UPDATE Corea del Sud – Il giorno del voto

In by Simone

Oggi in Corea del Sud si vota per le presidenziali. Alle urne 40 milioni di sudcoreani saranno chiamati a scegliere tra la conservatrice Park Geun-hye, figlia del dittatore Park, e il liberal Moon Jae-in, avvocato per i diritti civili. Occhi puntati sull’affluenza, che potrebbe ribaltare le previsioni che danno Park come favorita. (UPDATED)
16:10 – Update

Park Geun-hye è ufficialmente presidente della Corea del Sud. Ritorna dopo trent’anni nella Casa Blu, il palazzo presidenziale già occupato dal padre, il dittatore Park Chung-hee. Sarà la prima presidente donna in un paese in cui il sessismo è ancora dominante. Tuttavia l’elettorato su di lei è diviso: pesa infatti l’ombra del padre, per 18 anni dittatore della Corea del Sud, assassinato nel 1978.

16:00 – Update

Park Geun-hye si trova ora a Gwanghwanum pronta a fare il suo primo discorso ufficiale. "L’elezione di un presidente donna," ha dichiarato Park poco fa, riporta il Korea Herald, "servirà a unificare la nazione."

15:50 – Update

Il candidato dell’opposizione Moon Jae-in ha ammesso la sconfitta elettorale, rivela il Korea Herald. Manca poco alla fine dello scrutinio.

15:40 – Update

Park Geun-hye ha la quasi certezza della vittoria. Le principali tv nazionali Sbs e Kbs le danno un vantaggio di quasi tre punti sullo sfidante Moon Jae-in. Park ha dichiarato che stanotte a fine degli spogli terrà il suo primo discorso ufficiale. L’affluenza alle urne è stata del 75,8 per cento, la più alta registrata negli ultimi anni.

14:50 – Update

Park ha lasciato la sua casa accolta da sostenitori e giornalisti. La stampa sudcoreana dà ormai per certa la vittoria. Park diventerebbe così la prima presidente donna della Corea del Sud. Alcuni commentatori sottolineano le poche misure di sicurezza attorno alla candidata conservatrice. Sia la madre sia il padre, il dittatore Park Chung-hee furono assassinati.

14:00 – Update

Alcuni organi d’informazione sudcoreani, tra cui Kbs e Sbs danno già per certa la vittoria di Park. Conla metà delle schede scrutinate il divario con il liberale Moon è attorno al 5 per cento. Alle 10:30 locali (14:30 in Italia) la candidata conservatrice dovrebbe recarsi nella sede centrale del Seanuri, il suo partito. L’agenzia Yonhap scrive che si prepara a un discorso quando la vittoria appare quasi certa.

11:30 – Update

Secondo i dati della Commissione elettorale, l’affluenza ai seggi è stata del 75,8 per cento. E’ la più alta delle ultime tornate e vicina al dato attorno a cui gli analisti prevedono ci possano essere possibilità di vittoria per il candidato dell’opposizione liberale Moon. I primi exit poll, che danno Park in vantaggio fanno tuttavia prevedere un testa a testa.

11:00 – La storia

Sarà l’asticella dell’affluenza ai seggi uno dei dati più seguiti della tornata presidenziale odierna in Corea del Sud. La sfida è tra Park Geun-hye, candidata dei conservatori al governo, e il liberale Moon Jae-in attorno al quale si è riunita l’opposizione.

Park è data favorita, secondo gli ultimi sondaggi che risalgono alla settimana scorsa, ma il voto è considerato comunque uno dei più incerti, per il sostegno dato all’ultimo dal popolare ex candidato indipendente Ahn Cheol-soo al fronte dell’opposizione.

Sarà anche uno dei più ricchi di significato. Se le previsioni dovessero essere azzeccate Park sarebbe la prima donna capo di Stato in Corea del Sud, nonché nell’intera Asia nordorientale dove ancora forte è la tradizione patriarcale.

Come scrive il Korea Times, il record non sarà tuttavia l’unico in caso di vittoria. Park potrebbe infatti diventare la seconda esponente della stessa famiglia a comandare dentro la Casa Blu (il palazzo presidenziale), gettando le fondamenta della prima dinastia politica sudcoreana.

La candidata conservatrice è figlia del generale Park Chung-hee che guidò il Paese con pugno di ferro tra il 1961 e il 1979, quando fu assassinato, ma gettò allo stesso tempo le basi per la modernizzazione e l’industrializzazione.

Se eletta sarà inoltre la prima presidente nubile, punto su cui ha giocato molto in campagna elettorale, presentandosi come la figura adatta per concentrarsi completamente sui problemi della nazione.

Anche il rivale Moon, già avvocato per i diritti civili e oppositore politico del generale Park, potrebbe stabilire i suoi record se eletto. Sarà, per fare un esempio, il candidato che più velocemente ha scalato le istituzioni coreane.

Sebbene interessato alla politica da tempo e sebbene abbia ricoperto in passato il ruolo di capo di Gabinetto dell’ex presidente Roh Moo-Hyu, Moon è stato eletto per la prima volta in Parlamento appena otto mesi fa.

La vittoria dei conservatori del Seanuri Party o dei liberali del Democratic United Party dipenderà secondo alcuni osservatori dall’affluenza. Se si supererà il 77 per cento Moon potrebbe avere buone possibilità di vittoria. Nelle scorse tornate tra gli elettori ventenni e trentenni (solitamente indicati come simpatizzanti liberali) maggiore è stata l’astensione. Mentre dai cinquant’anni in su, considerati più vicini ai conservatori, l’affluenza è stata più alta.

La storia, almeno quella recente,sembra dare ragione a quanti si interessano dell’affluenza in un Paese dove la disaffezione verso politici considerati corrotti e incapaci si fa sentire. Il Dong-a Ilbo ricorda come nel 2002, quando vinse il liberale Roh, il 78 per cento degli aventi diritto andò ai seggi. Cinque anni dopo fu il 63 per cento e a imporsi fu il conservatore Lee Myung-bak.

“Se eletta mi occuperò dei cittadini e delle loro vite”, ha detto Park chiudendo la campagna a Seul, paragonando il suo impegno a quello di una madre che si dedica alla famiglia.

Moon ha tenuto invece il suo comizio finale a Busan, seconda città del Paese, enfatizzando l’inizio di una nuova era politica e impegnandosi a dimezzare le rette universitarie, a investire nell’istruzione pubblica e nel welfare.

Molto si è giocato tuttavia sul passato e non sono mancate accuse reciproche di infangare l’immagine del rivale. Park ha sottolineato la strategia economica del padre e cercato di sorvolare sulla repressione e la sospensione dei diritti civili durante gli anni al potere.

Inoltre si è mostrata pronta a impegnarsi per ridurre le disuguaglianze, presentandosi come la candidata ideale per affrontare il divario di genere, sebbene il quotidiano progressista Hankyoreh si sia domandato cosa Park abbia fatto al riguardo durante i suoi mandati parlamentari e mentre il divario tra uomo e donna cresceva, come segnalato a esempio, per quanto riguarda i salari, dall’ultimo rapporto Ocse che pone la Corea del Sud al primo posto per disparità.

Moon dal canto suo ha cercato invece di accreditarsi come il rappresentante della classe media concentrandosi anche lui sulla riduzione del divario tra ricchi e poveri.

Il voto sceglierà il leader che guiderà il Paese per i prossimi cinque anni. Economia e rapporti con la Corea del Nord saranno i temi fondamentali, ricorda lo Joong Ang Daily. Nonostante le previsioni di crescita del 3,8 per cento alla fine il tasso sarà soltanto del 2,4, mettendo a rischio la tenuta della società, ricorda il quotidiano.

Altro argomento è inoltre il recente e riuscito lancio di un razzo nordcoreano che pone domande sul come confrontarsi con il giovane Kim Jong-un, con i due candidati pronti al dialogo, ma a condizioni diverse e impegnarsi a rinfacciarsi gli uni i colloqui segreti del 2007 tra Pyongyang e l’amministrazione liberale, gli altri la linea dura seguita dai conservatori negli ultimi cinque anni.

Senza contare le proposte per la cosiddetta "democrazia economica" ossia un intervento per ridurre lo strapotere dei grandi conglomerati nel sistema Paese, dando in questo modo aria alle piccole e medie imprese altrimenti schiacciata dai grandi gruppi che da soli contribuiscono a oltre la metà del Pil sudcoreano. La scelta su chi dovrà affrontare questi nodi è affidata a 40 milioni di sudcoreani.

[Scritto per Lettera43; foto credit: wpxi.com]