Wang Yang, vicepremier cinese, parla alla fine del summit bilaterale con gli Usa: scambio di opinioni e accordi di importanza strategica. Il rapporto prestiti-depositi sarà eliminato nelle banche commerciali cinesi. Si conclude oggi un esperimento lanciato dal governo cinese di consultazione sulle proprie politiche. Il governo thailandese istruisce i giornalisti sulle domande da rivolgere al premier Prayuth. In Giappone, iniziativa di solidarietà di alcuni giovani volontari che si trasferiscono nelle new town post-Fukushima. CINA – Fine del dialogo economico-strategico con gli Usa
Parlando alla cerimonia di chiusura del dialogo economico-strategico Usa-Cina, il vice premier cinese Wang Yang ha detto che durante i due giorni di colloqui “le due parti hanno scambiato opinioni candide e approfondite su questioni di lungo termine e d’importanza strategica, raggiungendo più di 70 risultati importanti”. Yang Jiechi, l’altro capo delegazione, ha detto che i risultati sono stati addirittura 120 e il Global Times spara 300. Accidenti.
Quali sono questi risultati?
In pratica, Usa e Cina hanno deciso che continueranno a parlarsi, che la stabilità è meglio dell’instabilità e che Xi Jinping andrà in visita a Washington e dintorni a settembre. Hanno anche deciso di cooperare nella ricerca oceanografica e nella battaglia contro l’Ebola in Africa. Quanto ai rapporti economici e al trattato di investimento bilaterale, la famosa “lista negativa” di settori esclusi dagli investimenti reciproci (e quindi protetti), oggetto del contendere da ben sette anni, dovrebbe arrivare forse all’indomani della visita di Xi. Si dice.
CINA – Verso l’eliminazione del rapporto prestiti-depositi
Fino a oggi, le banche commerciali cinesi potevano prestare solo fino al 75 per cento dei propri depositi. Adesso, il governo ha proposto di togliere questo limite, per rilanciare un’economia in fase di rallentamento e favorire soprattutto il settore agricolo e delle piccole manifatture. Le banche potranno prestare quanto vogliono, assumendosene i rischi in base a valutazioni di mercato. Il Consiglio di Stato (governo) ha detto che il regolatore continuerà comunque a monitorare in tempo reale l’attività di prestito e i rischi. L’abbattimento del rapporto tra prestiti-depositi, una misura amministrativa che frena l’attività delle banche, è in qualche modo il segno che la leadership cinese si “fida” del proprio settore bancario, finora tenuto sotto stretto controllo per timore che i soldi finissero nel buco nero del “credito ombra”. È anche un’anticipazione della futura liberalizzazione del settore, dove si favorisce sempre più l’ingresso di investitori privati. Qualche mese fa, uno schema di assicurazione dei depositi aveva di fatto preannunciato la riforma. Gli analisti dicono che comunque il volume del credito non aumenterà repentinamente, perché in fase di rallentamento dell’economia le banche si sono fatte più accorte.
CINA – Un governo 2.0
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Il governo cinese ha appena concluso un esperimento durato dieci giorni di mega consultazione popolare sulle proprie politiche. Dal 16 al 25 giugno, semplici cittadini hanno potuto visitare il sito web del governo, www.gov.cn, per rivedere e commentare 54 politiche e regolamenti in campi che vanno dalla formazione all’occupazione, dalla la sicurezza alimentare alla tutela dell’ambiente. Sono tutte politiche varate nel periodo 1985-2013. Non si sa ancora quale e quanto successo abbia avuto questo esperimento che farebbe la gioia di Grillo-Casaleggio.
Nel dibattito sull’evoluzione politica cinese – cioè su quale forma di Stato avrà la Cina in futuro – si parla da tempo di un regime meritocratico-confuciano, democratico alla base ed elitario-tecnocratico ai vertici, con spazio per la creatività in mezzo. Questo esperimento di governo “open source” è forse un perfetto esempio di ciò che ci aspetta.
THAILANDIA – A lezione di giornalismo dal governo
Dalla prossima settimana il governo golpista di Bangkok terrà corsi per i giornalisti, istruendoli su quali domande fare al primo ministro Prayuth. L’ex generale ha un rapporto difficile con la stampa da quando è salito al potere con il golpe dello scorso anno. Lui però dice di non temere le interviste. Intanto però il club dei corrispondenti lamenta problemi con visti e accrediti.
GIAPPONE – Fukushima, i giovani volontari si trasferiscono con gli anziani
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Alcuni studenti universitari della prefettura di Fukushima hanno avviato una iniziativa di sostegno psicologico e mentale agli anziani rifugiati costretti da oltre 4 anni a vivere in case provvisorie. Alcuni di loro hanno deciso così di trasferirsi nelle "new town" e diventare residenti in un tentativo di ricostruzione delle comunità locali. Il progetto della Fukushima University Disaster Volunteer Center ha ricevuto il finanziamento dello stato come progetto che si occupa della "ricostruzione mentale" delle zone colpite dal triplo disastro dell’11 marzo 2011. Sono ancora centinaia di migliaia i rifugiati, la maggior parte di loro over 60. Secondo alcuni sondaggi in pochi vogliono tornare alle vecchie case per paure riguardo la contaminazione nucleare o semplicemente per la difficoltà di abbandonare la nuova vita fin qui costruita.
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