Il “Mann ki baat” italiano e la politica delle immagini in India

In Asia Meridionale, Economia, Politica e Società by Redazione

Dal 10 ottobre l’autobiografia della premier Giorgia Meloni, Io sono  Giorgia. Le mie radici, le mie idee (pubblicata nel 2021), è disponibile nelle librerie indiane. L’edizione destinata al pubblico del subcontinente è stata accolta con una personale prefazione firmata dal primo ministro Narendra Modi, il quale ha definito la leader italiana come patriota  impegnata nella difesa delle proprie radici e del patrimonio culturale nazionale. Oltre al consueto  scambio di ringraziamenti, seguito in un botta e risposta che ha voluto rimarcare il legame tra le  due Nazioni, Modi ha formulato un interessante commento riguardo le “verità senza tempo”  espresse nel volume, paragonando l’opera di Meloni a una sorta di versione italiana del suo Mann  Ki Baat.  

Mann Ki Baat, avviato il 3 ottobre 2014, è un programma radiofonico di propaganda dei valori del  BJP (Bharatiya Janata Party) condotto dal Primo Ministro Narendra Modi nella forma di dialogo  diretto con il popolo della Nazione indiana e trasmesso da All India Radio, DD National e DD News.  Nato come veicolo efficace e affidabile per la diffusione e il dialogo su diverse tematiche politiche,  economiche e socio-culturali (con 124 episodi all’attivo), Mann Ki Baat ha mutato la propria  strategia comunicativa, riuscendo a permeare nella produzione di diverse forme di  rappresentazione letteraria e visuale del subcontinente.  

Tra gli esempi più recenti si può pensare alla mostra Jana Shakti: A Collective Power (2023)  organizzata presso la National Gallery of Modern Art di Delhi. Non a caso, l’allestimento della  mostra è tempestato da citazioni edificanti di Narendra Modi e i temi sono direttamente ripresi da  quelli trattati durante gli episodi di Mann Ki Baat. Così le tematiche conservatrici sulla tradizione  hindu di Yoga e Ayurveda vengono accostate ad argomenti di attualità (come la condizione del  nord-est dell’India) e di emergenza ecologica (come il programma Swachhata di conservazione  dell’acqua). L’astuta raccolta di immagini risulta per i lettori attenti nella necessità di nascondere un  progetto celebrativo della politica conservatrice e di estrema destra attraverso l’utilizzo delle  classiche tematiche progressiste della lotta globale alle ingiustizie climatiche ed umanitarie che  oggi conquistano le esposizioni internazionali.  

Questo esempio, forse estremo, è utile per comprendere alcune delle dinamiche che governano la  selezione culturale oggi fruibile agli spettatori in India. La storia globale dei modelli di narrazione  (sia visiva che testuale) ci insegna ormai quotidianamente come la evoluzione delle modalità di  fruizione di contenuti abbia acquisito una sorta di autorità o capacità di forza, quindi la possibilità  di esercitare un effetto sul mondo attraverso la propria manifestazione.  

In questo senso, Mann Ki Baat difatti non rimane solo un esempio di programma radiofonico di  incredibile successo: nel 2023, in occasione del centesimo episodio radiofonico, approda nella  nuova forma di fumetto grazie alla collaborazione tra il Ministero della Cultura e la rinomata casa  editrice Amar Chitra Katha (ACK). La promessa: una serie di fumetti (educativi ed edificanti)  distribuiti in copie gratuite presso diversi istituti d’istruzione e accessibili presso i punti d’acquisto  ad un prezzo agevolato, seguendo l’“idea rivoluzionaria di dialogo diretto” con il popolo.  

La serie grafica presenta dodici fumetti basati su una selezione di storie tratte da Mann Ki Baat,  rendendo chiaro come negli anni la ideologia politica legata al BJP, e quindi la visione repressiva   Hindutva, si sia mescolata astutamente alla produzione e pubblicazione di cultura materiale e  letteraria accessibile alle masse.  

I fumetti pubblicati da Amar Chitra Katha sono acclamati a livello internazionale con oltre novanta  milioni di copie vendute in più di venti lingue del subcontinente. Nonostante si tratti di una  piattaforma riconosciuta per aver contribuito notevolmente al rafforzamento dell’identità culturale  e nazionale dell’India indipendente, è stata ripetutamente criticata. ACK combina infatti le sue  narrazioni religiose e culturali incentrate sulla mitologia hindu e l’ideologia nazionalista;  concentrandosi su narrazioni tratte dalla letteratura religiosa e da antiche epopee come il  Mahabharata e il Ramayana ha spesso rafforzato l’ideologia di una società patriarcale attraverso la  rappresentazione di pregiudizi e fissità di genere.  

Mann Ki Baat raccoglie quindi le storie ispiratrici degli eroi della Nazione e la vita di persone  comuni legate ad una solida ed imponente idea dell’India contemporanea, profondamente  ancorata alle “proprie radici, alle proprie idee”.  

Così, seppur con modalità narrative differenti, Meloni e Modi si raccontano in maniera personale,  confidandosi quasi intimamente in un appello che pare dire al popolo “io sono come voi”, “vi parlo  col cuore”. Le conversazioni create dai due leader lasciano da parte i tecnicismi politici e mirano a  rappresentare una identità precisa (rispettivamente italiana e indiana) fondata sui valori della  patria e sulle tradizioni da preservare, che appartengono ai cittadini comuni.  

Di Marta Varini*

*Mantovana, classe 1999, studiosa di culture visuali dell’Asia Meridionale, vive e lavora a Venezia.  Laureata con lode in Lingue e Civiltà dell’Asia e dell’Africa Mediterranea presso l’Università Ca’  Foscari di Venezia, si occupa del contesto storico-artistico e letterario dell’India contemporanea. Ha  svolto attività di studio e ricerca sul campo in India, collaborando con istituzioni culturali e ONG  locali. È autrice di contributi accademici pubblicati su Journal of Asian Civilizations e Bhasha.  Journal of South Asian Linguistics, Philology and Grammatical Traditions.