In Cina e Asia – Corea del Nord, scontro Usa-Cina-Russia sulle sanzioni

In Notizie Brevi by Redazione

Corea del Nord, scontro tra Usa, Cina e Russia al Consiglio di sicurezza Onu
Le sanzioni devono continuare a funzionare come strumento di pressione sulla Corea del Nord fino alla sua denuclearizzazione. È questa la posizione di Washington espressa chiaramente ieri dal Segretario di Stato Mike Pompeo ma contestata da Cina e Russia, che vorrebbero un allentamento, anche in considerazione della buona volontà dimostrata da Pyongyang negli ultimi mesi. Per il ministro degli Esteri russo Lavrov, il Consiglio di sicurezza deve mandare un segnale chiaro nei confronti del momento positivo delle relazioni tra Pyongyang e il resto del mondo. Anche la Cina, per bocca del suo ministro degli Esteri Wang Yi, difende un ammorbidimento della linea nei confronti di Pyongyang. “Serve un’opera di persuasione diplomatica”, ha spiegato il diplomatico. Lo scontro sulla Corea del Nord approfondisce la frattura con gli Stati Uniti, dopo le accuse di Trump, prontamente rispedite al mittente, di interferenze cinesi nelle prossime elezioni di mid-term.

Guerra commerciale, giù il turismo cinese verso gli Usa
La guerra commerciale tra Pechino e Washington mostra i suoi primi effetti: il crollo del numero di turisti cinesi in ingresso negli Usa, -42 per cento di prenotazioni aeree rispetto all’anno scorso. Ma non è tanto il numero dei turisti in entrata a preoccupare gli operatori americani, quanto il venire meno dei loro capitali. Si stima che i turisti cinesi abbiano un potere d’acquisto di quasi 35 miliardi di dollari, spesi solitamente in hotel, servizi e shopping, molto più della media dei turisti che si reca negli Usa. Per gli esperti non è però solo colpa della guerra commerciale tra le due grandi potenze economiche a influire sui flussi turistici cinesi negli Usa. I turisti dell’ex Impero di mezzo sono sempre più sofisticati e cercano nuove e più esotiche destinazioni.

Cina, sequestrate sette tonnellate di scaglie di pangolino 
Sette tonnellate di scaglie, equivalenti a 15mila esemplari dell’animale insettivoro africano. Questa la quantità sequestrata dalle autorità di frontiera cinesi. Il costo d’importazione di questo bene è di 360 yuan (poco più di 40 euro) al chilo, per un prezzo di rivendita di quasi venti volte più alto. Le scaglie di pangolino sono utilizzate nella medicina tradizionale cinese per favorire la circolazione sanguigna. Non esistono stime precise sulla popolazione di pangolino africano, ma secondo le organizzazioni di tutela degli animali, la loro popolazione è in diminuzione proprio a causa dell’aumento della domanda cinese.

Duterte: il mio unico peccato? gli omicidi extragiudiziari
Ammette parzialmente le sue colpe, il presidente filippino Rodrigo Duterte: “ho rubato?”, ha detto durante un comizio. “Il mio unico peccato sono gli omicidi extragiudiziari”. Il capo dello stato di Manila aveva già ammesso l’esistenza di omicidi extragiudiziari impiegati nella cosiddetta “guerra alla droga”, lanciata nel 2016, all’inizio della sua presidenza. In questa campagna sono morti, secondo le stime delle organizzazioni umanitarie, almeno 12mila persone, principalmente tossicodipendenti e piccoli spacciatori. Le dichiarazioni potrebbero dare nuovo slancio alle indagini della Corte penale internazionale che accusa l’ex sindaco di Davao di crimini contro l’umanità. Il presidente filippino aveva minacciato di ritirare il suo paese dagli accordi di Roma che danno giurisdizione alla Corte penale internazionale sul territorio filippino.