In Cina e Asia – Cresce il numero di tossicodipendenti

In by Gabriele Battaglia

Nel 2014 il numero di tossicodipendenti in Cina sarebbe di 4 volte superiore a quello dichiarato ufficialmente. Il ricordo del terremoto del Sichuan di 7 anni fa. Il mercato cinese di smartphone è ormai saturo. Le esercitazioni congiunte sino-russe nel Mediterraneo. Detenuti migliaia di migranti in Malaysia. Un altro blogger ucciso in Bangladesh per secolarismo. CINA – Cina stupefacente

Quasi 3 milioni di tossicodipendenti dichiarati, ma nel 2014 il numero stimato dalla Commissione nazionale per il controllo dei narcotici è di quattro volte tanto: 14 milioni. Secondo i dati di quest’ultima negli ultimi anni i consumatori di droghe sintetiche sono aumentate del 36 per cento ogni anno (nel 2014 sarebbero 1,46 milioni) e nel 2014 hanno per la prima volta superato il numero di eroinomani.
Nel 2014, la polizia ha arrestato oltre 880mila persone per possesso e uso di stupefacenti, circa la metà dei quali sono stati “riabilitati” in campi specifici. La campagna contro la droga ha fatto anche arresti importanti nel mondo del cinema e della cultura. Tra questi il figlio di Jackie Chan – uno, quest’ultimo, che si è sempre battuto contro la droga. Il suo arresto ha avuto un impatto mediatico enorme.

12 maggio 2008 Terremoto di Wenchuan (Sichuan): circa 70mila morti


Foto credit: britannica.com

CINA – Mercato saturo di smartphone, ma sempre più soldi spesi online

Secondo uno studio Idc, il mercato degli smartphone in Cina è ormai saturo. Il primo quatrimestre del 2015 ha infatti visto calare le spedizioni per la prima volta in sei anni. Il calo del 4,6 per cento registrato sullo stesso periodo del 2014 è secondo gli analisti un segnale importante.
La Cina, che comunque ha continuato a importare un totale di 98,8 milioni di smartphone in questi primi quattro mesi del 2015, è stata fondamentale in questi ultimi anni. Apple qui ha fatto profitti per 16,8 miliardi di dollari solo con il lancio di iPhone6, mentre la locale Xiaomi in quattro anni è diventata un’azienda da 46 miliardi di dollari.
Crescono contestualmente i numeri del commercio online: 150 miliardi di dollari nel 2014, il doppio dell’anno precedente. Secondo iResearch ci sono circa 290 milioni di cinesi che comprano regolarmente online. 

CINA – Esercitazioni militari nel Mediterraneo


Foto credit: ibtimes.com

La marina militare cinese ha iniziato ieri una serie di esercitazioni militari nel mar Mediterraneo. "Joint Sea 2015-­I" è il nome in codice dell’operazione navale congiunta sino-­russa. Stando a quando dichiarato in conferenza stampa dal portavoce del Ministro della Difesa, Geng Yansheng, le manovre prevedono la partecipazione di 9 unità navali, 3 cinesi e 6 russe, che saranno impegnate in esercitazioni anche di fuoco. L’annuncio delle operazioni era stato dato in conferenza stampa il 30 aprile scorso, ma non era stata divulgata alcuna data per l’inizio delle operazioni. Ieri la tv di tato cinese ha annunciato per oggi l’inizio delle esercitazioni. Il vice comandante della marina
cinese, Du Jingchen, ha dichiarato che "nessuna terza parte" sarebbe obiettivo delle manovre. La Cina, che sta trattando in questi giorni anche con il Djibuti per avere una base militare in uno dei suoi porti per mettere al sicuro le sue rotte verso L’Europa e in particolare verso il porto del Pireo, anch’esso divenuto uno scalo per le merci cinesi nel quadro della nuova politica commerciale chimata "One Belt, One Road".

MALAYSIA – Detenuti mille migranti

Sono almeno mille i migranti detenuti in Malaysia, recuperati in mare. Si tratta principalmente di bangladeshi e rohingya, esponenti della minoranza musulmana discriminata in Birmania.
Dall’inizio dell’anno sono almeno 25mila i migranti rohingya e dal Bangladesh partiti alla volta della Malaysia e Indonesia dopo l’avvio della stretta sull’immigrazione irregolare decisa in Thailandia dal governo golpista dei militari.

BANGLADESH – Ucciso blogger pro secolarismo, è il terzo in tre mesi


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Un gruppo di estremisti musulmani nella mattinata di martedì nei pressi di Sylhet, nel nord-est del paese, ha ucciso Ananta Bijoy Das a colpi di machete. Das, 33 anni, era noto in Bangladesh per le sue posizioni progressiste e secolariste, che comunicava attraverso il suo blog.
Secondo quanto riportato dalle agenzie, Das era amico di Avijit Roy, altro blogger ucciso a Dhaka due mesi fa. L’estremismo musulmano nel paese, assolutamente minoritario, negli ultimi mesi sta sempre più esponendosi con azioni eclatanti. Das è il terzo blogger ucciso nel paese in tre mesi.

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