La frana di una discarica alta quanto un palazzo di 20 piani ieri notte ha colpito un complesso industriale di Shenzhen: 91 morti e 33 edifici distrutti. La Cina sostiene di riuscire a raggiungere il picco delle emissioni nocive entro il 2025. In Giappone proteste degli studenti contro le riforme in materia di sicurezza di Shinzo Abe, mentre in India dopo 3 anni di riformatorio viene rilasciato lo stupratore – all’epoca dei fatti minorenne – del «Delhi Gangrape» del 2012, tra le proteste della famiglia della vittima. La nostra rassegna del mattino.Il disastro umano di Shenzhen
91 dispersi per la frana che ha distrutto 33 edifici in un parco industriale della metropoli manifatturiera. A franare sarebbe stata una discarica di terra e materiali da costruzione alta come un edificio di 20 piani: una vera e propria collinetta artificiale troppo grande e dalle pareti eccessivamente ripide.
Testimonianze dei lavoratori parlano di un numero crescente di camion che negli ultimi tempi avrebbero scaricato, di fianco al parco industriale, tonnellate di rifiuti provenienti da cantieri edili della zona. Gli intervistati hanno aggiunto di avere segnalato da subito la pericolosità della discarica, soprattutto durante la stagione delle piogge, ma che le loro denunce sono cadute nel vuoto.
Le emissioni inquinanti in Cina potrebbero toccare il picco nel 2025 (con cinque anni di anticipo)
Le emissioni di carbonio della Cina potrebbero toccare il loro picco entro il 2025, cinque anni prima che dell’obiettivo indicato per il 2030. Lo dice Liu Zhenya, presidente della State Grid Corporation of China. Al loro apice, le emissioni di carbonio del paese ammonterebbero a 10,5 miliardi di tonnellate, ha detto Liu. L’accordo di Parigi sul clima ha stabilito «obiettivi volontari» per ogni paese e un sistema di «name and shame» per chi non li rispetta.
La riforma del Fondo monetario internazionale rafforza la Cina
Il Senato degli Stati Uniti ha adottato le riforme a lungo attese per dare più voce in capitolo alle economie emergenti nei processi decisionali del Fondo monetario internazionale. Per la Cina, i diritti di voto saliranno al 6 per cento, dal 3,8, e le risorse dell’Fmi raddoppieranno fino a circa 660 miliardi di dollari (607 miliardi di euro).
Con l’aumento dei diritti di voto della Cina, scenderà anche la quota statunitense dal 16,7 al 16,5 per cento. Ma gli Stati Uniti mantengono il potere di veto.
I giovani giapponesi contro Abe
A tre mesi dall’approvazione della legge di sicurezza nazionale, proteste giovanili in tutto il Giappone hanno attirato un gran numero di manifestanti.
In una manifestazione organizzata dal gruppo di studenti delle scuole superiori, circa 1.000 persone hanno percorso il quartiere Harajuku di Tokyo. I manifestanti gridavano: «Proteggere la Costituzione» e altri slogan.
La nuova legge estende infatti a operazioni all’estero il campo di applicazione delle attività di «autodifesa» previste dalla costituzione pacifista della nazione.
Polemiche e proteste per il rilascio dello stupratore minorenne del «Delhi Gangrape»
La Corte Suprema ha rifiutato di sospendere il rilascio del minore condannato nel caso dello stupro di gruppo avvenuto a New Delhi nel 2012, dicendo che non può agire al di fuori della legge, che prevede un massimo pena di tre anni ai sensi della legge sulla giustizia minorile.
La Corte ha respinto una petizione della «Commissione di Delhi per le Donne». L’organizzazione parla di «un giorno nero per i diritti delle donne» e afferma di essere stata tradita rispetto a una proposte di legge che avrebbe inasprito la pena e che mai è arrivata.
Nella giornata di domenica la famiglia di Jyoti Singh, la vittima del «Delhi Gangrape», ha guidato alcune decine di manifestanti in una protesta nei pressi dell’India Gate, intenzionati a raggiungere Rashtrapati Bhavan, la residenza del presidente della Repubblica indiana. I manifestanti hanno potuto protestare per un’ora sul viale di Rajpath, prima di essere caricati su due autobus e sgomberati dalle forze di polizia.
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