In Cina e Asia — Indagato per corruzione anche l’ex capo della censura online cinese

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Indagato per corruzione anche l’ex capo della censura online cinese

Il carismatico ex capo della censura online cinese, Lu Wei, si trova indagato per gravi violazioni disciplinari, cioè per corruzione, da parte dell’organismo di sorveglianza interno al partito comunista cinese. Durante il suo mandato Lu aveva incontrato tutti i principali big dell’Internet globale da Jeff Bezos, a Tim Cook fino al fondatore di Facebook Mark Zuckerberg, comparendo spesso sui media nazionali cinesi. Al tempo stesso, il funzionario aveva contribuito all’emergere del modello cinese di sorveglianza sul web. Nel 2016, infine le sue dimissioni che avevano fatto parlare di una sua caduta in disgrazia. Il motivo? Troppo appariscente forse per piacere a Xi Jinping che avrebbe iniziato a vederlo come un potenziale avversario. Lu è tra gli ex funzionari di più alto livello del Pcc ad essere posti sotto indagine dalla commissione anti corruzione del partito. In totale la campagna anticorruzione interna al partito ha causato la messa sotto indagine di 1,4 milioni di funzionari.

Necessari nuovi sforzi per il riavvicinamento Cina-Giappone

Di fronte a una delegazione di 250 imprenditori giapponesi, il primo ministro cinese Li Keqiang ha sottolineato che il ripristino della fiducia reciproca tra Pechino e Tokyo passa da uno sforzo sostenuto da entrambe le parti. Per questo, è necessario sfruttare il momento di distensione che i due paesi vivono di questi tempi. Li ha poi illustrato ai presenti la situazione economica cinese attuale augurandosi che la cooperazione economica sino-giapponese possa contribuire allo sviluppo cinese nei prossimi anni. Allo stesso tempo ha sottolineato come la crescita del paese di mezzo sia una grande opportunità per gli investitori giapponesi e che il suo governo farà di tutto per eliminare alcune politiche discriminatorie contro gli investimenti esteri. Dal 2012, da quando è riemersa la contesa sulle isole Senkaku-Diaoyu, le relazioni diplomatiche tra Cina e Giappone sono state difficili, ma la cooperazione economica è sempre proceduta a passo sostenuto. Il consolidamento al potere di Abe da una parte e Xi Jinping dall’altra e la questione nordcoreana hanno però in tempi recenti a un riavvicinamento anche politico tra le due parti.

Skype rimosso dall’Apple store cinese

Apple ha rimosso Skype dai suoi store online in Cina, su indicazione del ministero della Pubblica Sicurezza di Pechino. La motivazione è che alcune app, tra cui Skype appunto, sono contrarie alle leggi locali. Si pensa che il problema sia la crittografia end-to-end, che rende inaccessibili le conversazioni su Skype al controllo delle autorità, nonché la possibilità di aprire un account senza utilizzare il proprio vero nome. Per ora, chi ha già Skype può ancora utilizzarlo. Problemi simili si hanno con Whatsapp, un altro servizio che utilizza la crittografia e che in questi giorni va e viene. Non è ancora chiaro cosa stia succedendo, ma l’impressione è che le autorità stiano facendo prove per bloccare ciò che non possono controllare.