In Cina e Asia – Ergastolo per Ling Jihua

In by Simone

I titoli della rassegna di oggi:

– Ergastolo per Ling Jihua
– Tutte le news online devono essere «verificate», dice l’authority dell’internet cinese
– Le multinazionali attive in Bangladesh sospendono i viaggi nel paese dei propri impiegati
– Il presidente-sceriffo Duterte dichiara guerra ai trafficanti filippini
– In Corea del Sud arriva l’Internet delle CoseErgastolo per Ling Jihua

Ennesima sentenza esemplare per una delle «tigri» finite nella rete della campagna anticorruzione coincisa con l’inizio del mandato del presidente Xi Jinping.
Ling Jihua, ex aiutante del presidente Hu Jintao, lo scorso sette giugno durante un processo a porte chiuse è stato condannato all’ergastolo, colpevole di corruzione, abuso di potere e ottenimento illegale di segreti di stato. Ling era stato arrestato ed espulso dal Partito un anno fa.

La notizia è arrivata nella giornata di ieri, quando l’emittente nazionale Cctv ha mandato in onda la registrazione dell’ammissione di colpa di Ling durante il processo. Ling ha offerto le proprie scuse e chiesto «agli organi giudiziari una punizione». L’ammontare delle mazzette intascate da Ling, secondo la stampa cinese, si aggira intorno agli 11,5 milioni di dollari.

Tutte le news online devono essere «verificate», dice l’authority dell’internet cinese

La direttiva è arrivata pochi giorni dopo il cambio al vertice della Cyberspace Administration of China, l’organo governativo che gestisce gli affari della rete in Cina presieduto precedentemente da Lu Wei e ora passato sotto il controllo di Xu Lin, uomo dato molto vicino al presidente Xi Jinping.

Secondo le istruzioni divulgate dall’authority ai media online sarà vietato riportare qualsiasi notizia presa dal web se non previa «verifica», ovvero passando attraverso gli organi della propaganda ufficiali. Il monito è indirizzato a «tutti i siti internet», comprese le applicazioni di messaggistica online WeChat e Weibo. La mossa viene interpretata come un’ulteriore stretta nella diffusione di contenuti online e una riaffermazione del controllo delle news da parte del governo.

Le multinazionali attive in Bangladesh sospendono i viaggi nel paese dei propri impiegati

In seguito al massacro di Gulshan e mentre le autorità stanno portando avanti delle indagini sui sette membri del commando probabilmente «affiliato» a Isis, diverse compagnie internazionali attive in Bangladesh hanno sospeso tutti i viaggi d’affari dei propri impiegati nel paese.

La giapponese Uniqlo, in particolare, ha dato un nuovo giro di vite alle restrizioni di viaggio già varate lo scorso anno come risposta alle crescenti minacce terroristiche nel paese.
La tendenza, secondo gli osservatori, potrebbe spingere diversi gruppi a chiudere i propri stabilimenti in Bangladesh, alla ricerca di territori di produzione più «tranquilli» come Sri Lanka e Cambogia. Il settore manifatturiero – specie tessile – in Bangladesh impiega almeno 4 milioni di persone e copre l’80 per cento del Pil nazionale.

Il presidente-sceriffo Duterte dichiara guerra ai trafficanti filippini

A poche settimane dalla vittoria alle elezioni nazionali, il neo-presidente di ferro Duterte pare aver mantenuto la parola data, ingaggiando una guerra senza esclusioni di colpi coi cartelli del traffico di stupefacenti filippini.
La polizia locale, la scorsa settimana, ha dichiarato che dall’inizio del mandato di Duterte sono già stati uccisi trenta «spacciatori», per una confisca di sostanze stupefacenti del valore di 20 milioni di dollari.

Duterte, già nell’occhio del ciclone per le proprie posizioni provocatorie e l’aperta difesa degli omicidi extragiudiziali, durante un comizio in uno slum di Manila pare abbia esortato la folla a uccidere non solo i trafficanti di droga, ma anche i tossicodipendenti.

In Corea del Sud arriva l’Internet delle Cose

Seul ha inaugurato un network a basso costo denominato Internet of Things, una rete dedicata alle comunicazioni tra elettrodomestici e oggetti «smart» e i propri proprietari.
Attraverso il network, spiega lo spot divulgato da SK Telecom, un frigorifero «smart» potrà comunicare al suo padrone quando deve essere riempito o una stampante potrà avvertire su smartphone che le cartucce dell’inchiostro sono finite.

Gli abbonamenti all’Internet delle Cose sudcoreana vanno da piani ultra low-cost (20 centesimi di dollaro al mese) a estremamente low-cost (1,8 dollari al mese). SK Telecom, per ora in regime di monopolio, ha investito nel progetto oltre 86 milioni di dollari.