I titoli della rassegna di oggi:
– Il sesto Plenum del Partito sarà dal 24 al 27 ottobre
– Oms: Cina prima per morti da inquinamento dell’aria
– Fmi: senza riforme la Cina è un pericolo per l’economia globale
– Diplomazia del calcio sul Tetto del mondo
– Jakarta sfida i gruppi religiosi e dichiara guerra contro le mutilazioni genitali femminili
– «Pen Pineapple Apple Pen»: il Gangnam Style in salsa giapponese
Il sesto Plenum del Partito sarà dal 24 al 27 ottobre
Il sesto Plenum del comitato centrale del Partito comunista cinese si terrà dal 24 al 27 ottobre. Lo ha annunciato martedì l’agenzia di stampa Xinhua, senza fornire ulteriori dettagli, anche se secondo le anticipazioni rilasciate nel mese di luglio l’agenda sarà dominata dalla supervisione sulla disciplina del partito e dalla revisione delle norme interne. Trattandosi probabilmente dell’ultima riunione plenaria prima del Congresso del 2017 – in cui il presidente Xi Jinping tenterà di cementare la propria posizione inserendo nel Politburo suoi sodali – la tradizione prevede che il focus verta sugli aspetti più ideologici.
Oms: Cina prima per morti da inquinamento dell’aria
Secondo la World Health Organisation (WHO), la Cina è il paese più letale per quanto riguarda l’inquinamento dell’aria. Mentre precedentemente l’agenzia aveva rilasciato un numero di massima sui decessi causati a livello mondiale dalle polveri sottili (3 milioni di morti all’anno), martedì per la prima volta ha reso noti i valori paese per paese. La seconda economia mondiale guida la classifica con 1 milione di decessi nel 2012, seguita dall’India (almeno 600mila) e dalla Russia (più di 140mila). In generale la maggior parte delle morti – 2 su 3 – avviene nel Sudest asiatico e nel Pacifico occidentale.
L’analisi, condotta da 16 scienziati appartenenti a otto istituzioni internazionali e realizzata sulla base di campioni rilevati in 3000 località diverse, arriva alla conclusione che "la vera causa della cattiva salute sono le particelle ultrasottili [il PM 2,5] in grado di permeare le pareti dei nostri polmoni fino ad entrare nel nostro sistema circolatorio». Insomma, è ormai appurato che il PM 2,5 non crea soltanto problemi respiratori ma anche cardiovascolari.
Fmi: senza riforme la Cina è un pericolo per l’economia globale
La Cina rischia di destabilizzare l’economia globale. A lanciare l’allarme è il Fondo monetario internazionale, che in un rapporto pubblicato lunedì invita Pechino a liberalizzare il tasso di cambio entro il 2018, continuando a prevenire un’eccessiva vulnerabilità nel breve periodo. Una transizione «irregolare o incompleta» in Cina rischierebbe di esacerbare gli effetti negativi a livello mondiale, soprattutto nei mercati emergenti. Alfred Schipke, rappresentante dell’istituto in Cina, avverte sugli eventuali spillover derivanti da una liberalizzazione del conto capitale, specie dopo il 1 ottobre quando la valuta cinese entrerà ufficialmente a far parte dei diritti speciali di prelievo. Tra gli altri obiettivi auspicati dal Fmi compaiono la ristrutturazione delle imprese più deboli, un maggiore controllo sui crediti deteriorati e sullo shadow banking, nonché sull’impennata dei prezzi immobiliari.
Diplomazia del calcio sul Tetto del mondo
Nel Lhasa FC, il primo club tibetano fondato nel 2015, non esistono discriminazioni etniche. Han e tibetani si allenano fianco a fianco. «Il Lhasa FC … è un luogo di scambio culturale per le due comunità», si vanta il presidente della società Cida Duoji.
Ma l’impervietà del luogo, con la sua altitudine a 3700 metri sul livello del mare, rende la capitale regionale un luogo poco allettante per gli sportivi «forestieri». Solo il 10 per cento dei giocatori è han, nonostante dalla liberazione pacifica realizzata da Pechino nel 1951 la componente tibetana sia stata diluita dall’arrivo di cinesi appartenenti all’etnia maggioritaria. Sebbene il Lhasa FC giochi in un campionato amatoriale, lo stipendio di cui godono i suoi giocatori è più alto rispetto alla media locale e la speranza è quella di entrare nella Super League e riuscire a battere persino l’Evergrande.
Il gioco più bello del mondo è approdato nel Paese delle nevi agli inizi del 20esimo secolo, con l’arrivo dell’esercito britannico. Ma prima che la campagna lanciata da Xi Jinping per rendere la Cina una superportenza del calcio nel 2050 portasse alla nascita del Lhasa FC, il Tibet era privo di un suo club.
Jakarta sfida i gruppi religiosi e dichiara guerra contro le mutilazioni genitali femminili
Il governo di Jakarta sta lavorando per sensibilizzare la popolazione verso i rischi della mutilazioni genitali femminili (GMF). Da un decennio le autorità indonesiane spingono per l’interruzione della pratica, definita fuorilegge nel 2006 ma ritornata in auge nel 2010 sotto le pressioni dei gruppi islamici. Secondo quanto riportato dal ministro per le politiche delle Donne, Yohana Yembise, le autorità stanno educando i gruppi religiosi sui pericoli derivanti dalle GMF, conducendo un sondaggio per fornire "prove scientifiche" a sostegno dell’interruzione dell’usanza nel paese più popoloso a maggioranza musulmana.
Secondo un rapporto delle Nazioni Unite rilasciato a febbraio, quasi la metà delle ragazze indonesiane (il 49 per cento) fino a 14 anni sono state sottoposte alla mutilazione dei genitali, numeri che macchiano l’immagine dell’Indonesia genericamente ritenuta un paese musulmano moderato. Mentre la pratica viene associata sopratutto alle nazioni di Africa e Medio Oriente, si stima siano 200 milioni le donne costrette alla pratica in 30 paesi diversi, con Indonesia, Egitto ed Etiopia in testa alla classifica.
«Pen Pineapple Apple Pen»: il Gangnam Style in salsa giapponese
Si chiama «Pen Pineapple Apple Pen» e ha tutte le potenzialità per diventare il nuovo «Gangnam Style». In salsa nipponica però. Da circa un paio di giorni il video della canzone, realizzato dal comico/DJ giapponese Kosaka Daimaou e apparso su Youtube circa un mese fa, ha raggiunto oltre 4 milioni di condivisioni sui vari social. Il segreto del successo starebbe nel motivo orecchiabile ma sopratutto nel personaggio principale: Piko-Taro, un alter ego del comico, con baffi sottili e occhiali squadrati, vestito di una camicia e pantaloni colore giallo sgargiante con decorazioni in finta pelle di serpente e una sciarpa leopardata. Il motivetto, apparentemente privo di significato, viene ripetuto più volte e mimato con le mani: «I have a pen, I have an apple, urgh, Apple Pen…I have a pen, I have pineapple, urgh, Pinapple Pen». Resta da vedere se Daimaou, che finora ha riscosso limitato successo con le sue canzoni in lingua giapponese, riuscirà ad eguagliare le 200 milioni di visualizzazioni mensili vantate dal rapper Psy.