Si sono conclusi a Shanghai gli incontri tra i ministri degli esteri di Cina, Giappone e Corea del Sud all’interno dei quali si è discusso del disarmo nucleare nord coreano e di una proposta di comunità asiatica, sulla falsa riga della comunità europea. L’incontro doveva anche valutare i rapporti tra i tre paesi alla luce delle elezioni giapponesi e verificare la disponibilità della Corea del Nord (seppure non presente agli incontri) ad accettare un dialogo con gli altri paesi.
I colloqui erano destinati a stabilire l’ordine del giorno per il summit che si terrà a Pechino il prossimo 10 ottobre, durante i quali saranno i premier ad incontrarsi. Una dichiarazione congiunta rilasciata al termine degli incontri di Shanghai ha sottolineato la volontà di tutti i paesi a sviluppare una più profonda cooperazione, come da copione.
Il ministero degli esteri cinese, ha infatti confermato che il premier Wen Jiabao visiterà Pyongyang dal 4 al 6 ottobre. Allo stesso tempo, dalla Corea del Nord arrivano segnali positivi: Pyongyang ha attenuato la sua retorica ostile e sembra più disposta a riprendere i colloqui sul nucleare, da tempo in fase di stallo, specie dopo i test missilistici e nucleari. L’agenzia di stampa sudcoreana Yonhap ha lasciato intendere che il leader nordcoreano, Kim Jong-il, potrebbe annunciare alcune misure concrete riguardo il nucleare, proprio durante la visita di Wen Jiabao. Citando anonime fonti diplomatiche a Pechino, l’agenzia ha riferito che la Cina potrebbe promettere aiuti alimentari e di carburante in cambio del disarmo nord coreano.
Nel corso degli incontri, inoltre, il Giappone ha ribadito la volontà di creare una Comunità dell’Asia orientale, simile all’Unione europea: Cina, Giappone e Corea del Sud infatti, rappresentano circa il 18 per cento del commercio mondiale.
[Photograph by Aly Song]