I titoli di oggi:
- L’economia cinese cresce del 5,2%
- Cina-Ue, c’è intesa sul clima
- Cina, export di terre rare torna a crescere
- Cina, ministro degli Esteri indiano in visita per la prima volta in cinque anni ma restano tensioni sul Tibet
- Indonesia-UE, raggiunto “accordo politico” per l’accordo commerciale
- Cina, università espelle studentessa per “contatti impropri con uno straniero”
- Cina, debiti famigliari sempre più alti
L’economia cinese è cresciuta del 5,2%su base annua nel periodo aprile-giugno, superando le stime degli analisti, ma segnando un rallentamento rispetto al +5,4% del trimestre precedente. La leadership di Pechino ha stabilito un obiettivo di circa il 5% per quest’anno, lo stesso del 2024. Secondo gli analisti, i numeri sono spiegabili alla luce del trend positivo mantenuto dall’export, anche grazie alla minaccia di future maggiori tariffe americane. Le esportazioni sono aumentate del 5,8% negli ultimi tre mesi, leggermente al di sotto del 5,9% registrato nella prima metà del 2025. Ma le importazioni, barometro dei consumi interni, continuano a mostrare segni di sofferenza: le vendite retail hanno riportato un’espansione di appena il 4,8%, meno del 6,4% di maggio, mentre i prezzi delle case sono in calo al ritmo più sostenuto degli ultimi otto mesi.
La perdurante deflazione resta tra le principali preoccupazioni della leadership cinese impegnata a invertire il trend da una parte con sussidi agli acquisti, dall’altra richiamando all’ordine le aziende nazionali impegnate in un’agguerrita lotta dei prezzi. Tra le altre misure ventilate figurano nuovi programmi infrastrutturali, come suggerisce la convocazione stamani della Conferenza centrale sul lavoro urbano, la prima dal 2015.
Cina-Ue, c’è intesa sul clima
Pechino “continuerà a promuovere con determinazione uno sviluppo verde e a basse emissioni di carbonio, partecipando attivamente alla governance globale in materia ambientale e climatica”. Lo ha dichiarato ieri il vicepremier della Cina, Ding Xuexiang, durante il sesto Dialogo ad alto livello Cina-Ue su ambiente e clima, che si è tenuto a Pechino con la partecipazione della vicepresidente della Commissione europea, Teresa Ribera. Ding ha sottolineato come i piani ecologici cinesi proseguano “indipendentemente dai cambiamenti nel panorama internazionale”. Secondo Ribera, responsabile delle politiche climatiche dell’UE, durante il bilaterale, Pechino “si è impegnato a favore di un NDC [Contributi Determinati a livello nazionale, ovvero gli impegni presi dai paesi firmatari dell’Accordo di Parigi per ridurre le emissioni di gas serra completo], che includa l’intera economia e tenga conto di tutti i gas serra”. L’annuncio dovrebbe avvenire il prossimo autunno in previsione della COP30 ospitata dal Brasile il prossimo 10 novembre.
Cina, ministro degli Esteri indiano in visita dopo cinque anni, ma restano tensioni sul Tibet
In visita in Cina per la prima volta dopo cinque anni, il ministro degli Esteri indiano Subrahmanyam Jaishankar ha incontrato a Pechino il vicepresidente cinese Han Zheng, riaffermando l’impegno a rafforzare il dialogo e la cooperazione tra i due paesi. “È la scelta giusta che Cina e India contribuiscano reciprocamente al proprio successo,” ha detto Han. Entrambi i leader hanno fatto riferimento all’incontro tra Xi e Modi di ottobre scorso a Kazan, definito dal funzionario cinese un “nuovo punto di partenza” nei rapporti bilaterali. La visita, riferisce il Global Times, si inserisce nel contesto della riunione dei ministri degli Esteri dell’Organizzazione per la Cooperazione di Shanghai (Sco), ospitata quest’anno dalla Cina, e include temi come la ripresa del pellegrinaggio indiano al monte Kailash e il potenziamento degli scambi tra giornalisti e think tank.
Ma non mancano le criticità, come evidenzia il South China Morning Post. Il nodo del Tibet è tornato a pesare sui colloqui, dato che Pechino ha ufficialmente criticato gli auguri pubblici di Modi per il 90° compleanno del Dalai Lama. La portavoce dell’ambasciata cinese in India ha definito la questione della reincarnazione “un affare interno” e una “spina nei rapporti bilaterali”. Nonostante gli sforzi di distensione, osservatori come Qian Feng dell’Istituto per la Strategia Nazionale di Tsinghua avvertono che l’equilibrio resta precario e che “giocare la carta del Tibet” potrebbe compromettere i recenti progressi.
Cina, export di terre rare torna a crescere
A giugno, le esportazioni cinesi di terre rare sono aumentate del 60% rispetto all’anno precedente, raggiungendo le 7.742 tonnellate, il valore più alto dal 2009. Secondo gli esperti consultati dal SCMP, l’aumento riflette il successo dei colloqui a porte chiuse con gli Stati Uniti sull’allentamento dei controlli, ma anche un cambiamento nel mix delle esportazioni. I dati disponibili, pur non dando informazioni sulla tipologia di terre rare esportate, mostrano un calo del 47% del valore complessivo delle esportazioni in dollari. Questo suggerisce che la Cina abbia esportato più terre rare leggere, più economiche e comuni, continuando invece a limitare l’export di terre rare medie e pesanti, più scarse e di valore elevato, per le quali l’allentamento dei controlli richiederà più tempo. Dati più dettagliati sono attesi per il 20 luglio.
Intanto, il Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti sta lavorando a un sistema per garantire un prezzo minimo (quasi il doppio dell’attuale) all’unica azienda americana al momento attiva nell’estrazione e lavorazione delle terre rare: MP Materials, con sede a Las Vegas, ha dichiarato di prevedere di avviare la produzione commerciale di magneti presso il suo stabilimento in Texas verso la fine di quest’anno.
Indonesia-UE, raggiunto “accordo politico” per l’accordo commerciale
La presidente della Commissione Ursula von der Leyen e il presidente indonesiano Prabowo Subianto hanno annunciato ieri a Bruxelles di aver raggiunto l’”accordo politico” per la conclusione di un accordo commerciale su cui si stava negoziando dal 2016 e che mira ad aumentare il commercio e gli investimenti. L’Unione Europea è il quinto partner commerciale dell’Indonesia, con scambi bilaterali che l’anno scorso hanno raggiunto i 30,1 miliardi di dollari statunitensi. I rapporti si erano incrinati a causa del disegno di legge dell’Ue che dovrebbe vietare l’importazione di prodotti legati alla deforestazione, una misura che ha irritato l’Indonesia, grande esportatrice di olio di palma. L’entrata in vigore di questa legislazione è stata posticipata alla fine di quest’anno.
Cina, studentessa espulsa da università per “contatti impropri con uno straniero”
Un’università cinese, la Dalian Polytechnic University, ha espulso una studentessa per aver avuto “contatti impropri con uno straniero” che avrebbero “danneggiato la dignità nazionale”. Il provvedimento si riferisce ad alcuni video di natura non esplicita che ritraggono la donna in una camera d’albergo in compagnia di un gamer ucraino, Danylo “Zeus” Teslenko. I video, diffusi dal gamer su Telegram a dicembre, sono diventati un caso mediatico solo a seguito dell’espulsione. L’opinione pubblica cinese si è divisa tra chi ritiene il provvedimento patriottico, chi lo condanna come sessista e sproporzionato, e chi si concentra sulla violazione della privacy della donna, la cui identità è stata rivelata online, consigliandole di fare ricorso contro l’espulsione.
Cina, debiti famigliari sempre più alti
La Cina sta sperimentando una crescita preoccupante dell’indebitamento delle famiglie. Secondo un’analisi del settimanale britannico The Economist, il debito delle famiglie cinesi è passato da meno dell’11% del Pil nel 2006 a oltre il 60% nel 2025, avvicinandosi ai livelli delle economie avanzate. Il fenomeno non riguarda solo i mutui per la casa (che rappresentano il 65% del credito familiare), ma anche i prestiti al consumo e quelli contratti per finanziare piccole imprese familiari, spesso con garanzie personali. Pechino ha cercato di contenere il problema con misure minime: ha vietato intimidazioni e chiamate notturne da parte degli esattori e ha chiesto maggiore tutela della privacy.
La situazione è aggravata dal paradosso che emerge in un recente reportage esclusivo di Reuters. Mentre milioni di famiglie sono alle prese con debiti impossibili da onorare, il governo centrale sta esercitando forti pressioni sulle banche affinché aumentino i prestiti al consumo per sostenere la domanda interna, duramente colpita dalle tensioni commerciali con gli Stati Uniti. A partire da marzo, le autorità di regolamentazione finanziaria hanno emesso numerose direttive per spingere le banche a offrire più credito alle famiglie, anche a tassi agevolati. Tuttavia, la qualità del credito peggiora, la domanda interna è debole e i tassi di insolvenza aumentano rapidamente mettendo a rischio la stabilità del sistema bancario cinese.
