I titoli di oggi:
- Il Partito democratico di Hong Kong annuncia scioglimento
- Wang Yi incontra Lavrov, atteso “presto” a Mosca
- Cina, le energie pulite contano per il 10% del PIL
- Prima telefonata tra il Segretario al Tesoro Usa e la controparte cinese
- Papua Nuova Guinea e Australia avviano negoziati per trattato di difesa
- Cittadini cinesi rimpatriati dopo mesi nei centri di truffe online
- Corea del Sud: Yoon indagato per ostruzione dell’ordine pubblico
- Cambogia, il freno agli aiuti esteri di Trump rallenta il processo di sminamento
Wang Yi incontra Lavrov, atteso “presto” a Mosca
Cina, le energie pulite contano per il 10% del PIL
Il settore dell’energia pulita costituisce ora oltre il 10% del prodotto interno lordo cinese. Lo ha rilevato la società di analisi Carbon Brief sulla base dei dati governativi che includono la produzione e la vendita di tecnologie per la transizione energetica, ma anche i veicoli elettrici, la mobilità pubblica e le reti elettriche. L’analisi afferma anche che senza il contributo di questo settore, che per la prima volta supera la vendita di immobili, nel 2024 la Cina non sarebbe riuscita a raggiungere l’obiettivo di crescita del PIL del 5%, rimanendo invece al 3,6%.
Prima telefonata tra il Segretario al Tesoro Usa e la controparte cinese
Il Segretario al Tesoro statunitense Scott Bessent ha dichiarato che oggi terrà la sua prima telefonata introduttiva con la controparte cinese. Senza specificare l’identità dell’interlocutore (probabilmente il vicepremier He Lifang), Bessent ha spiegato che “vogliamo lavorare insieme” a Pechino per fermare il traffico di fentanyl, ma anche per convincere i cinesi a “riequilibrare la loro economia a favore dei consumi”.
Papua Nuova Guinea e Australia avviano negoziati per trattato di difesa
A poco più di un anno dalla firma di un accordo per la sicurezza i governi di Australia e Papua Nuova Guinea hanno annunciato l’avvio dei negoziati per un trattato di difesa. L’accordo potrebbe portare a conseguenze importanti per gli equilibri di potere nel Pacifico, ostacolando i tentativi della Cina di diventare un partner strategico per lo stato insulare. Negli ultimi anni anche gli Stati Uniti si sono avvicinati al governo papuano, arrivando alla firma di un accordo per la sicurezza nel 2023.
Cittadini cinesi rimpatriati dopo mesi nei centri di truffe online
Centinaia di cittadini cinesi stanno tornando a casa dopo che si sono intensificate le operazioni di tracciamento delle vittime dei centri per le truffe online in Myanmar. Sono aumentati gli interventi nei confronti delle cosiddette “scam cities”, aree dove vengono avviate delle attività di truffe telefoniche e online che utilizzano la manodopera di asiatici raggirati o portati con la forza. Nella Repubblica popolare, nel frattempo, è già iniziato l’iter processuale nei confronti di 23 persone coinvolte nel giro delle scam cities e del traffico di droga. Il caso ruota intorno alla gang della famiglia Ming, di etnia cinese e residente a Kokang, nello stato Shan. Oltre alla Cina, anche la Thailandia sta lavorando per chiudere tali centri, per esempio bloccando la fornitura elettrica oltreconfine.
Corea del Sud: Yoon indagato per ostruzione dell’ordine pubblico
La polizia sudcoreana sta formalmente avviando un nuovo caso contro Yoon Suk Yeol. Stavolta l’accusa è di aver ostacolato l’esecuzione del mandato di arresto, emesso il 31 dicembre ma eseguito solo il 15 gennaio, dopo un prolungato scontro con il personale di sicurezza. Secondo quanto dichiarato oggi da un portavoce della polizia, dal 3 gennaio le forze dell’ordine stanno accertando se il comportamento mantenuto da Yoon rappresenta ostruzione speciale del dovere pubblico, reato punibile fino a cinque anni di carcere. Yoon gode ancora dell’immunità presidenziale, ma potrebbe perdere tutti i privilegi qualora la Corte costituzionale dovesse confermare la richiesta di impeachment del parlamento. La prossima udienza, probabilmente l’ultima, è prevista per il 25 febbraio.
Cambogia, il freno agli aiuti esteri di Trump rallenta il processo di sminamento
Il freno agli aiuti esteri voluto dall’amministrazione Trump sta mettendo in difficoltà il lavoro di bonifica dei terreni dagli ordigni bellici in Cambogia. Tale decisione, denuncia AFP, rischia di mettere a repentaglio la vita dei cittadini cambogiani che vivono nelle aree rurali. Qui rimangono costanti le segnalazioni di incidenti dovuti agli ordigni inesplosi che posso essere accidentalmente calpestati e portare a gravi ferite, se non alla morte.