I 40 anni dalla fine del conflitto in Vietnam; l’operazione Skynet con i fuggitivi da recuperare ed assicurare alla giustizia cinese; la muraglia verde che la Cina vorrebbe costruire per fermare l’avanzata del deserto del Gobi; violenza sessuale coniugale: in India non è reato; Kim Jong Un non andrà a Mosca per la cerimonia della fine della Seconda guerra mondiale. VIETNAM – 40 anni dalla fine della guerra, Usa: "responsabili di innumerevoli crimini"
Si è festeggiato oggi a Ho Chi Minh City il 40esimo anniversario dalla fine della guerra del Vietnam. Il 30 aprile 1975 le truppe del Vietnam del Nord entrate nell’allora Saigon, capitale del Vietnam del Sud, sfondarono i cancelli del palazzo presidenziale.
L’entrata delle truppe di Hanoi nella città portuale del Vietnam del Sud segnò la fine della guerra e l’unità del Paese sotto il governo comunista guidato da Ho Chi Minh. Si calcola che il conflitto costò la vita a 30 milioni di vietnamiti e 58 mila soldati Usa.
Durante la cerimonia di commemorazione, il primo ministro vietnamita Nguyen Tan Dung ha ricordato gli “innumerevoli crimini barbari” compiuti dagli Stati uniti sulla popolazione vietnamita. Dopo la guerra, ha ricordato Dung, “La nostra patria ha dovuto affrontare sfide di una difficoltà estrema”. Come ricorda Bbc, migliaia di persone soffrono ancora degli effetti dell’inquinamento da agente arancio, il defoliante usato dall’aviazione americana sulle foreste vietnamite usate come base dai guerriglieri del Nord.
CINA – Operazione Skynet: cento fuggitivi da recuperare.
La Commissione disciplinare amplia la lotta alla corruzione anche fuori dei confini nazionali e pubblica online foto e dettagli privati di cento funzionari che sono fuggiti all’estero con tutti i soldi ottenuti da tangenti e corruzione. L’operazione segue quella che è stata chiamata “Caccia alla volpe” e che nel 2013 ha assicurato il rimpatrio di 762 cinesi a cui sono stati confiscati 10,14 miliardi di yuan.
Finora la Cina ha firmato 39 trattati di estradizione, molti dei quali con paesi occidentali tra cui Francia, Spagna, Italia e Portogallo. L’Italia è stata il primo paese europeo ad estrare una cittadina cinese accusata di essere scappata con 1,4 milioni di yuan. Il reato di frode economica in Cina e’ punito severamente, anche con la pena di morte. Motivo per cui molti paesi, compresi gli Usa, si rifiutano di consegnare i sospetti alle autorità cinesi.
CINA – Un’altra grande muraglia. Verde
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La cosiddetta grande muraglia verde, il progetto che dal 2008 ha visto 13 milioni di ettari riconvertiti a boschi, è di grande aiuto per la lotta alle emissioni secondo un nuovo studio di Nature Climate Change che ne restituisce il peso su una prospettiva globale.
La linea di alberi che il governo cinese ha deciso di piantare ha in primo luogo lo scopo di fermare l’avanzata del deserto del Gobi e si estende per quasi 4500 chilometri.
INDIA – Se è tuo marito, non è stupro: governo conferma per difendere la tradizione indiana
In una risposta scritta a un’interrogazione parlamentare relativa alle attività dell’esecutivo di Delhi per modificare l’eccezione coniugale alle leggi in materia di violenza sessuale (il cosiddetto marital rape, che in India non è reato), il ministero degli Interni del governo centrale ha chiarito che non c’è alcuna iniziativa in corso per legiferare in merito, poiché il concetto di marita rape non potrebbe essere applicato all’India in virtù della "sacralità" del concetto del matrimonio.
Adeguare la legislazione per punire lo stupro perpetrato dal marito era tra i consigli della Verma Commission, un pool di giudici chiamato a dare linee guida all’esecutivo in seguito al "delhi gangrape" del dicembre 2012.
COREA DEL NORD – Kim Jong Un non sarà a Mosca per celebrare la vittoria contro i nazisti
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Contrordine. Kim Jong Un non sarà a Mosca il prossimo 9 maggio per celebrare la vittoria nella Seconda Guerra Mondiale contro i nazisti. Dmitry Pesckov, portavoce del Cremlino, ha confermato che l’attesa visita del leader nordcoreano non ci sarà. I russi si erano mossi in questa direzione, organizzando anche un possibile bilaterale tra Kim e Putin che avrebbe suggellato il sempre più stretto legame economico e e diplomatico tra Mosca e Pyongyang.
Sin dall’inizio non erano mancate i dubbi. D’altra parte dall’ascesa al potere nel 2011, Kim non si è mai mosso dalla Corea del Nord , neppure per recarsi in visita ufficiale dall’alleato cinese. Ufficialmente la mancata presenza è stata giustificata con “questioni interne”.
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