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In Cina e Asia – Cina-Usa, verso la proroga della tregua sui dazi

In Notizie Brevi by Redazione

I titoli di oggi:

  • Cina-Usa, verso la proroga della tregua sui dazi
  • Proprietà intellettuale: l’OMC dà (parzialmente) ragione all’Ue contro la Cina
  • Giappone-Usa, Trump abbassa le tariffe al 15%
  • Filippine, Marcos trova accordo con Trump sui dazi
  • Gli Usa valutano misure di sicurezza sui cavi sottomarini
  • La Corea del Sud prova a ricucire i rapporti con il Nord

Nel corso di un’intervista a Fox Business, il segretario al Tesoro americano, Scott Bessent, ha dichiarato che Washington e Pechino “stanno lavorando per prorogare” la data in cui dovrebbero entrare in vigore i dazi americani sui beni cinesi. Al momento la scadenza è prevista per il 12 agosto, ma la prossima settimana le parti si incontreranno a Stoccolma per portare avanti le trattative commerciali e rimandare l’entrata in vigore delle tariffe. Bessent ha detto di voler discutere con la delegazione cinese ancora di varie questioni, dalla “sovrapproduzione industriale” ai legami della Cina con Russia e Iran, ma ha anche definito “costruttivo” il dialogo con Pechino. Tanto che Donald Trump conta di visitare la Repubblica popolare “in un futuro non troppo distante”.

Intanto la Cina ha deciso di sospendere le indagini antitrust a carico della filiale cinese della società americana DuPont. Le investigazioni erano state avviate ad aprile nel pieno delle minacce commerciali tra i due paesi e la loro interruzione potrebbe rappresentare un segnale di distensione.

Proprietà intellettuale: l’OMC dà (parzialmente) ragione all’Ue contro la Cina

Un panel di arbitrato dell’Organizzazione Mondiale del Commercio (OMC) ha ribaltato una sua vecchia decisione e dato ragione all’Unione Europea in un caso sollevato da Bruxelles contro la Cina. Nel 2022 l’Ue aveva presentato reclamo all’OMC per contestare alcune possibili violazioni di proprietà intellettuale da parte della Repubblica popolare che, tra le altre cose criticate da Bruxelles, consente ai propri tribunali di considerare non validi i diritti di brevetto stranieri nel caso di controversie con aziende cinesi. In particolare la contestazione faceva riferimento ai brevetti per le tecnologie 3G, 4G e 5G. Ad aprile il panel aveva respinto il reclamo, portando l’Ue a presentare ricorso. Con la sua nuova decisione, arrivata il 21 luglio, l’OMC ha fatto parzialmente marcia indietro, dando ragione a Bruxelles su tre delle sette questioni sollevate. Pechino ha espresso “insoddisfazione” per la sentenza, ma non è chiaro se farà a sua volta ricorso.

Stati Uniti, preoccupazioni di sicurezza legate ai cavi sottomarini

Negli Stati Uniti tre deputati repubblicani, rappresentanti delle commissioni parlamentari sulla Cina, hanno inviato una lettera agli amministratori delegati di Alphabet, Meta, Amazon e Microsoft per esprimere preoccupazione riguardo la sicurezza dei cavi di telecomunicazione sottomarini, da cui dipende praticamente tutta la rete internet. Nella lettera i parlamentari hanno criticato la decisione delle quattro big tech americane di delegare alcune attività di manutenzione e assistenza dei propri cavi sottomarini a varie società cinesi, sostenendo che esisterebbe “un crescente numero di prove” del coinvolgimento di Cina e Russia in attività di danneggiamento dei cavi sottomarini nel mar Baltico e nell’Asia-Pacifico. I deputati hanno quindi chiesto alle aziende di verificare lo stato di sicurezza delle proprie infrastrutture sottomarine entro l’8 agosto.

Filippine, il presidente Marcos incontra Trump alla Casa Bianca: trovato accordo sui dazi

Le Filippine e gli Stati Uniti hanno raggiunto un accordo commerciale per ridurre i dazi americani sui beni filippini di un punto percentuale: dal 20%, comunicato a inizio luglio, al 19% (cioè comunque un valore superiore rispetto al 17% minacciato inizialmente ad aprile). Lo ha annunciato il presidente americano Donald Trump sui social a margine del bilaterale di martedì con il capo di Stato filippino Ferdinand Marcos Jr, in visita negli Stati Uniti dal 20 al 22 luglio. In cambio “le Filippine apriranno completamente il mercato” ai prodotti americani, ha scritto Trump, che con Marcos ha discusso anche di difesa e sicurezza.

Le Filippine sono uno dei principali alleati degli Stati Uniti in Asia-Pacifico e Marcos è stato il primo leader di un paese del Sud-Est asiatico a parlare faccia a faccia con il presidente americano dall’inizio del suo secondo mandato. Il 21 luglio Marcos aveva incontrato anche il segretario di Stato americano, Marco Rubio, e il segretario alla Difesa, Pete Hegseth, che aveva ribadito l’impegno degli Stati Uniti nel rispettare il Trattato di Mutua Difesa firmato tra i due paesi nel 1951.

Giappone-Usa, Trump abbassa i dazi al 15%

Anche il Giappone ha trovato un’intesa con Washington per abbassare i dazi “reciproci” e sulle automobili dal 25% al 15%. Lo ha annunciato su Truth Social Donald Trump, aggiungendo che il paese asiatico investirà 550 miliardi di dollari negli Stati Uniti “sotto la mia direzione”; secondo il presidente, il 90% dei profitti resteranno in America, dove verranno creati centinaia di migliaia di posti di lavoro. Tokyo avrebbe  accettato anche di aprire maggiormente il mercato domestico ai prodotti agricoli americani. Shigeru Ishiba lo ha definito “un risultato significativo”, ma probabilmente non sufficiente a placare le polemiche sulla sconfitta elettorale di domenica. Secondo i media locali, il premier nipponico avrebbe in programma di dimettersi alla fine di agosto.

La Corea del Sud prova a ricucire i rapporti con il Nord

Il ministero dell’Unificazione sudcoreano, che si occupa di gestire i rapporti con la Corea del Nord, ha detto che Seul sta prendendo in considerazione vari piani per migliorare le sue relazioni con Pyongyang. Tra le ipotesi potrebbe esserci anche quella di consentire ai sudcoreani di viaggiare individualmente come turisti nel Nord, una possibilità che per ora Seul ha deciso di non confermare in via ufficiale. Nel frattempo, per la prima volta in 50 anni, l’agenzia di intelligence sudcoreana ha sospeso le proprie trasmissioni radiotelevisive in Corea del Nord. La misura segue la decisione di Seul di interrompere la diffusione di propaganda nel Nord tramite volantini e altoparlanti posti lungo il confine: era stata una delle prime iniziative del nuovo presidente democratico Lee Jae Myung, eletto a giugno, per allentare le tensioni con Pyongyang.