In Cina e Asia — Attacco in un centro commerciale di Pechino

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La nostra rassegna quotidiana


Cina, attacco in un centro commerciale a Pechino: un morto e dodici feriti

Una donna è morta e altre dodici persone sono attualmente in cura per ferite causate da un uomo armato di coltello che ha fatto irruzione in un centro commerciale nel pomeriggio di domenica. L’uomo, un trentacinquenne della provincia dello Henan, è stato fermato dalla polizia. Interrogato, ha dichiarato di avere agito per rabbia personale, senza elaborare oltre. L’attacco arriva a pochi giorni dall’inizio del Nuovo anno lunare, periodo di vacanza per milioni di cinesi. Le autorità di Pechino hanno annunciato il rafforzamento delle misure di sicurezza in tutte le stazioni della capitale e del paese. Inoltre l’attacco di domenica arriva pochi giorni dopo un altro incidente che ha causato allarme: il primo febbraio, un furgone è piombato sulla folla a Shanghai ferendo diciotto persone. La causa dell’incidente sarebbe stato il fumo dell’autista alla guida

Moon e Kim (sorella) al concerto a coronamento della distensione

Il presidente sudcoreano Moon Jae-in e la sorella del leader nordcoreano Kim Yo-jong hanno partecipato insieme a un concerto a Seul dove si sono esibiti musicisti nordcoreani. L’evento ha attirato un notevole interesse da parte della popolazione sudcoreana: oltre 120mila persone hanno fatto domanda per 1000 biglietti. Il concerto di domenica è stato l’apice della distensione tra le due Coree. Dopo aver condiviso kimchi — cavolo marinato in salsa piccante — e soju — il liquore sudcoreano — e aver guardato la cerimonia d’apertura dei giochi di Pyeongchang fianco a fianco, la sorella del leader coreano ha invitato Moon ad un summit con il fratello Kim Jong-un in Corea del Nord. Moon ha risposto che andrà in Corea del Nord solo alle giuste condizioni. L’atteggiamento di Moon ha però infastidito i conservatori sudcoreani che hanno organizzato proteste in cui è stata bruciata la bandiera nordcoreana. E anche gli Stati Uniti sembrano poco favorevoli ad allentare la morsa sulla Corea del Nord.

Plastica, dopo lo stop all’import cinese, Vietnam, Malaysia e Indonesia nuovi attori per il riciclo della plastica del primo mondo

Dopo lo stop della Cina alle importazioni di 24 tipi di plastica, Vietnam, Malaysia e Indonesia stanno emergendo come nuovi attori per il riciclo della plastica del primo mondo. Solo che le quantità che i tre paesi importano potrebbero essere eccessive. Prima del divieto, la Cina assorbiva circa sette milioni di rifiuti plastici per un valore di 6 miliardi di dollari, assicurandosi forniture da Giappone, Stati Uniti e Gran Bretagna, tra i maggiori consumatori mondiali di plastica. Gran parte dei rifiuti ora è stata indirizzata sui tre paesi del Sudest asiatico, che, però, potrebbero non avere la stessa capacità di assorbimento della Cina. E, quindi, potrebbero presto limitare le importazioni. Il problema verò è però a monte: finché l’occidente non rivedrà le proprie abitudini di consumo di plastica, poco sarà risolto.