In Cina e Asia – I bambini lasciati indietro

In by Gabriele Battaglia

Le prime vittime dell’urbanizzazione e del modello di sviluppo della nuova Cina sono i cosiddetti "bambini lasciati indietro", costretti a rimanere nei villaggi d’origine con i nonni. Oltre cento uiguri sono arrivati in Turchia dopo un anno di detenzione in Thailandia. Nessuna data per l’inizio delle riduzioni di emissioni di Co2 per il governo indiano, che intanto dà il via alla campagna per digitalizzare il paese. Si complicano le cose per l’uomo fermato lo scorso anno per aver attaccato con il coltello l’ambasciatore Usa a Seul. CINA – Bambini lasciati indietro
Li chiamano bambini lasciati indietro e sono le prime vittime dell’urbanizzazione e del modello di sviluppo della nuova Cina. Secondo gli ultimi sondaggi sarebbero 61 milioni i bambini costretti a rimanere nei villaggi di origine affidati alle cure di nonni e altri parenti mentre i genitori sono in città a lavorare. Altri 36 milioni hanno seguito invece i genitori ma – a causa della legislazione cinese dell’hukou che dai tempi di Mao le lega i diritti dei cittadini al luogo di nascita – non possono accedere a diritti fondamentali come sanità e istruzione. Significa che in Cina 100 milioni di bambini, grosso modo un bambino su tre vive in uno stato di completa incertezza.

CINA – Uiguri rifugiati in Turchia
Dopo un anno di detenzione in Thailandia, 173 uiguri sono arrivati in Turchia: 120 bambini e 50 donne che sono entrati illegalmente nel paese per scappare dalla propria regione di origine. Secondo i loro racconti riportati da RFA c’è una rete di trafficanti cinesi che aiuta gli uiguri di tutto lo Xinjiang a fuggire attraverso i paesi del Sud Est asiatico. Meta finale sarebbe comunque la Turchia, paese con cui la minoranza cinese condivide lingua e costumi. A gennaio la Turchia ha accettato più di 500 rifugiati uiguri. Negli ultimi anni diverse nazioni asiatiche – compresa la Thailandia – hanno restituito gli uiguri in fuga al governo di Pechino ignorando le conseguenze che i singoli rimpatriati possono subire na volta tornati in Cina.

INDIA – Nessuna data per l’inizio delle riduzioni di emissioni Co2
Il ministro dell’ambiente indiano Prakash Javadekar ha annunciato che New Delhi non annuncerà la data di inizio della riduzione di emissioni di anidride carbonica nazionali, riporta Bbc. L’India presenterà comunque alle Nazioni Unite un piano per la riduzione delle emissioni. Dopo Cina e Stati Uniti, l’India è il terzo paese al mondo per emissioni di Co2.

INDIA – Al via la campagna Digital India
Il primo ministro indiano Narendra Modi ha inaugurato ieri la "Indian Digital Week", una settimana di promozione della campagna Digital India, uno dei pilastri della campagna elettorale di Modi. Il progetto, al quale sono stati destinati 18 miliardi di dollari, prevede di dotare il paese di infrastrutture digitali all’avanguardia, collegando alla banda larga tutte le città indiane e 250mila villaggi entro il 2016. Il progetto avveniristico si scontra con lo stato infimo della connettività via cavo nel paese che, al momento, conta solo 15 milioni di utenti collegati alla banda larga. Tendenza completamente ribaltata nella diffusione della banda larga mobile, che negli ultimi anni è aumentata esponenzialmente fino a raggiungere quota 85 milioni utenti in tutta l’India.

COREA DEL SUD – Simpatie per il nemico
Si complica il caso dell’uomo che lo scorso marzo attaccò a colpi di coltello l’ambasciatore statunitense in Corea, sfregiandolo. L’accusa di tentato omicidio si lega infatti nei documenti degli investigatori a quella di simpatia per il nemico. Dove il nemico è la Corea del Nord, con la quale il Sud è tuttora in stato di guerra. Il caso potrebbe quindi rientrare nella fattispecie prevista dalla dura legge sulla sicurezza nazionale.

[Foto credit: cnn.com]