaga su coinvolgimento spionaggio sudcoreano-americano nei fallimentari test missilistici
– A Taiwan il gay pride più grande d’Asia
Pechino e Vaticano verso nomina congiunta dei vescovi

Secondo fonti del Wall Street Journal, Pechino e il Vaticano hanno raggiunto un accordo sulla nomina dei vescovi, vero pomo della discordia tra Cina e Santa Sede. Se Papa Francesco dovesse sottoscrivere l’intesa, otto dei vescovi precedentemente eletti dal governo cinese senza il permesso del Vaticano – di cui tre scomunicati ufficialmente – verrebbero finalmente riconosciuti. L’accordo prevede inoltre un sistema per le prossime nomine in base al quale la Chiesa cattolica patriottica (controllata da Pechino) in futuro potrà proporre una serie di candidati per ogni diocesi in attesa che il Papa ne scelga uno o nessuno, richiedendo nuove opzioni.

L’intesa tuttavia non chiarisce il ruolo delle chiese sotterranee cinesi, quelle fedeli alla Santa Sede in barba ai divieti del regime cinese. Per molti l’accordo rappresenta un tradimento, un’operazione diplomatica messa in campo dal Papa per riannodare i rapporti con la Cina, sfilacciati a causa del riconoscimento di Taiwan. 


La travagliata esistenza dei bambini satellite

li chiamano «bambini satelliti», sono i figli degli immigrati cinesi, che vessati dalle difficoltà economiche – sono perlopiù ristoratori nelle Chinatown americane – decidono a malincuore di rispedire i bambini in Cina per farli crescere con la famiglia allargata. I piccoli, nati all’estero, finiscono per stringere un forte rapporto con i parenti nonni e zii, tanto da subire spesso traumi incurabili quando, in età scolare, vengono rispediti oltremare per ricongiungersi ai genitori biologici. Nei peggiori casi il senso di straniamento e la difficoltà di imparare una nuova lingua è all’origine di istitinti suicidi. E’ per questo che sono nate iniziative come la no profit Chinese-American Planning Council che aiutano a ricostruire il rapporto tra figli e genitori, e assiste i bambini nelle attività ricreative a cui i genitori non riescono a prendere parte a causa degli orari di lavori massacranti.


Corea del Sud: in marcia per chiedere le dimissioni della presidente Park

Nella giornata di sabato migliaia di persone hanno marciato per le strade di Seul per chiedere le dimissioni della presidente Park Geun-hye. Da giorni sulla stampa locale infuria uno dei peggiori scandali ad aver coinvolto il governo sudcoreano negli ultimi anni. La Lady di Ferro è stata accusata di aver passato documenti confidenziali a una sua vecchia consigliera: Choi Soon-sil figlia di un influente leader religioso, che si dice abbia avuto un forte ascendente anche su Park padre. Definita la Rasputin sudcoreana, la donna avrebbe messo mano al discorso presidenziale della presidente, oltre ad aver sfruttato la sua influenza per trarre benefici economici da alcune no-profit finanziate da colossi sudcoreani come Samsung e Hyundai. Lo scandalo ha fatto precipitare ai minimi i consensi della Park tra la popolazione. Nella giornata di domenica Park ha accettato le dimissioni dei più alti funzionari dell’ufficio presidenziale.

Pyongyang indaga su coinvolgimento spionaggio sudcoreano-americano nei fallimentari test missilistici

Secondo la North Korea Intellectuals Solidarity (NKIS), fondata da un gruppo di dissidenti nordcoreani fuggiti al Sud, Kim Jong-un avrebbe lanciato un’indagine per smascherare il presunto coinvolgimento dei servizi di spionaggio americani e sudcoreani negli ultimi fallimentari lanci missilistici Musudan, di cui l’ultimo risalente al 20 ottobre. L’intelligence nordcoreana starebbe investigando sopratutto le importazioni di circuiti integrati, che il direttore della NKIS ritiene responsabili al 100% per la cattiva riuscita dei test. «E ‘un grosso problema, se gli Stati Uniti e la Corea del Sud si trovano ad essere coinvolti nella linea di alimentazione dei circuiti integrati e hanno messo a punto un piano per causare problemi», ha dichiarato Kim Heung-kwang.

A Taiwan il gay pride più grande d’Asia

Nella giornata di sabato decine di migliaia di persone «colorate» hanno sfilato nell’ambito di quello che è stato definito il gay pride più affollato d’Asia. In cima alle richieste dei manifestanti la legalizzazione del matrimonio tra persone dello stesso sesso. Taiwan viene definita uno dei paesi asiatici più progressisti in termini di diritti omosessuali, tuttavia una riforma della legge matrimoniale è stata a lungo osteggiata dal partito conservatore del Guomindang, al governo fino alle elezioni dello scorso gennaio. Ma con la vittoria dell’opposizione liberale del Democratic Progressive Party il dibattito ha assunto nuovo vigore e il parlamento è in attesa di discutere alcune proposte sostenute dalla presidente Tsai ing-wen.