In Cina e Asia — Joshua Wong prossimo Nobel per la Pace?

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I deputati statunitensi propongono Joshua Wong come Nobel per la Pace 2018. Un’operazione bipartisan, che raccoglie sia repubblicani sia democratici e che intende proporre l’animatore delle proteste del 2014 a Hong Kong al riconoscimento che già nel 2010 andò all’intellettuale Liu Xiaobo. “Wong è un fautore della democrazia che non recede dal suo impegno pacifico e dai suoi principi per vedere Hong Kong libera a prospera”, ha commentato il repubblicano Marco Rubio, uno dei firmatari.

Quattro anni fa Wong, poco più che adolescente, fu uno dei leader delle manifestazioni che per 79 giorni paralizzarono il centro finanziario orientale chiedendo il suffragio universale e contestando la riforma elettorale avvallata da Pechino. Incarcerato per due volte nel corso dell’ultima estate è ora libero su cauzione in attesa di appello.

Lo yuan ancora distante dal dollaro

Nonostante gli sforzi per imporre lo yuan come valuta globale, il dollaro è ancora lontano. Secondo i dati compilati da Swift, a dicembre appena l’1,6% dei pagamenti transfrontalieri sono stati fatti in valuta cinese. Il 2017 è stato un anno difficile per la “moneta del popolo” e a poco sono serviti iniziative e sforzi profusi da Pechino per aumentarne l’utilizzo. Per fare un paragone le transazioni in moneta verde sono oggi poco sotto il 40% del totale, leggermente in discesa nell’ultimo mese rispetto al 2015 e al 2016, ma per la concorrenza dell’euro, mentre sterlinea e yen sono rispettivamente terza a e quarta. Pesano i controlli sulla fuoriuscita di capitali imposti dall’autorità cinesi nell’ultimo anno per garantire la stabilità finanziaria, ma i sono anche segnali di una sempre maggiore attenzione delle istituzioni internazionali verso il renminbi.

Van sulla folla a Shanghai: 18 feriti

Un van si è schiantato sulla folla fuori uno Starbucks nel centro di Shanghai facendo almeno 18 feriti, tre dei quali in gravi condizioni. Un incidente dovuto alla disattenzione e all’incoscienza del guidatore. Secondo le prime ricostruzioni l’autista si sarebbe acceso una sigaretta mentre trasportava illegalmente bombole di gas. A bordo con lui altre cinque persone. A quanto è stato ricostruito, al momento dell’incidente, alla fine della trafficata Nanjing Street, il mezzo era già in fiamme, come confermato anche da alcune immagini che circolano sui social cinesi.

La Cina vuole una base in Afghanistan

Pechino è in contatto con il governo di Kabul per la costruzione di una propria base militare in Afghanistan. La struttura dovrebbe sorgere nel corridoio di Wakhan, dove già soldati cinesi e locali, secondo quanto riporta l’agenzia francese Afp starebbero conducendo pattugliamenti congiunti. La regione si trova al confine con la provincia cinese dello Xinjiang, vitale per gli interessi strategici dei cinesi che la situazione in Afghanistan potrebbere mettere a rschio. In più Pechino teme il possibile ingresso di militanti uiguri in esilio pronti a condurre attacchi nella provincia estremo occidentale o che giungano nella Repubblica popolare miliziani affiliati al sedicente Stato islamico di ritorno dai campi di battaglia in Irak e Siria. Gli incontri si sarebbero tenuti in dicembre. L’ambasciata a Kabul si limita a dire che i cinesi stanno contribuendo al processo di ricostruzione del Paese.