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In Cina e Asia – Incriminato editore di Taiwan per “secessione”

In Notizie Brevi by Redazione

I titoli di oggi:

  • Incriminato editore di Taiwan per “secessione”
  • Pechino avvia revisione dell’accordo tra CK Hutchison e BlackRock
  • Pechino pronta a contribuire alla ricostruzione dell’Ucraina
  • Trump attende Xi negli Usa “in un futuro non troppo lontano”
  • Pechino accusa Taiwan di cyberattacchi e propaganda ostile
  • La Camera Usa valuta se bloccare i visti per studio e ricerca ai cittadini cinesi
  • Cina, le autorità si affidano a DeepSeek per prevenire corruzione e inefficienza
  • Nepal, norme più stringenti per il turismo sull’Everest 
  • Il Senato filippino lancia un’indagine sull’arresto di Duterte

Un tribunale di Shanghai ha incriminato l’editore taiwanese Li Yanhe per accuse di secessione, dopo quasi due anni di detenzione. Secondo la Central News Agency, il Taiwan Affairs Office (TAO) della Cina continentale ha confermato lunedì che Li dovrà “affrontare un processo pubblico in conformità con la legge”. Nato nella provincia di Liaoning, nella Cina settentrionale, l’uomo è stato caporedattore della Gusa Publishing di Taiwan ed è noto per aver dato alle stampe molte opere critiche nei confronti di Pechino. Era stato arrestato dalla polizia di Shanghai nel marzo 2023, dove si era recato per terminare le procedure burocratiche necessarie a ottenere la residenza permanente a Taiwan. Il 26 febbraio, la Procura suprema del popolo ha citato Li e l’attivista politico taiwanese Yang Chih-yuan nella lista dei “casi gravi che mettono a repentaglio la sicurezza nazionale“. Le accuse contro l’editore seguono di solo tre giorni un simposio organizzato dalla leadership cinese per il 20° anniversario della legge anti-secessione, che fornisce a Pechino una giustificazione legale per annettere l’isola con mezzi militari qualora dovessero cessare le condizioni per una riunificazione pacifica.

La Cina pronta a contribuire alla ricostruzione dell’Ucraina

La Repubblica popolare si è detta disponibile a partecipare alla ricostruzione dell’Ucraina. Ad annunciarlo è stata la China International Development Cooperation Agency (anche nota come China Aid), che nella giornata di lunedì 17 marzo ha parlato di elargire aiuti “in accordo con i desideri delle parti”. In tale occasione il portavoce di China Aid, Li Ming, ha menzionato la volontà di contribuire a un’eventuale assistenza post-bellica su diversi fronti. L’interesse di Pechino, si legge nell’approfondimento di South China Morning Post, segue le recenti dichiarazioni di Zelensky sul ruolo della Cina nella pace e nella ripresa, mentre rimane l’incognita dell’incontro tra Putin e Trump di martedì 18 marzo. Secondo un’analisi del governo ucraino supportata dalle principali agenzie internazionali, la ricostruzione nei prossimi dieci anni costerà 524 miliardi di dollari, di cui finora sono stati investiti solo 13 miliardi con il supporto internazionale.

Pechino avvia revisione dell’accordo tra CK Hutchison e BlackRock

Anche il capo dell’esecutivo di Hong Kong, John Lee, ha condannato duramente l’accordo tra CK Hutchison e la società statunitense BlackRock per la cessione della partecipazione nei porti di Panama e altri paesi. Alludendo alle mire di Trump sul canale che connetta Atlantico e Pacifico, Lee ha definito la vendita delle attività del conglomerato hongkonghese un atto di “coercizione” e ha condannato le presunte “tattiche di bullismo” esercitate dai governi stranieri. Intanto, dopo le recenti critiche a mezzo stampa, secondo fonti di Bloomberg, le autorità cinesi avrebbero avviato una valutazione dell’accordo per appurare eventuali violazioni della sicurezza o delle leggi antitrust.

Trump attende Xi negli Usa “in un futuro non troppo lontano”

Il presidente cinese, Xi Jinping, si recherà in visita negli Stati Uniti “in un futuro non troppo lontano”. Lo ha detto ieri Donald Trump, parlando ai giornalisti durante una visita al Kennedy Center, a Washington. La notizia, che non è stata confermata dalla Cina, segue le esclusive di SCMP e Wall Street Journal in merito a un possibile incontro tra i due leader entro luglio. Intanto la prossima settimana Xi dovrebbe incontrare decine di amministratori delegati americani ed europei, attesi in Cina per partecipare al China Development Forum, evento che ogni anno permette alla comunità internazionale del business di confrontarsi con alti funzionari cinesi.

Pechino accusa Taiwan di cyberattacchi e propaganda ostile

Il ministero della Sicurezza dello Stato cinese ha accusato quattro membri del comando taiwanese ICEFCOM (Information, Communications and Electronic Force Command) taiwanese di aver condotto cyberattacchi e aver diffuso fake news sulla Repubblica popolare. In un post sui suoi social, il dicastero ha pubblicato nomi, foto e dati personali dei presunti responsabili, affermando che l’ICEFCOM agisce per conto delle forze separatiste taiwanesi. Secondo l’agenzia di intelligence cinese, gli hacker avrebbero infiltrato infrastrutture critiche nazionali, tra cui reti idriche, elettriche e di telecomunicazioni, inviando email di phishing e propaganda ai principali enti governativi e militari del continente. Si tratta della prima volta che la Cina diffonde informazioni così dettagliate su individui coinvolti nelle operazioni di cyberattacchi in arrivo da Taiwan. Pochi giorni prima Taipei aveva incluso Pechino tra le “forze straniere ostili” delle quali non verranno tollerate azioni di propaganda o spionaggio.

Cina, le autorità si affidano a DeepSeek per prevenire corruzione e inefficienza

Le autorità cinesi stanno impiegando l’intelligenza artificiale di DeepSeek per individuare casi di corruzione e inefficienza. Un’iniziativa che, afferma South China Morning Post, segue le direttive del governo centrale sull’uso dell’intelligenza artificiale come strumento per monitorare meglio le procedure amministrative. A Suihua, nella provincia dello Heilongjiang, il dipartimento disciplinare ha sfruttato la piattaforma AI e i big data per scovare sospette frodi nello stanziamento dei sussidi sociali, identificando 11 casi sospetti. A Zhengzhou, DeepSeek ha invece aiutato a rilevare irregolarità nelle gare d’appalto a cui hanno partecipato imprese statali, incrociando dati sui funzionari pubblici con quelli delle offerte.

Il Senato filippino lancia un’indagine sull’arresto di Duterte

Il Senato filippino ha annunciato un’indagine formale sull’arresto e l’estradizione dell’ex presidente Rodrigo Duterte alla Corte penale internazionale (Cpi), dove è chiamato a rispondere dell’accusa di crimini contro l’umanità. L’indagine è stata lanciata dalla presidente della Commissione del Senato per le relazioni estere Imee Marcos, sorella del presidente Ferdinand Marcos Junior. “È imperativo stabilire se sia stato seguito il giusto processo e garantire che i diritti legali [di Duterte] siano stati non solo rispettati, ma anche protetti. La nostra sovranità e la legalità del processo devono rimanere una priorità”, ha dichiarato la senatrice, che ha definito l’arresto “una questione che ha profondamente diviso la nazione”. Il Senato ha fissato un’udienza pubblica per il 20 marzo, alla quale parteciperanno alti funzionari governativi e di polizia. Nel frattempo è anche arrivata la conferma che Duterte ha assunto come suo legale il noto avvocato internazionale Nicholas Kaufman, ex avvocato difensore di Aisha Gheddafi, figlia del leader libico. Kaufman si è detto impaziente di “denunciare il rapimento dell’ex presidente, sponsorizzato dallo Stato, in un caso dell’Aia privo di giurisdizione”.

Nepal, norme più stringenti per il turismo sull’Everest 

Il Nepal introdurrà nuove norme per il turismo sull’Everest: rivelate a gennaio, entreranno in vigore a settembre, alla fine della stagione turistica di quest’anno. La decisione risponde ad una sentenza della Corte Suprema nepalese dell’aprile 2023, motivata dal recente aumento di incidenti mortali, sovraffollamento e inquinamento. Tra i cambiamenti ci sono la disincentivazione del turismo in alta stagione (aprile-maggio) tramite l’aumento dei prezzi dei permessi, l’introduzione di un tetto annuale sui permessi, e una stretta sull’accesso al Campo Base per chi non scala. Per superare gli 8.000 metri, inoltre, sarà obbligatorio assumere una guida ogni due scalatori. Il salario minimo delle guide raddoppierà a 1.200 rupie nepalesi (8,50 dollari) al giorno e l’assicurazione sulla vita aumenterà del 25% a 1,5 milioni di rupie. Norme più stringenti, sebbene di difficile applicazione, anche sui rifiuti, che andranno riportati tutti, inclusi quelli organici. In generale, secondo diversi esperti locali intervistati dal Nikkei, nonostante questa stretta necessaria, il Nepal rimarrà la meta principale per gli scalatori dell’Everest, anche a causa delle barriere burocratiche al turismo sul versante cinese della montagna. L’Everest è cruciale per l’economia nepalese, così come il settore turistico: nel 2023, i permessi per scalare l’Everest hanno fruttato 5,09 milioni di dollari, ed il turismo ha generato 2,2 miliardi di dollari, ovvero il 6,7% del PIL

La Camera Usa valuta se bloccare i visti per studio e ricerca ai cittadini cinesi

Il deputato repubblicano Riley Moore (Rappr. West Virginia) ha presentato venerdì una  proposta di legge per impedire ai cittadini cinesi di ottenere visti per studio o ricerca negli Stati Uniti, con il nome di “Stop Chinese Communist Prying by Vindicating Intellectual Safeguards in Academia Act”. L’obiettivo è difendere la sicurezza nazionale prevenendo il potenziale spionaggio da parte di Pechino tramite i suoi studenti e ricercatori. Il disegno di legge, più stringente di qualsiasi restrizione mai imposta agli studenti cinesi, dovrà essere approvato sia dalla Camera che dal Senato prima di diventare legge. Al momento non ha cosponsor confermati, anche se tra i sostenitori previsti figurano i rappresentanti repubblicani Andy Ogles, Brandon Gill e Scott Perry. Da tempo negli Stati Uniti si discute su come continuare ad attrarre talenti stranieri senza compromettere la sicurezza nazionale. Il tema è tornato d’attualità soprattutto dopo l’arresto dello studente e attivista pro-Palestina Mahmoud Khalil.