La Cina a Parigi per il Cop21: tentativo di assumere la leadership nella lotta ai cambiamenti climatici. Arrestato un funzionario dell’agenzia di tutela ambientale dello Hebei, Cina nordorientale. Nuovo boom di investimenti cinesi in Africa. Il Giappone riprende la caccia alle balene. Gli effetti dei cambiamenti climatici in Punjab.La Cina e il clima
Pechino non dovrebbe scostarsi dalla posizione per cui i Paesi di più antica industrializzazione devono assumersi più responsabilità, ma si presenta comunque a Parigi con l’intenzione di assumere la leadership nella lotta al cambiamento climatico. In effetti la Cina è il Paese che sta investendo di più nelle rinnovabili e non passa settimana senza che qualche nuova misura ambientale sia annunciata. Nell’ultimo anno, due sono stati i momenti salienti di questo impegno per il clima: l’annuncio del presidente Xi Jinping, fatto all’Apec di fine 2014, per cui la Cina raggiungerà il picco delle sue emissioni carboniche nel 2030 per poi scendere; e l’altro annuncia, fatto nell’incontro con Obama a Washington di settembre, sul varo del sistema nazionale di scambio delle emissioni per il 2017. A livello strutturale, Pechino ha intenzione di cambiare il proprio modello di sviluppo da quantitativo a qualitativo, cioè meno industriale-energivoro e più votato ai servizi e ai consumi domestici. Ma un recente rapporto ufficiale sull’ambiente preoccupa, perché rivela un Paese che deve fare in fretta per evitare catastrofi.
CINA – Arrestato un funzionario ambientale
E che il problema non sia solo strettamente tecnico lo dice il fatto che il vice capo dell’agenzia di tutela ambientale della provincia dell’Hebei (una delle più inquinate) è stato accusato di corruzione per avere preso tangenti con altri 10 funzionari. Li Bao aveva approfittato della sua posizione per ottenere benefici e mazzette attraverso gli appalti a società di tecnologia ambientale a nelle gare per la costruzione di 196 stazioni di monitoraggio della qualità dell’aria. I media cinesi dicono che la corruzione nel sistema della protezione ambientale è una faccenda particolarmente sensibile perché colpisce direttamente la salute pubblica. La vicenda sottolinea soprattutto che è difficile cambiare le cose se non si pensa anche a come rendere più trasparente l’attività dei funzionari.
CINA – Nuovo boom di investimenti in Africa
Alla vigilia della vista del presidente Xi Jinping in Africa, la Cina ha firmato 23 accordi commerciali per 930 milioni di dollari con i Paesi del continente, mentre un nuovo ciclo di aiuti economici sta per arrivare. Società cinesi, tra cui Sinosteel, Sinochem Group e la China Chengtong, hanno siglato contratti con 50 imprese sudafricane nei settori dell’acciaio, dell’energia, della medicina, tessile ed alimentare.
Il Giappone riprende la caccia alle balene
Dopo una pausa di oltre 12 mesi, il Giappone intende riprendere la caccia alle balene all’inizio del prossimo anno, a dispetto della sentenza di una corte internazionale di giustizia che aveva stabilito che la pratica cessasse. Il governo giapponese ha detto di aver tenuto conto della sentenza del tribunale e che nel suo programma di caccia alle balene "scientifico" prenderà solo un terzo delle balenottere uccise nell’ambito del programma precedente – 333 invece di 1.000 – che è stato interrotto nel marzo del 2014.
INDIA – Il Punjab e il cambiamento climatico
Il cambiamento climatico ha cambiato l’effetto del monsone e ha mandato in malora il raccolto del cotone nel Punjab indiano. Per questo motivo, si sono creati disordini sociali e politici. A sostenerlo è uno studio che prende in esame i raccolti degli ultimi 15 anni. Modelli climatici “aberranti” hanno tra le altre cose prodotto un boom della mosca bianca, un insetto che succhia la linfa dalle piante durante la sua fase larvale. E questo ha innescato, tra le altre cose, una crisi politica nel Punjab.
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