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In Cina e Asia – Cina, cresce la produzione di robot di servizio e umanoidi

In Notizie Brevi by Redazione

I titoli di oggi:

  • Cina, cresce la produzione di robot di servizio e umanoidi
  • Ricercatore cinese condannato a morte per vendita di segreti di stato
  • Taiwan, esercitazioni militari in risposta al dispiegamento di jet e navi militari cinesi sullo Stretto
  • Cina, la figlia del vicepresidente di Baidu pubblica online i dati personali degli utenti
  • Auto elettriche: BYD annuncia nuovo sistema di ricarica in 5 minuti
  • Caso Huawei, convalidato l’arresto di quattro lobbisti
  • Il blocco di USAID sta complicando varie iniziative umanitarie in tutto il Sud-Est asiatico
  • Vietnam, settore privato al 70% entro il 2030

Il 17 marzo l’Ufficio nazionale di statistica cinese (NBS) ha introdotto una nuova categoria di dati riguardanti la produzione nazionale di robot, fornendo maggiori dettagli su un settore in costante crescita. Per la prima volta, si legge nel rapporto mensile del NBS sulla produzione industriale, la voce “robot di servizio” è stata aggiunta alla classica e più generica categoria dei “robot industriali”. Una scelta che evidenzia la crescente importanza di questo specifico ramo della robotica per l’economia cinese. A differenza di quelli industriali, utilizzati nel settore manifatturiero, i robot di servizio sono impiegati in vari ambiti, sia professionali che domestici. Come riportato dal South China Morning Post, tra i maggiori produttori cinesi di robot di servizio ci sono Unitree Robotics e UBTech Robotics, ma varie altre aziende (tra cui Xiaomi) si stanno facendo largo nel settore, puntando soprattutto sui robot usati per le pulizie. Tra gennaio e febbraio in Cina sono stati prodotti 1,5 milioni di robot di servizio, riporta il NBS, il 35,7% in più rispetto al 2024.

Oltre a quella dei robot di servizio sta aumentando anche la produzione di robot umanoidi, scrive il Global Times. Martedì 18 marzo Dobot, società di robotica con sede nel Guangdong, ha annunciato il lancio di un robot umanoide di dimensioni naturali con impiantato al suo interno un sistema di intelligenza artificiale. Il robot è alto 1,53 metri, pesa 62 chili, costa 199 mila yuan (circa 25 mila euro) ed è stato pensato per occuparsi delle faccende domestiche. Secondo gli esperti, nei prossimi anni in Cina partirà la produzione di massa di robot umanoidi, con conseguenti riduzioni dei prezzi fino al livello dei più comuni elettrodomestici.

Ricercatore cinese condannato a morte per vendita di segreti di stato

Un ricercatore di un istituto scientifico cinese è stato condannato a morte e alla privazione a vita dei diritti politici per aver copiato e venduto illegalmente una grande quantità di segreti di Stato ad agenzie di spionaggio straniere. Lo ha reso noto oggi il ministero della Sicurezza dello Stato cinese, aggiungendo che l’uomo, di cognome Liu, è stato spinto dal risentimento per una mancata promozione. Ma anche dalla necessità di far fronte ai debiti accumulati, dopo aver lasciato il suo incarico, nella speculazioni azionaria.

Taiwan, esercitazioni militari in risposta al dispiegamento di jet e navi militari cinesi sullo Stretto

Lunedì 17 marzo l’esercito taiwanese ha dato il via a cinque giorni di esercitazioni militari a seguito di una grande operazione di pattugliamento avviata dall’Esercito popolare di liberazione cinese (PLA), che a inizio settimana ha inviato decine di jet e navi militari sullo Stretto. Il ministero della Difesa taiwanese ha dichiarato di aver rilevato 59 sortite di caccia cinesi attorno all’isola principale di Taiwan, accompagnati da 9 navi militari, e che “43 di queste hanno superato la linea mediana”, ovvero il confine non ufficiale che divide le due parti dello Stretto.

Nonostante questo tipo di operazioni del PLA avvengano quasi ogni settimana, alcune manovre sono state “inusuali”, ha detto il ministro della Difesa taiwanese Koo Li-hsiung, che ha accusato Pechino di stare “deliberatamente creando instabilità nello Stretto di Taiwan attraverso ripetute provocazioni della zona grigia”, definendo quello cinese come un tentativo di escalation. In risposta, l’esercito taiwanese ha schierato caccia e navi militari attorno all’isola e attivato i sistemi costieri di difesa missilistica, avviando delle esercitazioni di “prontezza immediata al combattimento”.

Tensioni anche nel mar Giallo, dove la guardia costiera sudcoreana e cinese si sono fronteggiate per due ore nella zona marittima provvisoria di Seul, a sud-ovest dell’isola sudcoreana di Jeju, dove la Cina ha costruito delle strutture di acciaio.

Cina, la figlia del vicepresidente di Baidu pubblica online i dati personali degli utenti

A seguito di alcune discussioni sui social, legate a pareri discordanti su una star del K-pop, la figlia del vicepresidente di Baidu, Xie Guangjun, ha pubblicato online le informazioni personali di vari utenti con cui aveva litigato, diffondendo nomi, codici identificativi e numeri di telefono privati. La ragazza ha poi sostenuto di aver ricevuto tali informazioni da un membro della sua famiglia, facendo sospettare che a darle l’accesso ai dati personali degli utenti sia stato proprio Xie, che lavora nel ramo cloud di Baidu. Xie ha smentito questa eventualità, sostenendo che sua figlia abbia ottenuto quelle informazioni attraverso alcune ricerche personali, e si è scusato per l’accaduto. Ma non sembra essere bastato. Lunedì questo è stato l’argomento più discusso su Weibo e tanti utenti hanno chiesto il boicottaggio dei servizi di Baidu, che potrebbe soffrire per il pessimo tempismo della vicenda. Domenica l’azienda aveva infatti lanciato i suoi due nuovi modelli di intelligenza artificiale.

Auto elettriche: BYD annuncia nuovo sistema di ricarica in 5 minuti

Martedì 18 marzo il fondatore di BYD, Wang Chuanfu, ha annunciato la nascita di un nuovo sistema di ricarica che permette ai veicoli elettrici di “fare il pieno” alla stessa velocità di un’auto a benzina, arrivando a fornire 470 km di autonomia in soli cinque minuti. Nonostante siano richiesti alcuni prerequisiti alle stazioni di ricarica, come un alto livello di tensione, le dichiarazioni di Wang hanno portato il valore delle azioni di BYD alla borsa di Hong Kong a crescere del 4%. Il principale marchio cinese di auto elettriche si sarebbe così dotato di una tecnologia più avanzata rispetto a quelle di tutti i suoi competitor globali, compresa Tesla. BYD ha detto di essere pronta a installare 4 mila di queste nuove stazioni di ricarica, con cui saranno già compatibili due dei modelli sportivi più popolari del marchio.

I piani globali dell’azienda cinese potrebbero subire delle modifiche. E non solo per via delle tariffe occidentali. Secondo il Financial Times, il governo di Pechino avrebbe bloccato la costruzione dell’impianto automobilistico in Messico, temendo che gli Stati Uniti possano fare pressione sulle autorità locali per ottenere tecnologia cinese.

Caso Huawei, convalidato l’arresto di quattro lobbisti

L’autorità giudiziaria belga ha convalidato l’arresto di quattro lobbisti legati a Huawei che giovedì scorso sono stati fermati con l’accusa di aver corrotto ex e attuali parlamentari europei per favorire gli interessi della multinazionale cinese presso le istituzioni UE. Lo ha reso noto la Procura del Belgio, precisando che nei loro confronti sono contestati i reati di “corruzione attiva e organizzazione criminale”. Nel frattempo, rimane dietro le sbarre il principale indagato nell’inchiesta, l’italo-belga Valerio Ottati, mentre un quinto lobbista – un consulente italiano di Huawei – è stato rilasciato con condizioni.

Il blocco di USAID sta complicando varie iniziative umanitarie in tutto il Sud-Est asiatico

Come prevedibile, il congelamento degli aiuti esteri dell’Agenzia statunitense per lo Sviluppo Internazionale (USAID), voluto dall’amministrazione repubblicana, ha già creato enormi difficoltà a varie iniziative legate a sanità, istruzione e supporto umanitario in tutto il Sud-Est asiatico. Tra le altre cose, come riportato dal Nikkei, i finanziamenti di USAID erano cruciali per la prevenzione di tubercolosi e HIV in Indonesia, per il supporto all’educazione di base nelle Filippine e per lo smaltimento di mine e bombe inesplose (lanciate dagli stessi Stati Uniti) in Cambogia, Laos e Vietnam. Secondo il relatore speciale delle Nazioni Unite sui diritti umani in Myanmar, Thomas Andrews, il ritiro degli aiuti americani sta avendo un “impatto schiacciante” sulla popolazione del paese, entrato a febbraio nel quarto anno di una guerra civile che ha fatto migliaia di morti e milioni di sfollati. USAID, per esempio, copriva circa il 20% dei costi della clinica Mae Tao, al confine tra Thailandia e Myanmar, fondata per fornire servizio sanitario gratuito ai rifugiati birmani.

Di tutto ciò potrebbe approfittarne la Cina, sostengono vari analisti. Pechino ha già promesso 4,4 milioni di dollari alla Cambogia per contribuire alle operazioni di sminamento, raddoppiando quando fornito da Washington nel 2024.

Vietnam, settore privato al 70% entro il 2030

Il Vietnam deve portare la quota del prodotto interno lordo generata dal settore economico privato al 70% entro il 2030. L’obiettivo e la tempistica sono stati indicati dal segretario generale del Partito comunista vietnamita, To Lam, in uno scritto programmatico dal titolo “Sviluppare il settore economico privato: una leva per un Vietnam prospero”, a quasi 40 anni dall’introduzione della politica di “Rinnovamento” (“Doi moi”), nel 1986. Attualmente il settore privato, con quasi un milione di imprese e circa cinque milioni di aziende domestiche, rappresenta il 51% del Pil e garantisce oltre il 30 per cento delle entrate del bilancio statale. È stato inoltre disposto un dimezzamento del numero delle province del paese e un taglio fino al 70% delle autorità a livello comunale, ampliando ulteriormente un processo di snellimento amministrativo volto a ridurre i costi statali di miliardi di dollari.