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In Cina e Asia – Economia e stabilità interna, l’agenda dei leader cinesi prima dell’Anp

In Notizie Brevi by Redazione

I titoli di oggi:

  • Economia e stabilità interna, l’agenda dei leader cinesi prima dell’Anp
  • Cina, Pmi ai massimi in tre mesi
  • Cina, rimosso dall’incarico il ministro dell’IT
  • WSJ: Pechino chiede agli imprenditori dell’IA di non andare negli Stati Uniti
  • Vietnam, pronta licenza a Starlink di Musk per evitare i dazi di Trump
  • Gli Usa mandano in Corea del Sud prima portaerei da giugno
  • L’India promette di eradicare i ribelli maoisti entro un anno

Venerdì si è tenuto l’incontro mensile del Politburo del Partito comunista cinese. Il meeting è servito a discutere il rapporto sul lavoro economico redatto a dicembre e che verrà approvato questa settimana durante la plenaria dell’Assemblea nazionale del popolo (Anp), il massimo organo legislativo cinese. Nel comunicato conclusivo, viene sottolineato come “la performance economica della Cina è rimasta generalmente stabile, con progressi costanti e uno sviluppo di alta qualità è stato solidamente avanzato”. Pur in assenza di nuovi annunci sostanziali, la leadership ha chiesto maggiori “sforzi per stabilizzare i mercati immobiliari e azionari, prevenire e mitigare i rischi in aree chiave e shock esterni, stabilizzare le aspettative e stimolare la vitalità economica”. Il 2025 viene considerato dai leader cinesi un anno delicato perché coincide con il passaggio dal XIV al XV piano quinquennale.

Sempre venerdì l’ufficio politico del Pcc ha tenuto una sessione di studio dedicata all'”Iniziativa per una Cina pacifica“, lanciata da Xi Jinping nel 2013. Il presidente, nonché segretario del partito, ha rimarcato come “costruire una Cina pacifica di livello superiore è necessario per assicurare una vita migliore per le persone e la stabilità a lungo termine del paese”. L’utilizzo dei termini “sicurezza pubblica” e “sovranità nazionale” sembra suggerire un’attenzione crescente per come la situazione internazionale potrebbe influenzare la stabilità interna, che resta comunque la priorità di Pechino. Xi ha infatti chiesto ai vertici del partito di rafforzare le iniziative volte a garantire la sicurezza nazionale, rimarcando la necessità di istituire un meccanismo che possa prevenire gli incidenti sociali, come gli omicidi di massa dello scorso anno.

Cina, Pmi ai massimi in tre mesi

L’attività manifatturiera della Cina ha toccato i massimi in tre mesi a febbraio, grazie ai nuovi ordini e ai maggiori volumi di acquisto che hanno sostenuto un solido aumento della produzione. L’Indice dei responsabili degli acquisti (Pmi) è passato dai 49,1 punti di gennaio a 50,2 punti il mese successivo, toccando i massimi da novembre e superando le stime di mercato fissate a 49,9 punti. Il South China Morning Post anticipa cosa attendersi dalle le “due sessioni”, le riunioni annuali della massima legislatura cinese, l’Assemblea nazionale del popolo (NPC), e del massimo organo consultivo della Repubblica popolare.

Cina, rimosso dall’incarico il ministro Jin Zhuanglong: è il quarto in due anni

Venerdì 28 febbraio la Cina ha reso noto di aver rimosso dal suo incarico il ministro dell’Industria e della Tecnologia dell’Informazione, Jin Zhuanglong, di cui non si sapeva nulla da due mesi (la sua ultima apparizione pubblica risaliva allo scorso 27 dicembre). La prolungata assenza del ministro da appuntamenti e riunioni governative aveva fatto pensare a una possibile indagine per corruzione a suo carico, ipotesi confermata da alcune fonti anonime al Financial Times ma al momento non ufficializzata dalle autorità cinesi, che non hanno fornito ulteriori spiegazioni in merito al suo licenziamento. Jin è il quarto ministro a essere caduto in disgrazia in meno di due anni, dopo Qin Gang (Esteri), Li Shangfu (Difesa) e Tang Renjian (Agricoltura e Affari Rurali). Nel 2024, come parte dell’enorme campagna anti-corruzione avviata da Xi Jinping nel 2012, sono stati sanzionati e/o rimossi dal loro incarico oltre 889 mila funzionari, il 46% in più rispetto al 2023.

Complice la spinta di Pechino verso l’autosufficienza tecnologica, negli ultimi anni il ministero dell’Industria e della Tecnologia dell’Informazione è diventato sempre più rilevante e strategico. La posizione non è quindi rimasta vacante: al posto di Jin è stato nominato Li Lecheng, ex governatore del Liaoning.

WSJ: Pechino chiede agli imprenditori dell’IA di non andare negli Stati Uniti

Secondo fonti del Wall Street Journal, Pechino avrebbe dato istruzione ai principali imprenditori e ricercatori nel ramo dell’intelligenza artificiale (IA) di non recarsi negli Stati Uniti. La preoccupazione delle autorità cinesi, riferisce il quotidiano americano, sarebbe legata alla possibilità che gli esperti del settore possano divulgare informazioni riservate sui progressi compiuti dalla Repubblica popolare nell’IA. Pechino avrebbe inoltre timore che i suoi imprenditori dell’IA possano essere arrestati e usati come “merce di scambio” in eventuali trattative con Washington, come successe nel caso di Meng Wanzhou, figlia del fondatore di Huawei e dirigente della compagnia arrestata nel 2018 in Canada. Anche allora, come oggi, allo studio ovale della Casa Bianca sedeva Donald Trump.

Vietnam, pronta licenza a Starlink di Musk per evitare i dazi di Trump

Sabato 1° marzo, durante un incontro con i rappresentanti di una quarantina di aziende americane, il primo ministro vietnamita Pham Minh Chinh ha detto che presto il governo rilascerà una licenza per permettere a Starlink di fornire internet via satellite nel paese. Le parole di Chinh seguono l’approvazione da parte del parlamento, a febbraio, di un regolamento che consente alle società di internet satellitare di fornire servizi in Vietnam mantenendo il pieno controllo sulla propria filiale locale: condizione che per il proprietario Starlink, Elon Musk, non era trattabile. La norma definisce un repentino cambio di posizione di Hanoi, che anche nel recente passato aveva posto limiti molto stringenti al controllo straniero di settori considerati sensibili dalla leadership del Partito Comunista al potere.

Chinh ha detto esplicitamente che il Vietnam sta pensando a varie misure utili a riequilibrare il surplus commerciale con gli Stati Uniti, cercando così di evitare i dazi promessi dal presidente americano Donald Trump. Tra le varie cose, Hanoi potrebbe presto acquistare un gran numero di aerei Boeing, scrive Reuters.

Gli Usa mandano in Corea del Sud prima portaerei da giugno

La USS Carl Vinson ha attraccato ieri nel porto di Busan, diventando la prima portaerei americana a raggiungere la Corea del Sud da giugno. Secondo gli esperti, la visita mira a dimostrare una come, nonostante le incertezze legate all’America First, l’amministrazione Trump considera ancora importante l’alleanza militare con il paese asiatico. Soprattutto in risposta alla rinnovata assertività internazionale della Corea del Nord, che proprio di recente ha rafforzato il sostegno alla Russia nella guerra in Ucraina.

L’India promette di eradicare i ribelli maoisti entro un anno

A febbraio il governo indiano ha dichiarato di aver ottenuto una “importante vittoria” dopo aver ucciso 31 ribelli maoisti nello stato di Chhattisgarh, nel centro del paese. Si è trattato dell’ultimo di una serie di successi messi in fila dalle forze di sicurezza indiane contro i movimenti di estrema sinistra che operano clandestinamente nel paese dal 1967, considerati da Nuova Delhi come la più importante minaccia alla sicurezza nazionale. Visti i recenti sviluppi, il ministro degli Interni indiano Amit Shah si è spinto oltre e ha promesso di eradicare i ribelli maoisti “entro il 31 marzo 2026”. Il governo indiano ha dichiarato di aver ucciso 300 ribelli nel corso del 2024, compresi vari leader locali, arrestandone più di mille.

Da tempo le violenze e le morti civili dovute alle insurrezioni maoiste sono calate di molto, anche a causa della perdita di consensi e militanti tra i ribelli, dovuta sia alle politiche di repressione di Nuova Delhi, sia allo sviluppo economico delle zone dove hanno sempre avuto sede i gruppi di estrema sinistra. Secondo gli analisti, dopo anni di grande indebolimento la possibilità che le parole di Shah si realizzino, e che i maoisti vengano definitivamente sconfitti, non è poi cosi remota.