Corea del Sud – Sentinelle robot nelle carceri

In by Simone

Dopo i robot commessi e i robot insegnanti di inglese arrivano in Corea del Sud i secondini robotici. Il Time li ha descritti come "più Minority Report che Terminator", ma c’è chi teme per un’ulteriore disumanizzazione delle carceri.
Robot dotati di telecamere per affiancare le guardie penitenziarie nelle carceri. Non è ancora il preludio alla scomparsa delle torrette di guardia e del filo spinato, ma un progetto pilota per le prigioni del futuro che parte a marzo nel penitenziario di Pohang, nell’Est del Paese.

Un mese di prova al costo totale di 700 mila dollari, durante il quale i prototipi sorveglieranno le celle ed eventuali comportamenti anomali tra i detenuti. "Più Minority Report che Terminator", ha scritto il magazine Time: i robot, dotati di telecamere serviranno a scongiurare violenze e suicidi.

Le tre macchine, alte un metro e mezzo, sono state sviluppate dall’Asiatic Forum for Corrections, un’organizzazione sudcoreana specializzata in criminalità e gestione delle carceri. Per l’ideatore del progetto, il professor Lee Baik-chu della Kyonggi University, potrebbero rappresentare un campanello d’allarme per le guardie. "Abbiamo sviluppato il sistema operativo – ha detto Lee all’agenzia Yonhapadesso stiamo perfezionando i dettagli così che possano essere accettati senza problemi dai detenuti".

L’aspetto aiuta. I robot ricordano vagamente Casper, il fantasma bambino protagonista dei cartoni animati. Grandi occhi, un sorriso accennato e una vaga aria da computer Apple, i robot saranno anche il mezzo di contatto tra guardi e carcerati.

"Sarebbe interessante capire che cosa succederà dopo il periodo di prova", si chiede sulla rivista americana Forbes l’esperto di tecnologia Alex Knapp, "prenderanno il posto degli agenti? Non credo sia una buona idea. Le prigioni sono già abbastanza deumanizzate e questo contribuirà a ridurre ulteriormente i contatti umani. Tuttavia, se i costi dovessero scendere, i governi a corto di contante potrebbero propendere per questa soluzione. Soprattutto nelle carceri private in convenzione".

La robotica in Corea del Sud è in continua espansione e Seul fa ormai concorrenza al Giappone per la ricerca nel settore. Il Ministero per l’Economia della conoscenza ha stimato in 484 milioni di euro gli investimenti tra il 2002 e il 2010.

Secondo i dati pubblicati lo scorso ottobre, il mercato ha avuto una crescita del 75% negli ultimi due anni e attualmente genera un giro d’affari di oltre 1 miliardo, andando a toccare i più svariati settori della vita dei sudcoreani, dalla difesa al commercio.

Nel mese di agosto il quotidiano Joongang riportò la notizia della comparsa nei negozi dei primi robot commessi prodotti dalla società Showbo. L’omonimo androide, in tailleur e caschetto nero – disponibile in due versioni, una per interni e una per esterni – può spiegare ai clienti le offerte e descrivere i prodotti in centri commerciali e negozi. Il tutto a un decimo del costo di robot simili made in Japan.

Altre compagnie stanno invece sviluppando macchine da utilizzare come badanti per gli anziani o come assistenti personali. Progetti che potrebbero essere pronti entro la fine del decennio. Già dal 2009, inoltre, robot sono utilizzati come insegnanti d’inglese in almeno 18 scuole del Paese.

Sul fronte militare, macchine armate e con sensori per il rilevamento del calore sono state schierate da Seul in Iraq, con il sostegno degli Stati Uniti, e lungo il confine che divide la Corea del Sud dal Nord comunista. Mentre la Samsung Techwin ha venduto sistemi di sorveglianza all’Algeria e agli armatori internazionali.

Un successo celebrato dal governo con un parco a tema, Robot Land, nei pressi della città nord-occidentale di Incheon, che per gli ideatori potrebbe attirare 2,8 milioni di visitatori l’anno.

[Pubblicato su Lettera43] [Foto credit: innovationnewsdaily.com]