In Cina e Asia – Pechino condanna l’attacco in Mali

In by Gabriele Battaglia

La reazione di Pechino dopo le tre vittime cinesi degli attentati in Mali di venerdì. Quasi trenta persone, sospettate di terrorismo, sono state uccise in Xinjiang. Ancora isole artificiali nel Mar cinese meridionale, dice Pechino. Yuan dentro la supervaluta del Fmi. Nasce la comunità economica del Sudest asiatico ma rimangono molteplici incognite. Anche in Giappone non esiste il "rischio zero" per il terrorismo, dicono i media nazionali. CINA – 3 vittime cinesi in Mali: la reazione di Pechino

La Cina “condanna con forza” l’attacco in Mali in cui tre cittadini cinesi sono rimasti uccisi e collaborerà con la comunità internazionale per “combattere il terrorismo, difendere vite innocenti e mantenere la pace”. Parola del presidente Xi Jinping dopo che l’uccisione a Bamako di tre manager della China Railway Construction diffonde inquietudine sulla stessa strategia cinese di penetrazione commerciale in Africa. I tre uomini stavano infatti discutendo con funzionari maliani un progetto di ferrovia nella hall dell’albergo Radisson, quando i militanti di al-Murabitoun vi hanno fatto irruzione. La Cina ha sviluppato in modo significativo le relazioni economiche con il Mali. Il commercio bilaterale aveva raggiunto i 622 milioni di dollari nel 2012 e sono in gran parte cinesi le truppe Onu di peace-keeping che stazionano nel Paese. A questo proposito, a chi l’accusa di non avere mobilitato i propri soldati per liberare l’albergo, Pechino risponde che si trovavano a oltre mille chilometri da Bamako e dipendono dal comando Onu, non della madrepatria.

CINA – Uccisi 28 "sospetti terroristi" in Xinjiang

E nel frattempo sono diventati 28 i membri di un “gruppo terrorista” uccisi nella regione dello Xinjiang, a seguito di una caccia all’uomo durata due mesi dopo l’attacco in una miniera di carbone che nel mese di settembre ha lasciato, secondo fonti ufficiali, 16 morti (almeno 50 secondo Radio Free Asia). I media cinesi hanno dato ampio risalto all’evento e si discute oggi se sia il caso di essere trasparenti oppure di limitare notizie di questo genere per non suscitare emulazione. Sul Global Times si legge che la “politica dell’ostrica” (cioè la non trasparenza) è dannosa perché non fa altro che fomentare la circolazione di voci incontrollate. A proposito di trasparenza, continuano però a essere poco chiare le circostanze della morte di “donne e bambini” – secondo Radio Free Asia – nell’assalto delle forze speciali cinesi alla caverna dove si erano nascosti gli attentatori.

CINA – Pechino continuerà a costruire isole artificiali nel Mar Cinese Meridionale

“Costruire e mantenere le necessarie strutture militari, questo è ciò di cui c’è bisogno per la difesa della Cina e per la protezione di isole e scogli”, ha detto il vice ministro degli Esteri Liu Zhenmin in conferenza stampa, ai margini del vertice Asean di Kuala Lumpur. Liu insiste sul fatto che la Cina non intende militarizzare la regione e condanna le provocazioni costituite dalla navi Usa che si avvicinano alle installazioni cinesi per garantire la “libertà di navigazione”. Al vertice dei Paesi del Sudest Asiatico, Pechino ha intanto promesso 10 miliardi di dollari in prestiti per le infrastrutture e 560 milioni in aiuti per i Paesi Asean meno sviluppati.

CINA – Lo yuan dentro la supervaluta del Fmi, ma "rimarrà stabile"

Yi Gang, vice governatore della banca centrale cinese, ha dichiarato che lo yuan rimarrà stabile anche quando entrerà a far parte del paniere di monete che compone i diritti speciali di prelievo, la supervaluta del Fondo Monetario Internazionale. Nei giorni scorsi, erano circolati pareri che prevedevano un indebolimento della moneta cinese rispetto al dollaro dopo il suo ingresso nel paniere, in programma tra pochi giorni.

ASEAN – Nasce la comunità del Sudest asiatico

Dieci Stati, 626 milioni di cittadini, 2.600 miliardi di prodotto interno lordo.Con la cerimonia a Kuala Lumpur nel corso del vertice Asean ha preso forma la Comunità economica degli Stati del Sudest asiatico. L’obiettivo è creare un mercato comune tra i Paesi della regione, eliminando tariffe e permettendo la libera circolazione, dei lavoratori, al momento però soltanto di otto categorie. Il progetto partirà ufficialmente il prossimo 31 dicembre e si svilupperà a diverse velocità, così da includere tutti i Paesi entro il 2018. La Comunità dell’Asean, il cui modello vuole essere la Ue, è infatti al suo interno molto più differenziata rispetto all’originale europeo includendo una monarchia assoluta (il Brunei) una giunta militare (la Thailandia), due Paesi comunisti (Laos e Vietnam); due democrazia (Indonesia e Filippine), una città-Stato dove vige una democrazia autoritaria e paternalistica (Singapore), uno Stato di fatto autoritario (la Cambogia) un Paese in via di transizione (il Myanmar); una monarchia a rotazione (la Malaysia).

GIAPPONE – Terrorismo: non esiste il rischio zero

La stampa e alcuni ex funzionari lo confermano: non si può escludere che anche in Giappone ci siano simpatizzanti dello Stato islamico pronti a commettere un atto terroristico nel paese arcipelago. Il Giappone, poi, è l’unico paese in cui è stato condotto un atto terroristico con armi batteriologiche: esattamente 20 anni fa, gli attacchi al gas sarin nella metropolitana di Tokyo: 12 morti, 50 feriti gravemente e altre mille persone interessate. Un campanello d’allarme è suonato questa mattina: un ordigno è esploso in un bagno del santuario Yasukuni, senza fortunatamente ferire nessuno. La polizia indaga per atto di guerriglia.

[Foto credit: ndtv.com]