I titoli di oggi:
- Pechino avverte: “Chi fa accordi con gli USA a nostro discapito subirà conseguenze”
- Giappone e Usa trattano su dazi e auto
- Cina e Indonesia lanciano meeting 2+2
- Filippine-US, al via le esercitazioni congiunte “Balikatan”
- Cina, lanciate 150 misure sui servizi
- JD Vance in India incontra Modi
La Cina applicherà sanzioni ritorsive ad alcuni membri del Congresso, funzionari e dirigenti di organizzazioni non governative americani, accusati di aver “agito in modo oltraggioso” su questioni relative a Hong Kong. L’annuncio, diramato ieri dal Ministero degli Esteri, segue di alcuni giorni l’imposizione da parte di Washington di sanzioni a sei funzionari hongkonghesi e della Cina continentale per il loro coinvolgimento in una presunta “repressione transnazionale”, contro 19 attivisti fuggiti all’estero. La scorsa settimana il responsabile cinese per gli affari di Hong Kong Xia Baolong aveva condannato “Le cosiddette sanzioni e tariffe reciproche degli Stati Uniti” aggiungendo che gli oltre 1,4 miliardi di cinesi, compatrioti di Hong Kong inclusi, non si lasceranno intimidire”.
Cina e Indonesia lanciano meeting 2+2
Il 21 aprile si è tenuta a Pechino la prima riunione del dialogo ministeriale congiunto “2+2” tra Cina e Indonesia, che ha coinvolto i rappresentanti dei ministeri degli Esteri e della Difesa dei due paesi. Le parti hanno deciso di istituire il meccanismo di dialogo strategico globale confermando il loro impegno ad attuare con efficacia la “Dichiarazione sulla condotta delle parti nel mar Cinese meridionale” e ad accelerare le discussioni sul “Codice di Condotta nel mar Cinese meridionale”. Sono state discusse anche questioni di natura economica, come la stabilità della supply chain e la necessità di combattere il protezionismo, riferimento implicito alle tariffe americane.
Cina, lanciate 150 misure sui servizi
La Cina ha annunciato ieri oltre 150 nuove iniziative per aprire il settore dei servizi, in particolare nei settori sanitario e finanziario. Il piano prevede il supporto ai medici stranieri nel lancio di cliniche, scuole infermieristiche a capitale estero, consentendo l’istituzione di ospedali senza scopo di lucro e di istituti di assistenza agli anziani, e verrà semplificato il processo di importazione per i farmaci per malattie rare. In ambito finanziario, verrà incoraggiato lo sviluppo di servizi di factoring internazionali, supportato l’uso del RMB da parte delle multinazionali per il cash pooling transfrontaliero, espanso il programma pilota QFLP (Qualified Foreign Limited Partner), promossi i progetti verdi con finanziamenti e servizi tecnici e data la possibilità alle società di leasing idonee di emettere obbligazioni verdi. In ambito commerciale, culturale e turistico, il piano consentirebbe alle agenzie di viaggio con capitale straniero di offrire servizi turistici in uscita.
Giappone e Usa trattano su dazi e auto
In un’intervista televisiva mandata in onda nella giornata di domenica 20 aprile, il premier giapponese Shigeru Ishiba ha chiesto che le questioni di sicurezza vengano escluse nei negoziati commerciali con gli Stati Uniti, rispondendo così alle richieste di Trump sul ridurre i costi della difesa americana in Giappone. “Non è corretto mescolare sicurezza e tariffe”, ha affermato il primo ministro. Al centro dei colloqui, iniziati il 16 aprile a Washington da Ryosei Akazawa, ministro responsabile della politica economica e fiscale, c’è la riduzione del deficit commerciale statunitense. In questo senso, Tokyo starebbe valutando l’allentamento di alcune regole di sicurezza per i veicoli, tema da sempre centrale nelle frizioni con le case automobilistiche Usa. Possibili concessioni anche sul fronte agricolo, con l’aumento delle importazioni di riso. Nel frattempo, il ministro delle Finanze Katsunobu Kato parteciperà al G20 di Washington e incontrerà il segretario al Tesoro Usa Scott Bessent il 24 aprile, con l’intenzione di discutere di politica monetaria giapponese.
Cina: “Chi fa accordi con gli Usa a nostro discapito subirà conseguenze”
Dopo l’aumento dei dazi americani fino al 145% sui prodotti in arrivo dalla Repubblica popolare, il ministero del Commercio cinese ha condannato l’abuso delle tariffe da parte di Washington e promesso “contromisure risolute e reciproche” contro chi asseconda la strategia americana. Secondo Bloomberg, l’amministrazione Trump sta chiedendo a diversi paesi di ridurre i rapporti commerciali con la Cina, promettendo in cambio esenzioni dalle recenti strette sul commercio. La proposta, che include paesi come Giappone, Indonesia, Corea del Sud e India, ha sollevato presto le critiche di Pechino. Xi Jinping nei suoi ultimi viaggi nel Sud-Est asiatico ha colto l’occasione per invitare i governi a “respingere il protezionismo Usa”, mentre Trump parla di “colloqui in corso” con la Cina.
Filippine-US, al via le esercitazioni congiunte “Balikatan”
Lunedì, più di 14.000 truppe hanno dato il via alle annuali esercitazioni “Balikatan”, simulazioni militari congiunte di Filippine e Stati Uniti. Le esercitazioni, che dureranno fino al 9 maggio, prevedono prove di fuoco vivo con sistemi statunitensi come i missili antinave Nmesis e i lanciarazzi Himars. Il tenente generale statunitense James Glynn ha descritto le esercitazioni come “prove di battaglia complete” volte ad affrontare “tutte le sfide di sicurezza regionale che dobbiamo affrontare oggi, a partire dal mar Cinese meridionale”. Alle circa 9.000 truppe statunitensi e 5.000 filippine si aggiungono piccole unità di Paesi alleati e osservatori di altri 16 Paesi. Secondo il maggiore generale filippino Francisco Lorenzo, le esercitazioni non sono rivolte a nessun Paese in particolare, ma “possono contribuire a scoraggiare il conflitto a Taiwan” e fare da deterrente a “ogni possibile coercizione o invasione del nostro Paese”. In risposta, il portavoce del Ministero degli Esteri cinese Guo Jiakun ha dichiarato: “Le parti interessate sono invitate a non provocare sulla questione di Taiwan; coloro che giocano con il fuoco si bruceranno”.
JD Vance in India incontra Modi
Lunedì, il vicepresidente degli Stati Uniti JD Vance e il primo ministro indiano Narendra Modi si sono incontrati a New Dehli, avanzando verso un accordo commerciale che rafforzi i legami bilaterali e scongiuri l’applicazione delle nuove tariffe statunitensi, al momento sospese per 90 giorni. L’incontro, avvenuto nell’ambito della visita di famiglia di quattro giorni di Vance in India, è anche preparatorio in vista della visita di Trump in India per il vertice Quad (India, USA, Australia, Giappone) del 2025. Nel 2024, il commercio bilaterale tra Stati Uniti e India ha raggiunto 129 miliardi di dollari, con un surplus di 45,7 miliardi di dollari per l’India. Nonostante l’apertura di Modi a tagliare i dazi sulle importazioni indiane dagli Stati Uniti, Trump continua a definire l’India un “abusatore di tariffe”. Nonostante questo clima, la visita di Vance è stata catalogata come un successo dall’India, che spera di concludere l’accordo commerciale entro l’autunno.