Hexie 和谐 (armonia): finestra sul pensiero

In by Simone

Il pensiero cinese, confuciano e taoista, vede il mondo in correlazione tra le parti, non importa se parliamo dell’aspetto cosmico, sociale o prettamente fisico dell’individuo e del mondo. Quello che confucianesimo e taoismo rimarcano con le parole più adatte alla loro espressione filosofica è la correlazione tra due termini: Cielo, Terra e Uomo sono in costante rapporto reciproco.

È un periodo particolare quello in cui Confucio 孔子, riferendosi agli insegnamenti dei saggi dell’antichità cui dice di ispirarsi, diffonde il concetto di armonia. Il burrascoso e vivace periodo delle Primavere ed Autunni e degli Stati Combattenti, se da un lato vede conflitti e lotte tra i principati bramosi di affermare la propria egemonia, favorisce allo stesso tempo la nascita di numerose scuole di pensiero che gareggiano nel suggerire ai sovrani i più consoni metodi di governo. Un’atmosfera vivace che rende possibile la nascita e poi l’affermazione della classe del ‘letterato’.
Dopo aver abbandonato la propria terra, il principato di Lu, in segno di dissenso verso il suo malgoverno, Confucio girovaga per proporre ai sovrani la propria opinione principalmente sull’educazione e l’arte di governare. Non di religione, né di questioni metafisiche, perché di ciò non si può conoscere e quindi non si può parlare: il suo pensiero è tutto rivolto all’uomo e alla natura umana. Discorso in un certo senso innovativo, considerando che fu fatto nel periodo dell’aristocrazia feudale che prevedeva una società gerarchizzata in caste e la sottomissione del suddito al potente. Confucio parla di natura umana  性e per la prima volta distingue il  君子, l’uomo nobile, dallo 小人, l’uomo piccolo, di poco conto, esclusivamente su basi etiche e morali, prescindendo dall’estrazione sociale e dalla condizione economica (senza per questo arrivare mai a mettere in discussione la validità del potere costituito). A fare di un uomo un ‘uomo’ nel senso pieno del termine, è la coltivazione di sé e della propria natura umana, che si esplica nelle relazioni fra gli individui e nell’armonia collettiva. Tale armonia è la radice dei rapporti sociali e la base della stabilità.

Nel sistema confuciano l’armonia è vista come la virtù più importante per la vita pacifica dell’individuo, della famiglia, e dello stato; tale concetto si dipana quindi nei diversi livelli di armonia morale, individuale, sociale, tutti dipendenti e correlati tra loro. A regolare i rapporti tra queste dimensioni e all’interno delle stesse,ci sono i riti 礼, manifestazione esteriore di un atteggiamento interiore all’individuo, sia esso un figlio che offre i propri ossequi filiali nel culto degli antenati, sia esso l’imperatore che onora il Cielo di cui è figlio e da cui riceve il mandato che lo legittima. Ecco quindi l’armonia rituale, e una parvenza di sacralità in gesti e cerimonie che intendono sancire ed armonizzare i rapporti umani, in una società in cui ognuno ha un posto definito che ne determina un comportamento preciso.

Nato con l’intenzione di offrire una buona pratica di governo e correggere la condotta immorale dei cittadini e sviluppatosi quindi in una filosofia sociale, politica e morale, che ha poco dell’ascetismo e dell’individualismo di altri sistemi di pensiero, il pensiero confuciano presuppone la presenza e la coesistenza di elementi diversi in un unico sistema. Affinché i conflitti che scaturiscono naturalmente da questa coesistenza non sfocino in un disordine incontrollabile né in uno squilibrio a favore dell’uno o dell’altro elemento, il fine cui bisogna tendere per equilibrare tali contrasti è l’armonia. Che assume il significato di ordine ed equilibrio pacifico in cui le diversità convivono.
Come si raggiunge tale armonia? Prima di tutto lavorando sulla natura umana, sul proprio carattere, affinché non persegua il male o il profitto e raggiunga uno stato di armonia morale. Poi estendendo questa armonia a livello familiare, rispettando i ruoli stabiliti dalla gerarchia familiare e coltivando le virtù di xiao 孝, pietà filiale,  Yi 義,  rettitudine o senso del giusto, e Ren仁 umanità.
Lo stesso comportamento va applicato allo stato, che altro non è se non una famiglia in senso più ampio, in cui il suddito deve rispettare il sovrano, che a sua volta ha obblighi morali nei confronti del Cielo e dei suoi sottoposti.
L’armonia sociale nasce quindi dall’individuo ma non può realizzarsi se non all’interno di relazioni interpersonali. Nel pensiero confuciano l’individuo non è mai un’unità isolata: non si è veramente umano se non nella relazione con gli altri. L’individuo è tale in quanto essere sociale.

Sorta nello stesso clima culturale che aveva spinto i confuciani a sottolineare l’impegno dell’uomo, la corrente taoista ricorda che oltre essere animali sociali, noi uomini siamo anche entità cosmiche in un sistema di relazione.
 “Il Dao genera l’Uno, Uno genera Due, Due genera Tre, Tre i diecimila esseri, i diecimila esseri portano lo Yin sul dorso e lo Yang sulle braccia, mescolando i loro soffi realizzano l’armonia.” Questo e’ scritto al capitolo quarantadue del dao de jing 道德经 testo fulcro della tradizione taoista che come vuole la leggenda venne scritto da laozi 老子prima di recarsi ad Occidente e consegnato al gardiano del passo della montagna. Lo yin 阴e lo yang 阳,  la parte in ombra della montagna e la parte luminosa concertano, per stabilire un rapporto armonioso. L’armonia, quindi,  è vista come principio base dell’universo, venendo a mancare l’armonia anche le cose stesse che formano il mondo verrebbero a mancare. Nelle relazioni interpersonali che instaurano gli esseri umani, (due persone o comunità) cosa è che garantisce un’armonia naturale? Come dovremmo comportarci per garantire che le cose rimangano in esistenza, seppur seguendo un processo volto al cambiamento?

Laozi sottolinea, nel non agire, la via adatta. Non agire non inteso nel stare senza far nulla e lasciar che le cose scorrano accanto a lui, ma bensì non agire distinguendo questo da quello, in quanto nel costante movimento, sono proprio le distinzioni che creano disarmonia. Quindi non imporsi per ottenere, non stringere per possedere, in quanto il potenziale de 德del dao 道 in questo modo viene bloccato e si irrigidisce.
In un tempio taoista dello Shangdong è scritto, cheng you ganying 诚有感应, “Davvero vi è rispondenza”, nella tradizione taoista e’ anche importante l’accento viene posto all’ascolto e alla musica.
Tra tutti i frastuoni i rumori che affollano l’universo dovremmo riuscire a percepire la vera melodia del Dao, che appunto è data attraverso la rispondenza, tra una parte ed un’altra, che sia una corda di uno strumento, un organo del nostro corpo o a livello macroscopico tra Uomo Cielo e Terra.