In Cina e Asia – Pechino a difesa del libero scambio

In by Gabriele Battaglia

I titoli di oggi della nostra rassegna

– Pechino a difesa del libero scambio
– Cina, record di brevetti nel 2015
– Passaporti alla polizia, restrizioni sulla libertà di movimento degli uiguri in Xinjiang
– Gli stupri? Problema ingigantito secondo la ministra indiana per le donne
– L’Asia e il Papa: presidente del Vietnam in Vaticano Pechino a difesa del libero scambio

La Cina aprirà una vertenza contro gli Stati Uniti presso l’Organizzazione mondiale del commercio nel caso il nuovo presidente Usa Donald Trump dia l’ok a politiche restrittive nei confronti dei prodotti made in China. A dirlo è stato Zhang Xiangchen, il vice-rappresentante per il commercio internazionale di Pechino nel corso di una conferenza stampa a Washington. Zhang ha anche risposto alle accuse di Trump sulle manipolazioni dello yuan per ottenere vantaggi commerciali. In riferimento a Cina, Giappone e Messico, Trump aveva detto in campagna elettorale che stavano «uccidendo» gli Usa sul piano commerciale. D’altra parte, nelle politiche protezioniste del futuro presidente degli Usa la Cina vede un’occasione storica. In questi giorni il presidente Xi Jinping, in visita in America latina — una regione chiave nelle politiche commerciali di Trump — ha sponsorizzato progetti di sviluppo — come una ferrovia che colleghi la sponda atlantica a quella pacifica — per rilanciare l’economia dell’area e firmato importanti accordi commerciali: soprattutto quello di libero scambio con il Cile, il primo tra Cina e un paese sudamericano.

Cina, record di brevetti nel 2015

Oltre un milione di brevetti sono stati richiesti in Cina nel 2015, scrive l’organizzazione mondiale della proprietà intellettuale, organismo internazionale con sede a Ginevra. Molte delle invenzioni registrate sono nel campo delle telecomunicazioni, dell’informatica, dei semiconduttori e delle tecnologie mediche. Il numero delle richieste sottoposte alle autorità cinesi è più alto della somma delle richieste di brevetto presentate nei tre paesi che seguono la Cina nel ranking, Stati Uniti, Giappone e Corea del Sud. Sono singoli inventori e organizzazioni cinesi ma anche cittadini stranieri a richiedere brevetti Oltre muraglia. In totale quasi 360mila brevetti sono stati concessi nel 2015 dal governo di Pechino. Sono numeri incoraggianti per la leadership cinese che sta puntando — anche a suon di incentivi pubblici — a una radicale transizione produttiva: dalle industrie pesanti e dalla produzione di massa di oggetti di scarsa qualità alle industrie della «conoscenza» e alle tecnologie di precisione.

Passaporti alla polizia, restrizioni sulla libertà di movimento degli uiguri in Xinjiang

Il governo della regione autonoma dello Xinjiang ha approvato nuove restrizioni sulla circolazione delle persone. Tutti i residenti dovranno consegnare i loro passaporti alle stazioni di polizia locali per «controlli e gestione». Tutti coloro che necessiteranno del documento dovranno fare domanda alla polizia, ha confermato un funzionario della provincia di Aksu al quotidiano Global Times. In altre parti della regione, teatro di numerosi scontri etnici tra la maggioranza di etnia uigura e religione musulmana e la minoranza di cinesi han nell’ultimo decennio, le autorità hanno parlato di un controllo annuale. Per i residenti della regione autonoma si tratta di un passo indietro per quanto riguarda la propria libertà di movimento. Nel 2015 le regole erano state allentate facilitare visite a familiari all’estero, viaggi di affari, turismo ed educazione. Secondo un funzionario del governo della regione le nuove direttive sui passaporti sono state approvate per mantenere «l’ordine sociale».

Gli stupri? Problema ingigantito secondo la ministra indiana per le donne

Il problema degli stupri, ha detto la ministra indiana per le donne Maneka Gandhi in un’intervista al Times of India è stato ingigantito dai media. La ministra del governo conservatore guidato da Narendra Modi ha spiegato che l’India è uno dei paesi dove l’incidenza degli stupri è tra i più bassi del mondo, ma ogni minimo caso ha enorme rilevanza sui media nazionali. Cosa che, secondo il ministro, non succede in paesi, anche in Europa, dove i tassi di stupro sono più alti che in India, ma dove i media non danno lo stesso risalto. Le parole di Gandhi sono in linea con quanto affermato in passato da esponenti del governo Modi: nel 2014, il ministro delle finanze Arun Jaitley aveva affermato che lo stesso stupro di gruppo di Delhi del 2012 era stato un piccolo incidente che era costato — complice la cattiva stampa e le abitudini delle turiste straniere a indossare vestiti succinti— al paese milioni di turisti. Alcuni report di ong internazionali negli ultimi anni hanno però dimostrato che l’India è tra i paesi «peggiori per le donne» più anche dell’Arabia Saudita.

L’Asia e il Papa: presidente del Vietnam in Vaticano

Il presidente del Vietnam Tran Dai Quang è stato ricevuto da Papa Francesco I in Vaticano in un incontro che segna un primo passo di riavvicinamento tra la Santa sede e il paese del sudest asiatico. Durante un incontro di 15 minuti i due hanno discusso le buone relazioni che esistono tra i due paesi e dei modi per svilupparle ulteriormente. Nessun commento è stato fatto sulla possibilità che si possano ristabilire le relazioni diplomatiche interrotte nel 1975 in seguito all’unificazione del paese sotto il governo dei comunisti del Nord. Segnali di distensione si sono avuti però a partire dal 2007. Il Papa punta all’Asia come prossima frontiera del cattolicesimo: oggi i cattolici contano appena il 3,2 per cento della popolazione ma sono in costante aumento. Anche per questo sarebbero in corso colloqui segreti tra la Santa Sede e il governo cinese per favorire un riavvicinamento storico tra le due parti.