In Cina e Asia — Ombre nordcoreane sui Brics

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Ombre nordcoreane sui Brics

A distanza di circa mezzo secolo il mondo torna ad essere sovrastato da ombre oscure. A dichiararlo è stato Xi Jinping alla vigilia del vertice Brics, allusione indiretta al sesto test nucleare nordcoreano. “Grazie allo sforzo congiunto di tutti i paesi, la pace globale ha regnato per più di mezzo secolo. Tuttavia, i conflitti incessanti in alcune parti del mondo e questioni calde rappresentano una sfida per la pace nel mondo”, ha dichiarato Xi facendo inoltre riferimento al ruolo chiave delle Nazioni Unite. Un comunicato di condanna rilasciato dal ministero degli Esteri è stato seguito a stretto giro da un editoriale del Global Times in cui si paventa il rischio di “errori di valutazione” durante l’escalation. “La Cina deve mantenere la mente lucida”.

E’ la terza volta che Pyongyang programma un test nucleare/balistico a stretto giro da un meeting internazionale particolarmente importante per Pechino: era già successo subito prima all’incontro tra Xi e Trump e alla vigilia del forum sulla nuova via della seta. Nella serata di domenica, Xi e Putin — a Xiamen per i Brics — hanno riaffermato il comune obiettivo di una denuclearizzazione della penisola coreana, ma lasciando intendere che le sanzioni da sole non bastano.

Nel suo discorso di apertura il leader cinese ha inoltre invitato i Brics a “prendere parte in maniera costruttiva alla risoluzione delle questioni geopolitiche” e a farsi promotori di “una riformulazione delle regole della governance globale”. L’impegno cinese si concretizzerà nell’iniezione di 76.4 milioni di dollari in un piano di cooperazione e altri 4 milioni per progetti collegati alla National Development Bank. Secondo la stampa cinese i paesi membri avrebbero raggiunto un accordo per l’istituzione di un fondo a sostegno dei progetti della NDB. Secondo le stime del presidente, il prossimo anno la banca — che ha già all’attivo 11 progetti — rilascerà 4 miliardi di prestiti, contro i 2,5 miliardi di quest’anno e gli 1,5 miliardi del 2016.

Al vaglio nuove sanzioni contro la Corea del Nord

“Gli Stati Uniti stanno prendendo in considerazione, tra le altre opzioni, l’ipotesi di interrompere gli scambi commerciali con tutti quei paesi che fanno affari con la Corea del Nord”. Stando a un tweet, potrebbe essere questa la prossima mossa di Donald Trump, che da tempo mostra segni di insofferenza nei confronti di Pechino, primo partner commerciale di Pyonyang. Secondo il presidente americano, “la Corea del Nord è una nazione ‘furfante’ che è diventata una grande minaccia e fonte di imbarazzo per la Cina, che sta cercando di aiutare ma con poco successo […] La Corea del Sud sta capendo, come ho già spiegato, che la strategia dell’appeasement con la Corea del Nord non funzionerà, loro capiscono una cosa sola!”

Il leader sudcoreano Moon Jae-in dal canto suo ha risposto al test auspicando nuove sanzioni internazionali, opzione che verrà valutata quest’oggi dal consiglio di sicurezza dell’Onu. Intanto, Seul e Washington hanno annunciato nuove esercitazioni militari congiunte, mentre il Sud si è cimentato in una simulazione di un attacco missilistico contro il sito nucleare di Punggye-ri. Ma la granitica partnership comincia a scricchiolare: secondo fonti del WaPo , Trump sarebbe determinato a mettere una pietra tombale sull’accordo di libero scambio Usa-Corea del Sud, giudicato responsabile del deficit tra i due paesi.

Usa pronti a operazioni “regolari” nel Mar cinese meridionale

Secondo fonti del WSJ, il Pentagono avrebbe al vaglio un piano per condurre operazioni di libera navigazione nelle acque turbolente del Mar cinese meridionale con regolarità. La data di inizio delle operazioni non è stata resa nota, ma pare si tratterebbe di due o tre incursioni al mese. Altra novità: la presenza di forze aeree a sostegno della marina. Da quando Trump si è insediato alla Casa Bianca ad oggi si sono registrate già tre “freedom of navigation” operations, contro le quattro ordinate dall’amministrazione Obama. Se messo in pratica, il piano rischia di indisporre ulteriormente Pechino, su cui Trump ripone le proprie speranze per tentare di contenere la Corea del Nord. La Cina ha messo in chiaro che le dispute territoriali con i vicini asiatici sono risolvibili attraverso il dialogo con l’Asean e l’approvazione di un codice di condotta marittimo — seppur non vincolante.

Arrestato leader dell’opposizione cambogiana

il leader dell’opposizione cambogiana — nonché principale rivale del presidente Hun Sen alle presidenziali del prossimo anno — è stato arrestato domenica con l’accusa di “cospirazione in combutta con gli Stati Uniti”. Kem Sokha, 64 anni, aveva sunto la guida del principale partito d’opposizione, il Cambodia National Rescue Party (CNRP), nel febbraio scorso quando il suo predecessore aveva rassegnato le dimissioni lamentando le pressioni del governo. Negli ultimi tempi i rapporti tra Phnom Penh e gli USA si sono fatti particolarmente tesi. Lo scorso mese, il governo di Hun Sen — sempre più nell’orbita cinese — ha risposto alle critiche sullo stato dei diritti umani nel paese mettendo al bando il gruppo pro-democrazia National Democratic Institute, finanziato dal dipartimento di Stato americano, mentre lo scorso anno sono state sospese le esercitazioni militari congiunte.