In Cina e Asia — La Corea del Nord tratterà la denuclearizzazione con gli Usa

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La Corea del Nord tratterà la denuclearizzazione con gli Usa

Sono ore cruciali per l’anno preparazione dell’incontro ai vertici tra Corea del Nord e Stati Uniti previsto per maggio. Secondo le ultime indiscrezioni, Kim Jong-un sarebbe disposto a trattare sulla denuclearizzazione in quello che appare come l’ennesimo passo avanti verso la distensione tra le due Coree e tra Pyongyang e Washington. Le intenzioni da parte nordcoreana sembrano sempre più serie: a comunicare l’anno notizia ai media è stato un funzionario del governo statunitense, che finora aveva fatto affidamento principalmente sulle assicurazioni della Corea del Sud. Resta ancora da vedere però quali sono i termini della trattativa: in passato Pyongyang ha più volte fatto sapere di essere disposta a trattare a patto di veder garantita la propria sicurezza, ovvero a patto del ritiro dei militari americani da Corea del Sud e Giappone.

Stop all’export di tecnologia cinese per armi nordcoreane

Pechino ha deciso di fermare la vendita di materiale, tecnologia e altre componenti (come acceleratori di particelle, centrofughe e rilevatori sismici) a Pyongyang. La decisione sembra diretta a tenere sotto controllo il programma di sviluppo di armi nucleari da parte del regime nordcoreano. vietata anche l’esportazione di armi, compresi lanciamissili, equipaggiamento sottomarino, sensori ottici e laser.

Il divieto avrà effetto immediato. La Cina rimane il primo partner commerciale della Corea del Nord, che in queste ore ha però espresso la volontà di trattare la de della penisola.

Si abbassano i toni della contesa commerciale Cina-Usa

“Io è il presidente Xi saremo sempre buoni amici (…). La Cina abbatterà le proprie barriere commerciali perché è la cosa giusta da fare”. Donald Trump affida a Twitter parole di conciliazione con la Cina dopo una settimana calda sui dazi commerciali. Pechino però rimane scettica: il governo, scrive il Global Times, quotidiano in lingua inglese di indirizzo nazionalista e vicino all’establishment cinese, deve restare in guardia e tenere pronta una reazione decisa e strategica. I patimenti causati da una guerra commerciale, scrive qualcuno, infatti, porteranno innovazioni che permetteranno a Pechino di ridurre il gap di potenza con Washington. Retorica a parte, la camera per il commercio internazionale cinese annuncia che, dall’introduzione dei dazi americani, alcuni suoi membri hanno gravi problemi a rispettare i contratti con i loro partner e rischiano la bancarotta.