Filippine – Le isole della discordia

In by Simone

Una zona estesa quanto il Mar Mediterraneo su cui la Cina rivendica sovranità. Una serie di scogli disabitati, pescherecci che sconfinano le proprie acque territoriali, esercitazioni militari una mappa del Trecento e risorse energetiche. Un cocktail esplosivo. E da oggi niente più voli per le Filippine.
Sappiamo tutti che le Filippine sono territorio cinese. Il dato di fatto che siano sotto la sovranità cinese è indiscutibile”. Il lapsus di He Jia, presentatrice del telegiornale della televisione di stato Cctv, si è immediatamente diffuso in maniera virale su internet.

Avrebbe probabilmente voluto dire che le Scarborough Shoal, in cinese isole  Huangyan, sono cinesi. Ma nel clima surriscaldato tra i due paesi ha detto tutt’altro. E gli internauti, come sempre più spesso succede in questi casi, non l’hanno perdonata.

Il South China Morning Post riporta alcuni dei migliori giochi di parole che si sono diffusi in rete, ma la situazione è grave.

Le Scarborough Shoal sono una catena di scogliere e di piccole isole disabitate la cui sovranità è contesa tra Filippine e Cina.

Nonostante la Cina disti oltre 1.200 km, Pechino sostiene la sua "sovranità indiscutibile" su un tratto del Mar Cinese Meridionale esteso quasi quanto il Mar Mediterraneo. Questa zona comprende anche diversi gruppi di isole. Se la Cina ancora ne controlla poche, le rivendica tutte.

L’agenzia di stampa governativa Xinhua, oggi ha diffuso un documento in cui afferma che le contese isole Scarborough Shoal (isole Huangyan) sono inequivocabilmente cinesi perché “la Cina le ha scoperte e le ha disegnate su una mappa del 1279 durante la dinastia degli Yuan”. Questa stessa mappa da allora è usata dai pescatori cinesi e taiwanesi”.

Di fatto è una questione di risorse. Secondo uno studio cinese, citato dal Guardian, l’area può contenere l’equivalente di 213 miliardi di barili di petrolio: l’80 per cento delle riserve accertate dell’Arabia Saudita. La British Petroleum avrebbe stimato che la regione detiene anche riserve di gas cinque volte superiori a quelle fin’ora accertate negli Stati Uniti.

Alcuni specialisti del sud-est asiatico citati sempre dal giornale britannico sottolineano che, dal punto di vista di Pechino, la Cina viene derubata di circa 1,4 milioni di barili al giorno attraverso lo sfruttamento "illegale" di idrocarburi dal Vietnam, Filippine, Indonesia e Malesia.

La stampa cinese è indignata dall’atteggiamento del presidente filippino Benigno Aquino anche perché Pechino ha avvertito ieri di esser pronta a rispondere a qualsiasi intensificarsi delle tensioni nel Mar Cinese Meridionale.

L’altro ieri, il viceministro degli esteri Fu Ying ha spiegato in quella che è stata la sua più dura dichiarazione fino ad oggi: "La parte cinese ha… fatto tutti i preparativi per rispondere a qualsiasi escalation della situazione da parte delle Filippine".

L’avvertimento di Fu è stato seguito da un commento dai toni forti sulla prima pagina dell’edizione estera del Quotidiano del Popolo di ieri.
 
"Anche se la Cina farà del suo meglio per risolvere la tensione attraverso la diplomazia… la buona volontà si esaurisce quando si è fatto tutto il possibile per soddisfare i propri obblighi e non vi è alcun bisogno di tollerare ulteriormente, quando la situazione non deve più essere tollerata".

L’avvertimento di Fu è arrivato durante la visita del ministro della Difesa Generale Liang Guanglie negli Stati Uniti, un alleato chiave delle Filippine, e alcuni giorni dopo la due giorni di colloqui economici e strategici tra Stati Uniti e Cina. Questa è la terza volta che Fu convoca l’ambasciatore delle Filippine per protestare circa la fase di stallo.

La lite è scoppiata l’8 aprile, quando una nave da guerra filippina ha cercato di arrestare gli equipaggi delle barche da pesca cinesi nei pressi della secca, che è reclamata da entrambi i paesi. I due paesi mantengono da allora navi di stanza in loco.

Ma oggi l’ennesima notizia di crescita delle tensioni. Mentre Xinhua riporta che “la maggior parte delle agenzie di viaggio cinesi hanno sospeso i viaggi per le Filippine a seguito dell’inasprirsi della situazione nelle isole Huangyan”, il China Daily annuncia l’inizio delle trivellazioni cinesi in profondità nel Mar cinese meridionale e il Global Times continua a pubblicare editoriali infuocati.

Se ieri il titolo era: “Mantenere la pace è un miracolo con queste provocazioni” quello di oggi è “Le provocazioni di Manila sono esplose”.

[Scritto per Lettera43]