I titoli di oggi:
- La Cina riduce la sua partecipazione al debito degli Stati Uniti
- L’economia cinese regge alle tariffe di Trump
- Hong Kong, rafforzata legge sulla sicurezza nazionale
- La Cina ha aiutato il Pakistan contro l’India?
- Corea del Sud, Yoon lascia il PPP
- Giappone, contrazione del Pil dello 0,7% nel primo trimestre
- Thailandia, cancellato il programma di sussidi universali alla popolazione
- Un’azienda australiana è diventata la prima a produrre terre rare pesanti fuori dalla Cina
A marzo, prima dell’inasprimento della guerra commerciale con Washington, la Cina ha ridotto la sua partecipazione al debito degli Stati Uniti. Come riportato dal South China Morning Post, le scorte detenute da Pechino sono scese a 765,4 miliardi di dollari, 18,9 miliardi di dollari in meno rispetto a febbraio. La Cina scende così al terzo posto tra i paesi stranieri detentori del debito statunitense, scavalcata dal Regno Unito (al primo posto c’è il Giappone, che ha superato la stessa Cina nel 2019).
Da anni Pechino sta riducendo progressivamente la sua partecipazione ai titoli del Tesoro americano nel tentativo di diversificare il suo portafoglio e ridurre la propria dipendenza dal dollaro, ma alcuni analisti ritengono che il governo cinese, viste le turbolenze finanziarie provocate dai dazi minacciati da Donald Trump, voglia anche evitare di finire coinvolto in eventuali shock del debito americano. Negli Stati Uniti c’è chi teme che i paesi stranieri possano usare la loro partecipazione nel debito come leva politica nella guerra commerciale con Washington, ipotesi paventata (e poi ritrattata) dal ministro delle Finanze giapponese Katsunobu Kato.
L’economia cinese regge alle tariffe di Trump
Continua a dimostrarsi più resiliente del previsto l’economia cinese, che nonostante la trade war con gli Stati Uniti nel mese di aprile ha riportato una crescita in quasi tutti i principali indicatori. Secondo i dati ufficiali rilasciati stamani, la produzione industriale cinese è cresciuta su base annua del 6,1% ad aprile, anche se a un ritmo inferiore rispetto al 7,7% di marzo, mentre le vendite al dettaglio sono aumentate del 5,1% ad aprile, rispetto al 5,9% di marzo. In lieve miglioramento la disoccupazione, scesa dal 5,2% del mese precedente al 5,1%. Investimenti immobiliari (-10,3%) e vendite di case (2,8%) continuano a mostrare una flessione, sebbene secondo gli esperti il calo sia da considerare accettabile tenendo conto del contesto generale. La tregua di 90 giorni raggiunta da Pechino e Washington ci si attende darà maggiore respiro ad alcuni settori più esposti al mercato americano.
La Cina ha aiutato il Pakistan contro l’India?
La Cina avrebbe garantito al Pakistan assistenza aerea e copertura satellitare durante il recente scontro con l’India. Lo sostiene Ashok Kumar, direttore generale del Centro per gli studi sulla guerra integrata (Centre for Joint Warfare Studies, Cenjows), affiliato al ministero della Difesa indiano. A quanto riferito dall’analista, Pechino avrebbe aiutato Islamabad a riorganizzare i propri radar e sistemi di difesa aerea, consentendogli di rilevare più efficacemente i movimenti delle forze indiane. Non è chiaro se il servizio faccia parte dell’accordo che ha permesso al Pakistan di acquisire gli J-10C, i jet cinesi di quinta generazione sfoggiati recentemente nelle schermaglie con l’India.
Intanto, a partire da oggi, il Ministro degli Esteri pakistano Ishaq Dar effettuerà una visita ufficiale di tre giorni in Cina, dove terrà “discussioni approfondite” con la controparte cinese Wang Yi “sull’evoluzione della situazione regionale nell’Asia meridionale e sulle sue implicazioni per la pace e la stabilità”, ha dichiarato il suo ufficio in una nota. “Le due parti esamineranno inoltre l’intero spettro delle relazioni bilaterali Pakistan-Cina e si scambieranno opinioni sugli sviluppi regionali e globali di reciproco interesse”, ha aggiunto.
Hong Kong, rafforzata legge sulla sicurezza nazionale
La scorsa settimana, attraverso un processo di revisione molto rapido, il governo di Hong Kong ha pubblicato 17 disposizioni sussidiarie alla legge sulla sicurezza nazionale (Safeguarding National Security Ordinance) entrata in vigore lo scorso anno. Le nuove misure specificano più chiaramente i poteri dell’ufficio sulla sicurezza nazionale, presieduto da Pechino, e definiscono i suoi locali come “luoghi proibiti”. Secondo fonti del South China Morning Post, le disposizioni erano pianificate da mesi, ma la Cina avrebbe ordinato al governo della regione amministrativa speciale di accelerare il processo di approvazione entro metà maggio per via della de-escalation nelle tensioni commerciali con gli Stati Uniti. La teoria è che questa fosse una finestra di tempo privilegiata per approvare nuove norme sulla sicurezza nazionale, evitando possibili ritorsioni da parte di Washington. La legge sulla sicurezza nazionale di Hong Kong era stata approvata a marzo del 2024 in estensione alla parallela legge cinese, in vigore nella regione amministrativa speciale dal 2020.
Intanto il Regno Unito ha nominato Peter Wilson, figlio dell’ex governatore di Hong Kong David Wilson, in carica dal 1987 al 1992, come nuovo ambasciatore britannico in Cina. La sua nomina sembrerebbe confermare l’approccio più dialogante con Pechino del governo laburista del primo ministro Keir Starmer, che potrebbe recarsi in visita ufficiale nella Repubblica popolare entro il 2025. Sarebbe il primo premier britannico a viaggiare in Cina dal 2018.
Corea del Sud, Yoon lascia il PPP
Il 17 maggio l’ex presidente sudcoreano Yoon Suk-yeol ha annunciato di aver lasciato il Partito del Potere Popolare (PPP), la principale forza politica conservatrice in Corea del Sud. Ad aprile Yoon è stato rimosso definitivamente dal suo ruolo di capo di stato a seguito della condanna ricevuta nel processo di impeachment, dovuto alla sua decisione di dichiarare la legge marziale lo scorso dicembre. All’interno del PPP, nel tentativo di riabilitare l’immagine del partito, c’erano da tempo forti pressioni per cacciare Yoon prima delle presidenziali in programma il 3 giugno. Il PPP candiderà l’ex ministro del Lavoro Kim Moon-soo, considerato in forte svantaggio dai sondaggi (29%), che ritengono il candidato del Partito Democratico, Lee Jae-myung, come il grande favorito con il 51% delle preferenze. Il 18 maggio si è tenuto il primo dei tre dibattiti televisivi tra i candidati alla presidenza, con un focus sulle promesse per risollevare l’economia sudcoreana. Tra le altre cose, Lee propone anche di rivedere il sistema dei mandati per il presidente, sostituendo l’attuale limite di un singolo mandato di 5 anni con due mandati da 4 anni.
Thailandia, cancellato il programma di sussidi universali alla popolazione
Il governo thailandese ha deciso di cancellare il programma del cosiddetto “portafoglio digitale”, un piano pensato per elargire in più fasi un sussidio di 10 mila baht (circa 270 euro) a tutti i cittadini thailandesi. I 27 miliardi di baht (725 milioni di euro) che avrebbero dovuto riempire le tasche dei giovani tra i 16 e i 20 anni, nella terza fase del portafoglio digitale, verranno invece destinati a un piano da 157 miliardi di baht (4,2 miliardi di euro) pensato per stimolare l’economia, in difficoltà dopo le turbolenze commerciali mondiali provocate da Donald Trump. A soffrire sono in particolare il settore manifatturiero e tutta la filiera dell’export. L’economia thailandese, già rallentata da anni di colpi di stato e caos politico interno, ha bisogno di un piano di più ampio respiro e “non di focalizzarsi su un singolo gruppo di persone”, ha detto la prima ministra Paetongtarn Shinawatra. Nei prossimi giorni il ministero delle Finanze dovrebbe presentare le sue proposte in forma concreta.
Giappone, contrazione del Pil dello 0,7% nel primo trimestre
Il Pil giapponese si è contratto dello 0,7% nel primo trimestre del 2025 rispetto allo stesso periodo del 2024. Si tratta di un dato peggiore rispetto alle attese, anche perché si riferisce a un periodo antecedente allo shock globale causato dall’annuncio dei dazi americani (poi sospesi) di aprile. Secondo gli economisti, molto di questo valore negativo si deve alla riduzione dei consumi interni, dovuta principalmente all’aumento dei prezzi di energia e generi alimentari. Non è un buon segnale per Tokyo. Gli esperti si aspettano un calo ancora maggiore nel secondo trimestre, nel quale si manifesteranno le conseguenze del “Liberation Day” di Donald Trump. Il premier Shigeru Ishiba non ha nascosto una certa preoccupazione e ha escluso tagli fiscali, definendo la situazione economica del paese peggiore di quella della Grecia.
Un’azienda australiana è diventata la prima a produrre terre rare pesanti fuori dalla Cina
L’azienda australiana Lynas Rare Earths ha annunciato di essere diventata la prima al mondo a produrre terre rare pesanti al di fuori della Cina, che domina da anni tutta la filiera del settore. In una nota, Lynas ha detto di essere riuscita a produrre ossido di disprosio nel suo impianto in Malaysia, e che a giugno dovrebbe riuscire a produrre anche il terbio. Pechino vieta l’export delle tecnologie di lavorazione delle terre rare, per questo il successo di Lynas è un “passo significativo per la resilienza della catena di approvvigionamento”, ha dichiarato l’amministratrice delegata dell’azienda Amanda Lacaze.