I titoli della rassegna di oggi:
– Pechino mette in guardia Washington sul Mar cinese meridionale
– L’innovazione è una bolla
– Terminata la costruzione del radiotelescopio FAST
– Ecco l’Y-20 Kunpeng: il più grande aereo cargo militare dell’aviazione cinese
– Lam Wing Kee non sarà restituito alla Cina
– Usa impongono sanzioni contro Kim Jong Un Pechino mette in guardia Washington sul Mar cinese meridionale
Il ministro degli Esteri cinese Wang Yi e il Segretario di stato americano John Kerry si sono parlati telefonicamente a pochi giorni dalla pubblicazione della sentenza della Corte arbitrale internazionale dell’Aja sul Mar cinese meridionale.
La sentenza sarà pubblicata martedì prossimo, tra i timori di un’escalation di tensioni nell’area tra Cina e Stati Uniti. La Cina ha più volte negli ultimi giorni dimostrato la propria contrarietà ai pattugliamenti navali Usa in tratti di mare contesi. Il Global Times, spin-off in inglese del Quotidiano del Popolo, in settimana ha addirittura scritto che la Cina deve prepararsi a un confronto armato.
Wang ha ribadito che la Cina rifiuta la giurisdizione sul caso della corte e ha avvertito Washington di non prendere iniziative lesive della sovranità territoriale cinese. Wang ha inoltre chiesto a Kerry che gli Stati Uniti «onorino l’impegno americano» a non prendere parti sulle isole contese nel Mar cinese meridionale, e che siano «prudenti» a parole e nei fatti. La Cina da parte sua si impegnerà a salvaguardare la sovranità del proprio territorio e i suoi legittimi diritti sul mare, e «la pace e la stabilità» dell’area.
L’innovazione è una bolla
La corsa all’innovazione della Cina sarebbe in realtà una bolla immobiliare sotto mentite spoglie. A scriverlo è Reuters che citando un rapporto del centro ricerche iiMedia fornisce numeri sul fiorire di centri d’innovazione e incubatori d’impresa nel «Paese di mezzo»: oltre 5mila nei prossimi cinque anni. La creazione di queste strutture è parte di un più ampio piano della dirigenza cinese di convertire l’economia cinese in un’economia dell’innovazione basata su Internet e di favorire l’imprenditoria dei singoli puntando all’emergere di nuovi Jack Ma, fondatore del colosso dell’e-commerce Alibaba. Il problema è uno solo: mancano gli imprenditori con le adeguate risorse finanziarie, tecniche e di marketing. Per fare un esempio, gli incubatori già esistenti oggi sono occupati per meno del 40 per cento.
E c’è già chi tra gli analisti prevede una nuova bolla: questo genere di politiche top-down nel settore della leadership cinese finiranno per finanziare gigantesche strutture vuote e ampliare così il debito dello stato.
Terminata la costruzione del radiotelescopio FAST
La Cina ha annunciato la fine dei lavori di costruzione del FAST, uno dei più grandi radiotelescopi al mondo. Si trova in Guizhou, una delle province più povere della Cina. Il progetto è costato in totale 180 milioni di dollari e consta di oltre 4,4 mila pannelli triangolari che conferiscono al telescopio l’aspetto di un piatto metallico. I lavori sono durati cinque anni.
Per gli esperti, grazie al FAST sarà possibile capire meglio l’origine dell’universo e lanciare una caccia globale a forme di vita extraterrestri. È l’ultimo passo in ordine di tempo verso la realizzazione della strategia lanciata ad aprile scorso dal presidente cinese Xi Jinping che vorrebbe vedere la Cina diventare la prossima «potenza aerospaziale» mondiale. Il programma spaziale cinese attrae sempre più investimenti pubblici: tra i 2 e i 3 miliardi di dollari — briciole, in realtà, se confrontati ai 19 che la Nasa spenderà nel 2016.
Ecco l’Y-20 Kunpeng: il più grande aereo cargo militare dell’aviazione cinese
L’aereo militare più grande dell’aviazione cinese è entrato ieri in servizio. L’Y-20 Kunpeng, soprannominato «cicciottella», è dotato di motori russi e possiede una capacità di trasporto di 66 tonnellate ed è in grado di trasportare truppe e mezzi in missioni militari all’estero. In particolare, l’Y-20 potrà essere usato in missioni di peacekeeping in Africa e in missioni anti pirateria nell’Oceano indiano. Pur somigliando nel design al Boeing C-17 di produzione Usa, il velivolo è stato progettato in Cina. Sostituirà gradualmente la flotta di Y-8 e cargo Ilyushin di fabbricazione russa.
Con l’Y-20, la Cina diventa il terzo paese del mondo a dotarsi di aerei militari da trasporto dopo Usa e Russia. Per le autorità cinesi è un passo fondamentale verso il miglioramento della «capacità di proiezione di potere strategico» dell’Esercito di liberazione popolare.
Lam Wing Kee non sarà restituito alla Cina
Le autorità di Hong Kong hanno rifiutato di restituire alle autorità cinesi uno dei cinque librai sequestrati in Cina continentale a fine 2015. Secondo le autorità di polizia di Ningbo, a sud di Shanghai, l’uomo avrebbe infranto gli accordi sulla sua liberazione e ne ha richiesto il rientro, minacciando nuove azioni. Il responsabile della sicurezza di Hong Kong, Lai Tung-kwok, ha però dichiarato che saranno le autorità di Hong Kong a gestire il caso. In base al principio «un paese-due sistemi», la polizia cinese non ha giurisdizione nella città.
Lam Wing Kee, ritornato a Hong Kong il mese scorso, era scomparso a Shenzhen il 23 ottobre 2015. È uno dei manager della libreria Causeway Bay molto conosciuta tra i turisti cinesi che si recano nell’ex colonia britannica, per la vendita di libri critici sulla leadership del Partito comunista cinese censurati in Cina continentale. Al suo ritorno, Lam ha dichiarato di essere stato rapito da uomini delle forze speciali cinesi e costretto a confessare in assenza della sua famiglia e del suo avvocato.
Usa impongono sanzioni contro Kim Jong Un
Gli Stati Uniti hanno imposto sanzioni economiche contro il leader nordcoreano Kim Jong Un e altri dieci alti funzionari del governo di Pyongyang per aver violato i diritti umani e commesso crimini contro l’umanità. In particolare, le accuse vanno dai campi di lavoro forzato alla tortura e uccisione di dissidenti del regime. A giustificare le misure prese da Washington, un rapporto del Dipartimento di stato, che cita un rapporto del 2014 della Commissione d’inchiesta Onu che documentava gli abusi. Secondo il rapporto ci sono tra gli 80 e 120 mila prigionieri politici nei «lager» nordcoreani.
La decisione degli Stati Uniti, seppur inusuale, non è inedita. Fa parte della strategia inaugurata dal Consiglio di sicurezza Onu a marzo, in seguito a nuovi test balistici nordcoreani, istituendo nuove sanzioni contro il regime del «Regno eremita».