I titoli di oggi:
- NYT: l’intelligence russa non si fida della Cina
- Economia cinese in affanno, deludono export e inflazione
- Cina, maggiori controlli sulle AI per impedire agli studenti di copiare al gaokao
- Cina, autorizzato l’export di terre rare a Stellantis, Ford e General Motors
- Cina, ad Hainan primo progetto pilota per aggirare il Great Firewall
- Hong Kong, presentate nuove accuse a carico dell’attivista Joshua Wong
Secondo un rapporto interno dell’agenzia di intelligence russa FSB, ottenuto dal New York Times, la Cina rappresenterebbe una seria minaccia di sicurezza nazionale per Mosca. Nel documento di 8 pagine letto dal quotidiano americano – che ha dichiarato di non poterne garantire l’autenticità al 100% – si afferma che la Repubblica popolare sarebbe interessata a sfruttare la “distrazione” russa della guerra in Ucraina per ottenere dei vantaggi strategici. Pechino, dice il rapporto, starebbe reclutando delle spie russe (funzionari, esperti, scienziati e così via) per mettere le mani su tecnologie militari sensibili e imparare i metodi di combattimento “occidentali” in Ucraina, ma anche per esplorare le proprie possibilità di avanzamento nell’Artico. A preoccupare l’FSB sono anche le rivendicazioni territoriali cinesi nell’estremo oriente russo e la crescente influenza di Pechino in Asia Centrale. Per questo, secondo quanto riportato nel documento, Mosca avrebbe autorizzato operazioni di controspionaggio per impedire alle spie cinesi di minare gli interessi russi.
Nonostante le relazioni diplomatiche e commerciali tra Cina e Russia sembrino molto solide, trainate dal rapporto personale tra i due presidenti Xi Jinping e Vladimir Putin, nel documento si parla di “sfiducia” e “sospetti” reciproci. Secondo alcuni esperti contattati dal NYT, il fatto che Putin abbia deciso di rafforzare i rapporti con la Cina, pur essendo consapevole dei rischi, rende comunque difficile pensare a una rottura tra le parti nel prossimo futuro.
Economia cinese in affanno, deludono export e inflazione
Nonostante la tregua tariffaria con gli Stati Uniti, l’economia cinese continua risentire delle tensioni internazionali nonché della crescente competizione sul mercato interno che vede le aziende locali impegnate in una serrata guerra dei prezzi. Secondo i dati doganali pubblicati oggi, a maggio le esportazioni cinesi sono aumentate del 4,8% su base annua in termini di valore, rallentando rispetto all’aumento dell’8,1% di aprile e meno del 5,0% prevista da un sondaggio Reuters. Allo stesso tempo, le importazioni sono diminuite del 3,4%, segnando un netto peggioramento rispetto al calo dello 0,2% di aprile e ai pronostici (0,9%). A pesare sui numeri è il trend a ribasso dell’export cinese verso gli Stati Uniti, crollato del 34,5% rispetto all’anno precedente, il calo più netto dal febbraio 2020, mentre l’import è diminuito di oltre il 18%.
Lo stato incerto dell’economia cinese trova conferma nell‘indice dei prezzi al consumo, sceso dello 0,1% rispetto all’anno precedente, in linea con il trend negativo cominciato a febbraio con un calo su base annua dello 0,7%. Escludendo i prezzi di generi alimentari ed energia, l’inflazione tuttavia, è aumentata dello 0,6% a maggio, il livello più alto da gennaio di quest’anno. Più accentuato invece il calo dei prezzi alla produzione, scesi del 3,3% rispetto a un anno fa, il livello più basso da luglio 2023.
Cina, autorizzato l’export di terre rare a Stellantis, Ford e General Motors
La Cina ha concesso delle licenze di esportazione temporanee di terre rare ai fornitori di Stellantis, Ford e General Motors. Lo riporta l’agenzia Reuters, citando fonti anonime. L’approvazione delle licenze, che dovrebbero valere fino a sei mesi, arriva dopo settimane di timori e agitazioni da parte delle industrie tecnologiche (non solo automotive), preoccupate dalle restrizioni imposte da Pechino all’export di terre rare, annunciate ad aprile. La Cina, che domina il settore, aveva comunque già fornito delle licenze nelle scorse settimane, anche se non destinate ad aziende americane.
Intanto il ministero del Commercio cinese ha detto che Pechino è disposta ad accelerare l’approvazione delle esportazioni di terre tare verso le imprese dell’Unione Europea e che entro il 5 luglio deciderà se allentare o meno i dazi sul brandy europeo. La Cina aveva imposto i dazi ai liquori – soprattutto francesi – in risposta a quelli di Bruxelles sulle auto elettriche (EV) prodotte nel paese. Nelle prossime settimane Cina e Ue dovrebbero terminare le consultazioni anche per definire il prezzo delle EV cinesi in Europa.
Cina, maggiori controlli sulle AI per impedire agli studenti di copiare al gaokao
Il 7 giugno è cominciato in Cina il gaokao, il grande esame nazionale attraverso cui ogni anno milioni di studenti e studentesse cinesi cercano di entrare all’università. Per la prima volta da anni il numero di iscritti (13,35 milioni) è risultato inferiore a quello registrato nell’anno precedente (13,42 milioni), un valore dovuto all’aumento delle iscrizioni negli istituti professionali, per i quali non è necessario sostenere il gaokao, ma favorito anche dal calo demografico. Negli ultimi anni Pechino ha riformato un po’ la struttura dell’esame, dando agli studenti maggiore possibilità di scelta nelle materie a piacere, mentre le università hanno cominciato ad aprire nuovi corsi di laurea incentrati soprattutto sulle nuove tecnologie. Intanto sono state rafforzate le misure per impedire agli studenti di copiare al gaokao: per esempio i chatbot di intelligenza artificiale più popolari in Cina, come Qwen di Alibaba, hanno temporaneamente disattivato alcune funzioni come il riconoscimento delle immagini.
Cina, ad Hainan primo progetto pilota per aggirare il Great Firewall
Ad Hainan, la provincia più meridionale della Cina, il governo locale sta sperimentando un nuovo programma per permettere ad alcuni impiegati aziendali di avere accesso a internet bypassando il “Great Firewall”, il grande sistema cinese di controllo, censura e sorveglianza di internet. Come riportato dal South China Morning Post, il progetto pilota prevede che le aziende che hanno sede nell’isola possano registrarsi al servizio “Global Connect” fornito dal centro dati provinciale, consentendo così ai propri dipendenti – previa approvazione delle autorità – di navigare su internet (quasi) senza limitazioni e senza dover utilizzare una VPN. Se alcuni siti (come Youtube, X o TikTok) risulteranno aperti, altri verranno comunque bloccati, riporta il SCMP. Il progetto ha già attirato l’attenzione di diverse aziende e potrebbe fare buona pubblicità ad Hainan, che punta a diventare un porto di libero scambio nel prossimo futuro.
Hong Kong, presentate nuove accuse a carico di Joshua Wong
Venerdì 6 giugno un tribunale di Hong Kong ha presentato nuove accuse a carico di Joshua Wong, 28 anni, noto attivista per la democrazia in carcere da novembre 2020. Secondo i nuovi capi di imputazione, formulati sulla base della legge sulla sicurezza nazionale, Wong avrebbe cospirato con alcune “forze straniere” per imporre sanzioni o per impegnarsi in altre attività ostili contro Hong Kong e la Cina, con il rischio di causare “gravi conseguenze”. Wong si era già dichiarato colpevole di cospirazione per sovvertire il potere dello Stato nel più grande caso riguardo la sicurezza nazionale di Hong Kong, nel quale erano stati coinvolti 45 attivisti, ed era stato condannato per questo a 4 anni e 8 mesi di carcere a novembre del 2024. Con le nuove accuse rischia l’ergastolo.