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In Cina e Asia – Kamala Harris arriva nelle Filippine

In Notizie Brevi by Sabrina Moles

I titoli di oggi:

  • Kamala Harris arriva nelle Filippine
  • Cina, crollano le nascite
  • Cina, apre il mercato dei big data
  • Covid, Shijiazhuang entra in lockdown e Pechino blocca le lezioni in presenza
  • Usa-Europa, guerra e pandemia favoriscono le supply chain lontane dalla Cina?
  • Terremoti, centinaia di vittime in Indonesia e forti scosse nelle Isole Salomone
  • Elezioni in Kazakistan, Tokayev ottiene il secondo mandato
Kamala Harris arriva nelle Filippine

Lunedì 21 novembre la vicepresidente Usa Kamala Harris ha incontrato l’attuale presidente delle Filippine Ferdinand Marcos jr. Durante la visita, in programma dopo la conclusione del summit Apec a Bangkok, Harris ha riaffermato l’appoggio degli Stati Uniti a Manila nel contesto del Mar cinese meridionale. “Un attacco alle forze armate, alle navi o agli aerei delle Filippine nel Mar cinese meridionale invocherebbe gli impegni di difesa reciproca degli Stati Uniti”, ha detto la vicepresidente, menzionando il Trattato di mutua difesa del 1951. “Questo è un impegno incrollabile che abbiamo nei confronti delle Filippine”.

Martedì 22 novembre Harris ha visitato, inoltre, l’isola di Palawan, il punto più vicino al contestato arcipelago delle Spratly. Si tratta del primo funzionario statunitense di alto livello a raggiungere quest’area, oggetto di contese territoriali tra Pechino e il suo vicinato. In questa occasione ha affermato che è indispensabile “proteggere le norme internazionali e la vita delle persone”. Due giorni prima i cittadini di Thitu, nelle Spratly, avrebbero avvertito dei rumori di artiglieria e la Guardia costiera filippina denunciato uno scontro con una nave cinese intorno al ritrovamento di un oggetto galleggiante non identificato. Da Manila arriva, però, la smentita: la guardia costiera cinese avrebbe trovato l’oggetto galleggiante, mentre la Marina filippina lo avrebbe recuperato per prima e solo successivamente restituito i detriti “dopo una consultazione amichevole.”

Nel frattempo, il capo della Difes Usa Lloyd Austin ha incontrato la controparte cinese Wei Fenghe a margine dei colloqui tra vertici della Difesa ASEAN,in Cambogia. Il meeting è durato circa 90 minuti e sarebbe stato, nelle parole di un portavoce Usa, “produttivo e professionale” . “C’è l’aspettativa che ci sarà un riavvio di alcuni dei meccanismi che sono stati congelati negli ultimi sei mesi”, ha continuato, suggerendo un riavvicinamento dopo la crisi di agosto dovuta alla visita della speaker della Camera Usa Nancy Pelosi a Taiwan.

Cina, crollano le nascite

Il tasso di natalità cinese del 2021 è il più basso degli ultimi sessant’anni. Lo confermano i dati del governo, pubblicati nell’ultimo China Statistical Yearbook. Il report contiene una serie di informazioni cruciali per capire l’andamento demografico nella Cina di oggi dove, nonostante i recenti incentivi per le famiglie, il tasso di crescita della popolazione sembra destinato a diminuire. Tra gli altri fattori da segnalare, il fatto che tredici province abbiano registrato una crescita naturale della popolazione in negativo: quasi il 50% delle amministrazioni in cui è suddiviso il paese.

Dal 2016 Pechino ha iniziato ad alzare la soglia di figli per donna, un tempo limitata dalla legge del “figlio unico”. L’invecchiamento della popolazione, d’altro canto, mette alla prova il sistema di welfare cinese, che copre principalmente i fabbisogni delle aree urbane e continua ad avere importanti limitazioni. “Il declino della fertilità non è iniziato di recente; è iniziato negli anni Settanta”, spiega però Ren Yuan dell’Istituto di ricerca sulla popolazione dell’Università di Fudan. “Il basso livello di fertilità degli ultimi anni è dovuto principalmente a fattori socioeconomici, come il costo della vita più elevato, la competizione nel mondo del lavoro e il conflitto tra carriera e famiglia che sorgono nelle moderne economie di mercato.”

Cina, apre il mercato dei big data a Shenzhen

Lo Shenzhen Data Exchange è ora realtà. Lo conferma il South China Morning Post, che riporta il lancio ufficiale del nuovo mercato dei big data nella metropoli culla delle riforme economiche del 1978. Dopo quasi un anno di prova, la Cina sta cercando di applicare le logiche commerciali ai dati, che Pechino valuta oggi al pari delle risorse naturali e alla forza lavoro. Sono 484 le aziende iscritte al programma, dove il volume totale degli scambi si aggira, per il momento, sui 150 milioni di dollari. Li Hongguang, presidente dello Shenzhen Data Exchange, si è detto fiducioso nei confronti del progetto, affermando che potrebbe garantire un forte vantaggio competitivo alla città.

Covid, Shijiazhuang entra in lockdown e Pechino blocca le lezioni in presenza

Il Covid è arrivato anche a Shijiazhuang. La città poco più a nord di Pechino sembrava avviata verso i primi tentativi di allentamento delle restrizioni previste dalla politica “casi zero”. Ma, al contrario, lunedì 21 novembre le autorità locali hanno chiesto ai cittadini di rimanere a casa per i prossimi cinque giorni. La motivazione? Dopo la pubblicazione delle ultime linee guida per il contenimento della pandemia i casi sembravano in calo, ma domenica 20 novembre le autorità sanitarie hanno denunciato 641 nuovi contagi su circa 11 milioni di abitanti: abbastanza da alzare la soglia di allarme.

Anche nella capitale sono ritornate le chiusure. Sempre lunedì le autorità locali hanno chiesto che nei distretti di Haidian, Xicheng, Dongcheng e Fengtai fosse riattivata la didattica a distanza. Il giorno prima un portavoce della municipalità ha dichiarato che a situazione per la prevenzione e il controllo dell’epidemia a Pechino “è cupa”. Ai residenti di alcuni quartieri è ora “vivamente consigliato” non uscire di casa e ridurre gli spostamenti alle attività essenziali, come il tragitto casa-lavoro.

Usa-Europa, guerra e pandemia favoriscono le supply chain lontane dalla Cina?

Nel 2022 gli Stati Uniti hanno importato più beni dallEuropa anziché dalla Cina: non accadeva dal 2010. È quanto riassume un articolo pubblicato dal Wall Street Journal lo scorso 20 novembre che dedica ampio spazio alla ripresa degli scambi commerciali transatlantici a discapito della Cina. La guerra e il conseguente allontanamento di Mosca dalle relazioni con il vicinato europeo stanno aprendo la strada alle forniture statunitensi di gas naturale.

Questa “riorganizzazione dell’economia” sta influenzando anche gli investimenti europei negli Usa, che nel 2022 hanno toccato i 74 miliardi di dollari contro i 46 della Cina. Tra i fattori che hanno contribuito a riscaldare le relazioni economiche tra le due sponde dell’Atlantico figurano l’isolamento della Russia da parte dei paesi occidentali, i rallentamenti delle industrie cinesi provocati dalla strategia “casi-zero”. Infine, l’aumento del potere d’acquisto del dollaro contribuisce a incentivare il turismo americano nel Vecchio continente.

Terremoti, centinaia di vittime in Indonesia e forti scosse nelle Isole Salomone

Sarebbero almeno 252 i morti dopo che una scossa di terremoto di magnitudo 5,6 ha colpito l‘isola di Java lo scorso lunedì 21 settembre. L’epicentro è stato registrato a Cianjur, a meno di 100 km dalla capitale Jacarta. Diversi edifici sono crollati e i soccorsi sono stati ostacolati dai blackout e dalla carenza di personale medico.

Forti scosse anche nelle Isole Salomone, dove martedì 22 novembre è stato registrato un terremoto di magnitudo 7. L’evento ha fatto scattare l’allarme tsunami anche nella vicina Papua Nuova Guinea e a Vanuatu.

Elezioni in Kazakistan, Tokayev ottiene il secondo mandato

L’attuale presidente del Kazakistan, Kassym-Jomart Tokayev, si è aggiudicato una vittoria schiacciante alle elezioni anticipate di domenica 20 novembre. Con l’81,31% delle preferenze Tokayev si assicura altri sette anni alla guida del paese. La giornata elettorale si è chiusa con un’affluenza del 69,44%, mentre gli osservatori esterni presenti sul territorio hanno denunciato la necessità di garantire una maggiore pluralità nella politica kazaka.

La conferma del secondo mandato, sottolinea il viceministro degli Esteri Roman Vassilenko, offre “una base più solida da cui partire per perseguire le riforme promesse volte a costruire un Kazakistan giusto ed equo, compreso il rafforzamento dello stato di diritto, che è sicuramente un segnale positivo per il pubblico straniero, soprattutto le imprese.” Non solo: il presidente, oggi 69enne, si era espresso contro la nascita degli stati separatisti filo-russi su territorio ucraino e potrebbe così continuare a tenere testa alla controparte russa Vladimir Putin.

A cura di Sabrina Moles