“Un grande leader, che commise alcuni errori”: questo l’imbarazzato commiato del Partito per ricordare Hu Yaobang, morto il 15 aprile 1989. Hu Yaobang nasce nel 1915 in una famiglia contadina dell’Hunan. Nel 1933 diventa membro del PCC e partecipa alla Lunga Marcia. Negli anni della guerra civile presiede il Dipartimento organizzativo del Consiglio Militare Rivoluzionario e, al seguito di Deng Xiaoping, è commissario politico nella Seconda Armata in Sichuan.
Sin da allora la sua vicenda politica appare strettamente legata e subordinata a quella di Deng. Dal 1952 è con lui a Pechino, nel ruolo di Segretario della Lega della Gioventù Comunista, incarico che ricopre fino all’esplosione della Rivoluzione Culturale.
Gli esordi della Rivoluzione Culturale vedono la sua uscita di scena insieme a Deng, la condanna di entrambi e la successiva riabilitazione. Riappare nell’arena politica solo nel 1972, svolgendo un ruolo significativo nel programma delle Quattro Modernizzazioni lanciato nel 1975 da Zhou Enlai, ma di fatto messo in pratica e gestito da Deng Xiaoping a partire dal 1978. Dopo la sua completa riabilitazione politica nel 1977, Hu diviene membro del Politburo.
Il nuovo corso politico inaugurato dal III Plenum dell’undicesimo Comitato Centrale, vede Hu Yaobang al fianco di Deng Xiaoping tra i principali artefici delle riforme economiche che miravano a una graduale liberalizzazione del mercato. Hu fu inoltre promotore della riabilitazione politica di importanti esponenti del Partito condannati durante la Rivoluzione Culturale, tra cui il primo Presidente cinese Liu Shaoqi.
Con l’ascesa di Deng, diminuì il consenso intorno alla figura di Hua Guofeng, designato da Mao alle cariche di presidente del Partito Comunista Cinese e presidente della Commissione Militare Centrale.
Nel 1981 Hu Yaobang lo sostituì nella carica di Presidente del Partito, a cui l’anno successivo seguì la nomina a segretario generale. Il potere effettivo restava comunque nelle mani di Deng e la generazione dei veterani rivoluzionari.
L’entusiasmo di Hu per il programma di riforme di Deng lo portò al conflitto con molti leader. I suoi sforzi per accelerare la riforma economica erano visti come un’interferenza sgradita non solo agli esponenti della corrente più conservatrice come Yao Yilin, ma anche ai riformisti, tra cui il premier Zhao Ziyang. Nel frattempo le denunce e le indagini sulla corruzione condotte da Hu tra i figli dei veterani del Partito indignarono molti di questi ‘anziani’, mentre il potente Chen Yun gli criticava una valutazione avventata sulle misure politiche praticabili. Alla fine Deng ritirò il proprio supporto, soprattutto perché l’attitudine politica piuttosto liberale di Hu andava al di là di quello che lui stesso auspicava. La vera natura dei giochi di potere all’interno del Partito venne alla luce nel corso degli incontri all’inizio del 1987, quando l’autorità e il potente ruolo svolto dagli ‘anziani’ costrinsero Hu alle dimissioni e lanciarono la ‘Campagna contro la liberalizzazione borghese’ alla fine dello stesso anno.
Le accuse di Deng costarono a Hu una pesante autocritica e le dimissioni dalla carica di Segretario Generale: pur rimanendo tra le fila del Partito, rimase di fatto emarginato dalla vita politica.
La sua morte nell’aprile del 1989 scosse la coscienza pubblica: Hu Yaobang diventava il simbolo dell’apertura e la vittima del nepotismo dei vecchi ranghi del Partito. Le celebrazioni ufficiali per la sua morte innescarono una nuova ondata di proteste studentesche, culminate nella strage di Tian ‘an men del 4 giugno.
Nel 2005 per la prima volta è stata tenuta una celebrazione ufficiale per l’anniversario della sua nascita. Tale decisione deriva probabilmente dal rispetto tributato da Hu Jintao a Hu Yaobang, visto che entrambi provengono dalla cosiddetta “fazione della Lega della Gioventù”; è improbabile che ciò si debba ascrivere a una revisione del Partito sui fatti di Tian Anmen.