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In Cina e Asia – Cina: “Rischio di una nuova guerra fredda nell’Asia-Pacifico”

In Notizie Brevi by Redazione

I titoli di oggi:

  • Cina: “Rischio di una nuova guerra fredda nell’Asia-Pacifico”
  • Cina, rilasciati primi permessi di esportazione delle terre rare 
  • Cina, il ministro della Difesa Dong Jun in Francia per rafforzare la cooperazione tra eserciti
  • Cina, condannato a 13 anni l’ex presidente dell’azienda petrolifera CNPC
  • Sanzioni Usa contro aziende cinesi per trasferimento petrolio iraniano
  • Cina, il viaggio di Trump nel Golfo Persico testa le relazioni di Pechino con la regione
  • Australia, il premier Albanese in Indonesia per il suo primo viaggio estero dopo la rielezione

Lunedì 12 maggio il Consiglio di Stato cinese ha pubblicato un nuovo libro bianco per presentare i pericoli e le sfide che Pechino potrebbe dover affrontare nei prossimi anni, sia sul fronte regionale che in politica interna. Il documento, intitolato “La sicurezza nazionale cinese nella nuova era”, avverte in particolare dei rischi presentati dalle “forze anti-cinesi che in occidente stanno cercando in tutti i modi di limitare, sopprimere e contenere la Cina”. I pericoli in tal senso arriverebbero sia dalla “promozione dei cosiddetti valori universali”, che potrebbero portare a “rivoluzioni colorate” in grado di minare la presa sul potere del Partito Comunista, sia dal riemergere dei “problemi ereditati dalla guerra fredda”.

Nel libro bianco si legge che “l’Asia-Pacifico è diventato il centro di grandi giochi di potere”, connessi alla volontà di “alcuni singoli paesi” di costruire delle alleanze militari che rischiano di “peggiorare le tensioni regionali”, in particolare riguardo Taiwan, mar Cinese meridionale e orientale. Il riferimento velato è soprattutto a Stati Uniti, Giappone e Corea del Sud, mentre si menziona direttamente l’opposizione di Pechino al concetto di “Indo-Pacifico” e a una eventuale “NATO asiatica”.

Il governo ha poi ribadito quali sono le quattro linee rosse “da non mettere in discussione” quando si parla con la Cina: Taiwan, la posizione cinese su democrazia e diritti umani, il sistema politico cinese e il diritto della Cina allo sviluppo. Per uscire indenne da queste sfide la Cina dovrebbe quindi rafforzare la stabilità politica interna e la sicurezza nazionale, sostiene il Consiglio di Stato.

Cina, rilasciati primi permessi di esportazione delle terre rare

La Cina ha rilasciato alcuni permessi di esportazione ad almeno quattro produttori di magneti di terre rare, tra cui figura la Baotou Tianhe Magnetics, fornitore del colosso automobilistico tedesco Wolkswagen. Si tratta delle prime licenze concesse da quando Pechino ha limitato l’export di sette terre rare ad aprile: è un segnale che questi materiali critici per le nuove tecnologie continueranno a circolare, scrive l’agenzia Reuters. La Repubblica popolare domina i processi di lavorazione delle terre rare e i permessi – per ora utilizzati per rifornire aziende europee e vietnamite – sarebbero stati rilasciati prima della de-escalation commerciale di questi giorni tra Pechino e Washington. Secondo fonti della Reuters, l’allentamento delle tensioni sui dazi potrebbe dunque favorire il flusso delle terre rare anche verso gli Stati Uniti.

Rara visita del ministro della Difesa cinese in Francia

Dong Jun, ministro della Difesa cinese, ha incontrato l’omologo francese Sebastien Lecornu a Parigi, il 12 maggio. Secondo il resoconto pubblicato dal dicastero cinese, i due hanno discusso del contesto internazionale e hanno raggiunto un’intesa sul “rafforzamento degli scambi pratici e della cooperazione tra i rispettivi eserciti”. Era da anni che un ministro della Difesa cinese non visitava un grande paese europeo. Secondo vari esperti militari cinesi, contattati dal Global Times, l’incontro rientra in un trend di miglioramento delle relazioni e della comunicazione tra l’esercito cinese e varie forze armate europee. In questi giorni si trova in Francia anche il vicepremier cinese He Lifeng, arrivato nel paese dopo aver partecipato ai colloqui commerciali tra Cina e Stati Uniti a Ginevra, in Svizzera.

Sanzioni Usa contro aziende cinesi per trasferimento petrolio iraniano

Il dipartimento di Stato Usa ha annunciato nuove sanzioni nei confronti di una rete internazionale che ha facilitato il trasferimento di milioni di barili di petrolio greggio iraniano alla Cina per conto dello Stato maggiore delle Forze armate iraniano e della sua compagnia Sepehr Energy Jahan Nama Pars. I proventi generati dalla vendita di petrolio, si legge in una nota, finanziano lo sviluppo del programma missilistico di Teheran e la proliferazione nucleare del regime, oltre alle attività di organizzazioni terroristiche proxy come le milizie Houthi in Yemen. In tutto sono una ventina le aziende cinesi e le sussidiarie colpite dalle misure americane.

Cina, il viaggio di Trump nel Golfo Persico testa le relazioni di Pechino con la regione

Martedì il presidente americano Donald Trump ha iniziato il suo tour nel Golfo Persico, che fino al 16 maggio lo vedrà viaggiare tra Arabia Saudita, Qatar e Emirati Arabi Uniti alla ricerca di accordi su investimenti e sicurezza. Tra gli obiettivi di Trump c’è anche quello di contrastare la crescente influenza cinese nell’area (in termini di utilizzo dello yuan, ad esempio), ma in realtà la Cina potrebbe beneficiare dei tentativi americani di stabilizzare la regione, soprattutto in riferimento ai colloqui sul nucleare iraniano tra Washington e Teheran (un’intesa solleverebbe le aziende cinesi dal rispetto delle sanzioni). Pechino non dovrebbe temere troppo le iniziative americane in Medio Oriente, hanno detto al South China Morning Post alcuni esperti cinesi della regione, anche perché gli stati del Golfo vedono la Cina come “un’alternativa cruciale per aggirare l’influenza dominante degli Stati Uniti” e perseguire la propria autonomia strategica, oltre che come un mercato ricco nel quale vendere le proprie merci. [Alle relazioni tra Cina e Medio Oriente, o Asia sud-occidentale, avevamo dedicato questo articolo].

Cina, condannato a 13 anni l’ex presidente dell’azienda petrolifera CNPC

L’ex presidente della China National Petroleum Corp (CNPC), Wang Yilin, è stato condannato a 13 anni di carcere per corruzione. Dovrà anche pagare una multa di 3 milioni di yuan (circa 370 mila euro), riporta la CCTV. Secondo la televisione di stato, Wang avrebbe accettato “beni di grande valore” in cambio di favori riguardo i progetti della CNPC, colosso statale dell’industria petrolifera cinese. Già nel 2024, una volta iniziate le indagini, Wang era stato espulso dal Partito Comunista.

Australia, il premier Albanese in Indonesia per il suo primo viaggio estero dopo la rielezione

Mercoledì 14 maggio il premier australiano Anthony Albanese, fresco di rielezione, è atteso in Indonesia per incontrare il presidente indonesiano Prabowo Subianto, che ha definito “un buon amico”. Il fatto che Albanese abbia scelto Giacarta per il primo viaggio all’estero del suo secondo mandato non è da sottovalutare. Tanti i temi sul tavolo, con un occhio particolare alle relazioni commerciali tra i due paesi nel contesto di incertezza internazionale provocato dalla minaccia dei dazi americani. Come riportato dal Nikkei, Australia e Indonesia sono entrambe esportatrici di materie prime e potrebbero sostenersi a vicenda nel potenziare le rispettive industrie minerarie (in particolare Canberra vorrebbe legare la sua filiera del litio a quella del nichel indonesiano).

Ci si aspettano delle convergenze anche sul fronte diplomatico e della difesa: seppur con le dovute differenze, entrambe stanno cercando di bilanciare i rapporti con Cina e Stati Uniti rafforzando la propria rete di cooperazione con le medie potenze regionali. Prima di partire, Albanese ha detto che a nord dell’Australia “non esiste una relazione più importante di quella con l’Indonesia”.