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In Cina e Asia – Cina-Usa, raggiunto “consenso preliminare” prima dell’incontro Xi-Trump

In Notizie Brevi by Redazione

I titoli di oggi:

  • Guerra commerciale: Cina e Usa raggiungono “consenso preliminare” prima dell’incontro Xi-Trump
  • Summit Asean: firmato cessate il fuoco tra Thailandia e Cambogia, Timor-Leste entra nel gruppo
  • Cina, il 25 ottobre diventa il giorno in cui celebra la “restaurazione di Taiwan”
  • La Germania ripensa alla strategia sulla Cina
  • Messico: estradato negli Usa cittadino cinese accusato di traffico di fentanyl
  • Von der Leyen: Ue pronta a rispondere alle restrizioni cinesi sulle terre rare
  • Pakistan, bandito nuovamente partito islamista radicale dopo scontri con la polizia

Nel fine settimana a Kuala Lumpur, in corrispondenza del summit Asean, si sono tenuti due giorni di colloqui commerciali tra Cina e Stati Uniti, raccontati con un certo ottimismo da entrambe le parti. Il segretario al Tesoro americano, Scott Bessent, ha detto che le discussioni con la delegazione guidata dal vicepremier cinese He Lifeng hanno prodotto “un quadro molto positivo che i leader [Trump e Xi Jinping] potranno discutere giovedì” in Corea del Sud. Secondo quanto dichiarato da Bessent, Trump avrebbe ritirato la sua minaccia di dazi del 100% sui beni cinesi, mentre la Cina avrebbe rimandato di un anno l’imposizione di maggiori restrizioni alle esportazioni di terre rare. Un membro di alto rango della delegazione cinese, Li Chenggang, ha detto che i colloqui sono stati “intensi” e che oltre alla tregua su terre rare e dazi hanno coperto altri temi, come TikTok, fentanyl e tasse portuali. Abbiamo raggiunto un “consenso preliminare“, ha dichiarato Li, e “continueremo a sforzarci per stabilizzare ulteriormente le nostre relazioni commerciali ed economiche”.

Summit Asean: firmato cessate il fuoco tra Thailandia e Cambogia, Timor-Leste entra nel gruppo

Domenica 26 ottobre si è aperto a Kuala Lumpur, in Malaysia, il 47° summit dell’Associazione delle Nazioni del Sud-Est asiatico (Asean), che vede anche la partecipazione del presidente americano Donald Trump. In uno dei primi atti formali del vertice, il gruppo ha accolto ufficialmente Timor-Leste come undicesimo paese membro dell’Asean, ventisei anni dopo l’ultimo ingresso nell’associazione (quello della Cambogia nel 1999). Intanto, sotto l’egida di Trump, Thailandia e Cambogia hanno firmato un nuovo accordo di cessate il fuoco che amplia i termini della tregua siglata lo scorso luglio, per esempio prevedendo il ritiro di artiglieria pesante e mine antipersona da entrambi i lati del confine conteso.

Trump ha poi firmato una serie di accordi bilaterali con i leader di Thailandia, Malaysia e Cambogia per avere più facile accesso alle terre rare estratte nei rispettivi paesi, cercando così di ridurre la dipendenza americana dalla filiera cinese. Gli accordi prevedono anche ulteriori agevolazioni commerciali a vantaggio di Washington, che però ha abbassato la quota di dazi imposta all’export verso gli Stati Uniti solo su alcune merci prodotte dai tre Stati Asean.

La Germania ripensa alla strategia sulla Cina

Il ministro degli Esteri tedesco, Johann Wadephul, ha rimandato il suo viaggio in Cina previsto per questa settimana dopo che Pechino aveva confermato solo uno degli incontri che aveva richiesto (forse a causa di alcuni commenti su Taiwan dello stesso Wadephul). La notizia ha riacceso il dibattito sulla strategia formulata nel 2023 da Berlino per gestire i suoi rapporti con la Repubblica popolare, definita all’epoca un “partner, competitor e rivale sistemico”, da cui però la Germania non riesce a ridurre la propria dipendenza (la Cina è il primo partner commerciale della Germania).

Il deputato Adis Ahmetovic della SPD, partner minoritario della coalizione di governo tedesca, ha detto che è necessaria una “politica estera chiara e fondata sul dialogo” con Pechino, “soprattutto su questioni di pace, sicurezza, economia, commercio e diritti umani”. Intanto, allo scopo di ottenere le licenze all’export di terre rare dalla Cina, le aziende tedesche starebbero indirettamente fornendo a Pechino informazioni sensibili, che potrebbero poi essere usate come leva per destabilizzare l’economia tedesca, sostiene Bloomberg.

Cina, il 25 ottobre diventa il giorno in cui celebra la “restaurazione di Taiwan”

Il Comitato Permanente dell’Assemblea Nazionale del Popolo (Anp), il più alto organo legislativo cinese, ha formalmente designato il 25 ottobre come il giorno in cui si celebra la restaurazione di Taiwan, e questo sabato si è tenuta la prima cerimonia ufficiale per festeggiare la nuova ricorrenza. La data è stata scelta per ricordare la resa delle forze imperiali giapponesi, che il 25 ottobre 1945 si ritirarono dall’isola dopo 50 anni di occupazione. All’epoca non esisteva ancora la Repubblica popolare cinese: Taiwan diventò parte del territorio della Repubblica di Cina governata dal Kuomintang, che poi si ritirò sull’isola dopo aver perso la guerra civile contro il Partito Comunista Cinese nel 1949.

“La restaurazione di Taiwan è un importante risultato della guerra di resistenza e una prova inconfutabile del recupero della sovranità su Taiwan da parte del governo cinese“, si legge nella nota dell’Anp, che ha così voluto ribadire come “Taiwan sia un’inseparabile parte della Cina”. Durante la cerimonia di sabato Wang Huning, numero 4 del Pcc, ha detto che “non c’è spazio per nessuna forma di attività separatista che lavori per l’indipendenza di Taiwan”, e che il partito sta continuando ad agire con “determinazione per arrivare alla riunificazione [di Taiwan] con la madrepatria”.

Intanto oggi la tv di stato cinese ha affermato che “diversi caccia J-10 hanno volato in formazione di combattimento verso uno spazio aereo designato, e diversi bombardieri H-6K si sono diretti nelle acque e nello spazio aereo attorno all’isola di Taiwan per effettuare esercitazioni di confronto simulato”.

Messico: estradato negli Usa cittadino cinese accusato di traffico di fentanyl

Le autorità messicane hanno estradato negli Stati Uniti Zhang Zhidong, cittadino cinese accusato di aver gestito, in collaborazione con due cartelli della droga messicani, il traffico di fentanyl in tutto il mondo. Zhang si trovava a Cuba da qualche mese: era stato fermato dalle autorità del paese dopo essere fuggito dagli arresti domiciliari in Messico, lo scorso luglio. È accusato di vari reati, ma si ritiene soprattutto che sia stato responsabile del riciclaggio di milioni di dollari per conto dei cartelli Sinaloa e Jalisco New Generation, che gli Stati Uniti hanno designato come organizzazioni terroristiche.

Von der Leyen: Ue pronta a rispondere alle restrizioni cinesi sulle terre rare

La presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, ha detto che Bruxelles sta valutando di usare “tutti gli strumenti necessari” per rispondere alle restrizioni all’export di terre rare imposte da Pechino, definite come un “rischio significativo” per l’Unione Europea. Lo ha dichiarato il 25 ottobre durante una conferenza a Berlino. “Nel breve termine ci stiamo concentrando sulla ricerca di soluzioni con le nostre controparti cinesi”, ha dichiarato von der Leyen, “ma siamo pronti a rispondere se necessario, e lavoreremo con i nostri partner del G7 per una risposta coordinata”.

Pakistan, bandito nuovamente partito islamista radicale dopo scontri con la polizia

La scorsa settimana il governo pakistano ha deciso di bandire nuovamente il Tehreek-e-Labaik Pakistan (TLP), partito islamista radicale che era tornato a operare legalmente nel 2021. La decisione è arrivata a seguito degli scontri che si sono verificati tra i sostenitori del TLP e le forze di polizia vicino Lahore, capitale del Punjab: i manifestanti del TLP erano partiti per una marcia in solidarietà con il popolo palestinese verso l’ambasciata americana di Islamabad, ma secondo la polizia alcuni di loro avrebbero attaccato con ordigni artigianali e armi contundenti gli agenti, che hanno risposto aprendo il fuoco. Almeno 5 persone sono morte, tra cui un poliziotto. Il premier Shehbaz Sharif ha detto che il TLP non ha tenuto fede alla sua promessa di rinunciare alla violenza, venendo meno agli impegni del 2021, spiegando così la decisione di rendere nuovamente illegale il partito.