In Cina e Asia – Il treno maglev Shanghai-Hangzhou prende forma

In Notizie Brevi, Uncategorized by Alessandra Colarizi

La Cina ha condotto con successo il test di un nuovo treno a lievitazione magnetica che, una volta ultimato, dovrebbe raggiungere una velocità di 600 km/h, rispetto ai 300 km/h della normale linea ad alta velocità. Il prototipo, testato su un circuito di 1,5 km presso la Tongji University di Shanghai, un giorno dovrebbe collegare la capitale economica cinese ad Hangzhou, riducendo il tempo di percorrenza a soli 20 minuti. Shanghai è oggi l’unica città al mondo ad avere (dal 2002) un maglev per percorsi commerciali, sebbene limitatamente al servizio di collegamento con l’aeroporto di Pudong. Le tempistiche del nuovo progetto non sono state rese note. Ma il Giappone – che lavora a qualcosa di simile dal 2005 – stima ci vogliano ancora almeno sette anni perché la tecnologia possa essere applicata alla linea Tokyo – Nagoya. [fonte CGTN, Caixin]

Cina e India tornano a parlarsi

Cina e India si sono impegnate ad attuare misure di “disimpegno” delle truppe nella sezione orientale del Ladakh, dove negli scorsi giorni si sono verificati scontri mortali tra i soldati di stanza lungo il confine. Il consenso è stato raggiunto dopo un incontro “franco e approfondito” durato ben 11 ore tra i rispettivi comandanti militari. Riportando l’esito del faccia a faccia, il portavoce del ministero degli Esteri ha colto l’occasione per smentire le indiscrezioni sul bilancio delle vittime cinesi dei tafferugli del 15 giugno in cui sono morti almeno 20 indiani. Zhao Lijian ha definito “fake news” la notizia del decesso di 40 soldati cinesi. La diplomazia intanto continua a fare il suo corso. I colloqui hanno anticipato di circa ventiquattro ore il vertice virtuale tra i capi della diplomazia di Cina, India e Russia tenutosi ieri. Quest’oggi invece i ministri della Difesa di Pechino e New Delhi assisteranno alla parata militare organizzata da Mosca per ricordare il 75esimo anno dalla sconfitta sul nazismo. Mentre la situazione lungo la frontiera sino-indiana sembra tornare alla normalità, la recente richiesta di forniture militari russe non lascia dubbio alcuno: New Delhi si prepara al peggio. [fonte: SCMP, Bloomberg]

Un database contro le violenze domestiche

Yiwu, nel Zhejiang, è diventata la prima città cinese a lanciare un servizio di consulenza anti-molestie per le coppie in procinto di sposarsi. L’iniziativa, che coinvolge sei dipartimenti governativi, consiste nella creazione di un database di tutte le persone arrestate o incriminate dal 2017 a oggi per aver commesso abusi tra le mura di casa. La Cina si è munita della prima legge contro le violenze domestiche solo nel  2015 e tuttora rimane un problema diffuso sebbene coperto da un velo di omertà. [fonte: Guardian]

La scommessa di Didi: 1 milione di robot-taxi entro il 2030

Oltre 1 milione di robot-taxi in dieci anni. E’ l’obiettivo di Didi Chuxing, l’azienda di  ride-hailing cinese, attivissima nello sviluppo di tecnologie per la guida autonoma. Il progetto prevede già da quest’anno l’introduzione di robot-taxi a Pechino, Shanghai e Shenzhen per poi estendere il servizio oltre la Muraglia nel 2021. Ma Didi non è l’unica società cinese ad aver fiutato le potenzialità del settore. Le flotte di WeRide e Baidu sono già attive a Guangzhou e Changsha. [fonte: Reuters]

E’ morto il fotografo che immortalò la Rivoluzione Culturale

Si è spento a 79 anni dopo un’emorragia cerebrale Li Zhengsheng, il fotografo che dedicò la sua vita a preservare il ricordo della Rivoluzione Culturale in tutta la sua brutalità. Come fotoreporter dello statale Heilongjiang Daily, Li potè scattare oltre 100.000 fotografie durante il turbolento decennio con l’ordine, tuttavia, di immortalare solo gli aspetti positivi. Morto Mao nel 1976, invece che distruggere il materiale come richiesto, Li nascose 20mila scatti sotto le assi del pavimento della sua casa di Harbin. Alcuni sono stati esposti durante un concorso fotografico nel 1988, in una fase di particolare tolleranza alla vigilia del massacro di piazza Tian’anmen. la sua vita sarebbe poi continuata negli Stati Uniti, ma non da traditore. “Il mio scopo non è mostrare il lato oscuro delle persone al potere. Il mio scopo è quello di mostrare alle persone cosa è successo in passato in modo che nulla di simile accada di nuovo. Non è un tentativo di mettere a nudo l’autorità cinese”, spiegava in una vecchia intervista. [fonte: Guardian]

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