NATO Asia-Pacifico

In Cina e Asia – La NATO guarda all’Asia-Pacifico

In Notizie Brevi by Redazione

I titoli di oggi:

  • La NATO guarda all’Asia-Pacifico
  • Cadono le prime teste a Shanghai
  • Pechino introduce legge contro i rischi finanziari 
  • Sempre più cinesi fanno testamento in giovane età
  • Come il Covid ha peggiorato le condizioni di lavoro in Cina

Mentre gli Stati Uniti cercano di raccogliere quanti più alleati possibili nella schiera di paesi che si oppongono alle azioni ostili della Russia in Ucraina, i ministri di Giappone e la Corea del Sud sono stati invitati per la prima volta a partecipare a una delle sessioni della NATO. Nell’ambito del conflitto, i paesi asiatici giocano un ruolo cruciale per isolare la Russia e fare pressioni sulla Cina affinché prenda una posizione più netta al fianco dell’Ucraina. Per questo la cooperazione con i partner regionali è ritenuta vitale dagli Stati Uniti. Anche Australia e Nuova Zelanda hanno partecipato alla riunione, che intendeva cementificare le relazioni politiche tra i paesi dell’Asia-Pacifico più vicini a Washington. Insieme all’alleanza Quad (Stati Uniti, Giappone, India e Australia) e AUKUS (Stati Uniti, Regno Unito e Australia) gli Stati Uniti stanno intessendo una fitta rete di rapporti politici e militari che garantiscano loro un ruolo di primo piano nella regione, in funzione anti-cinese e anti-russa. Tra gli altri temi, i ministri degli Esteri presenti all’incontro hanno discusso dei rapporti sui presunti crimini di guerra compiuti dalla Russia in Ucraina. A questo proposito il segretario generale Jens Stoltenberg ha definito la militare sino-russa come una “sfida sistemica alla sicurezza globale” e ha annunciato supporto ai “partner dell’Asia-Pacifico” in virtù dei “nostri valori condivisi”.

Cadono le prime teste a Shanghai

La disastrosa gestione del lockdown nella città di Shanghai è già costata il posto a tre funzionari del distretto di Pudong, mentre altri cinque sono stati sanzionati. La stampa statale ha fatto il nome di Li Shuifei, ex direttore generale e vice segretario del partito del dipartimento di emergenza della società Hongqiao, una filiale dell’Autorità aeroportuale della municipalità, accusato di non aver preso provvedimenti dopo che un dipendente era risultato positivo al coronavirus, e Zhou Baoguo, direttore e vice segretario del partito del Centro di salute mentale del distretto di Huangpu. Anche Zhou è stato sollevato dal proprio incarico per non aver adempiuto alle sue responsabilità nel controllo della pandemia. Ulteriori indagini sono al momento in corso. Intanto, secondo previsioni del noto epidemiologo Wu Zunyou, Shanghai può contenere la nuova ondata in dieci giorni se porterà a termine quattro test di massa.

Pechino introduce legge contro i rischi finanziari 

In Cina un nuovo progetto di legge mira a rendere le istituzioni finanziarie più stabili, fornendo un quadro giuridico apposito per la riduzione dei rischi di instabilità. Nell’ottica di compensare la volatilità del settore, la People’s Bank of China ha  presentato un apposito disegno di legge mercoledì. Secondo alcuni esperti gran parte della strategia è stata già messa in pratica, ma è necessario legalizzarla e formalizzarla giuridicamente. “Il fondo di sicurezza per la stabilità finanziaria proposto sarà un nuovo meccanismo per mobilitare le risorse pubbliche per affrontare i rischi emergenti che potrebbero minacciare la stabilità finanziaria”, ha detto Nicholas Zhu, vicepresidente e senior credit officer di Moody’s Investors Service. Il progetto di legge arriva nel mezzo di una campagna anti-corruzione pensata dalle autorità di Pechino per reprimere le istituzioni finanziarie ad alto rischio e limitare così l’instabilità dei mercati.

Come il Covid ha peggiorato le condizioni di lavoro in Cina

Il China Labour Bulletin ha fatto il punto delle condizioni dei lavoratori cinesi nel pieno dell’ondata di Covid-19 di marzo 2022. La politica “zero Covid” imposta dal governo di Pechino ha infatti impattato sulla qualità della vita della classe lavoratrice, a partire dal personale sanitario impiegato negli ospedali. Lo staff medico ha dovuto affrontare carichi di lavoro elevatissimi, spesso sprovvisto delle dovute misure di sicurezza sul lavoro e di prevenzione. Addirittura, tra le squadre di volontari impiegate per effettuare i test obbligatori hanno denunciato condizioni psico-fisiche pessime. Wang Meng, un medico dell’Inner Mongolia Hospital of Traditional Chinese Medicine, è svenuto il 4 marzo a causa della mole di lavoro estenuante ed è morto poco dopo; Bai Xiaohui, un esperto in esami medici clinici, ha avuto un arresto cardiaco ed è morto il 20 marzo a Weihai, nella provincia di Shandong.

Anche le persone impiegate nella gig-economy hanno subito un peggioramento delle condizioni lavorative. I fattorini impiegati nelle consegne si sono spesso ritrovati a dover improvvisare accampamenti per strada con tende e sotto i cavalcavia, per riuscire a tenere il ritmo insostenibile degli orari lavorativi. Anche i giovani lavoratori migranti hanno vissuto condizioni simili, senza riuscire a trovare rifugio nei luoghi di riposo a loro adibiti, per via delle nuove misure pandemiche.

Nel frattempo, le grandi aziende tecnologiche hanno portato avanti una serie di tagli al personale, che in casi come Tencent hanno raggiunto anche il 20-25% degli impiegati licenziati. Tra i rapporti citati dal China Labour Bulletin, c’è anche il peggioramento della qualità del sonno della classe lavoratrice. Secondo il China Sleep Index Report, dal 2013 al 2021 l’orario per andare a letto è stata ritardato in media dalle 22:30 alle 12:23, e il tempo totale di sonno è stato ridotto da 8,8 ore a 7,17 ore, con i lavoratori dei trasporti, della logistica, del settore immobiliare, dell’edilizia, e dell’industria di internet tra quelli che dormono meno ore per notte.

Sempre più cinesi fanno testamento in giovane età

I giovani cinesi includono nei loro testamenti i beni digitali di cui sono in possesso. Secondo il China Will Registration Centre, più di 1.200 persone nate negli anni Novanta hanno registrato testamenti presso il centro l’anno scorso. Tra tutti i beni annoverati nei lasciti testamentari, la maggior parte di quelli delle generazioni più giovani sono depositi bancari, saldi Alipay e WeChat Pay, e conti per giochi virtuali. Secondo gli esperti del centro, la ragione per cui così tanti nati negli anni Ottanta si trovano a registrare testamenti è che, mentre i loro genitori invecchiano velocemente, i loro figli spesso hanno interessi diversi e sfaccettati. Inoltre, molte persone vogliono evitare che la prole rimanga scoperta a fronte di incidenti improvvisi. È il caso di un 17enne che ha fatto testamento all’inizio dell’anno scorso raccontando agli operatori del centro di aver prestato servizio in un ospedale nella lotta contro la pandemia di Covid-19 e di aver assistito a diversi pazienti gravemente malati. Questa esperienza lo ha messo di fronte all’imprevedibilità della vita, e ha pensato così di registrare un testamento a favore di sua madre.

A cura di Agnese Ranaldi; ha collaborato Alessandra Colarizi