Corea del Nord: la Cina si mobilita

In by Gabriele Battaglia

In risposta alle crescenti tensioni nell’area coreana, anche Pechino si muove. Alcuni reparti dell’Esercito popolare di liberazione sono già al confine con lo scomodo vicino nordcoreano per esercitazioni congiunte. E’ una vittoria per i falchi di Pechino: una Corea unita sotto l’egida Usa non piace alla Cina. Si muove anche la Cina. Nella situazione di crescente tensione della penisola coreana, dopo le minacce del Nord la determinata risposta del Sud e lo sfoggio di muscoli americani, anche Pechino muove le sue truppe: ammassati al confine nord orientale del paese, gli uomini dell’Esercito Popolare sarebbe aumentati a dismura e starebbero già provvedendo a operazioni congiunte con l’esercito nord coreano.

Un segnale rilevante che sembra indicare una vittoria dei falchi cinesi, confermato da altri eventi della scorsa settimana: un membro di un importante think tank cinese, legato al Partito Comunista, dopo aver pubblicato un articolo sul Financial Times in cui chiedeva alla Cina di abbandonare Pyongyang, è stato sospeso.

Pechino avrebbe allertato le proprie forze militari di stanza nella parte nord-orientale del paese, a seguito delle recenti minacce americane e sud coreane. L’esercito di Liberazione Popolare, secondo molte fonti presenti sul posto, avrebbe da tempo aumentato il proprio numero di uomini al confine, specie dopo l’ultima comunicazione di Pyongyang circa uno stato di guerra tra le due Coree.

La Marina cinese inoltre avrebbe anche condotto esercitazioni navali con navi da guerra nel Mar Giallo come sostegno alla Corea del Nord. Le attività militari cinesi vicino alla Corea del Nord sono state rilevate nella provincia di Jilin e secondo rapporti di intelligence dalla zona le forze dell’Esercito Popolare avrebbe avuto indicazioni di innalzare il livello di allerta al massimo grado. Veicoli corazzati, tra cui carri armati e mezzi blindati, sono stati messi in movimento nei pressi del fiume Yalu che separa la Cina dalla Corea del Nord. Le truppe farebbero parte della Brigata di Fanteria Meccanizzata 190, di stanza a Benxi, nella provincia di Liaoning.

Anche gli aerei combattenti cinesi sono stati messi in funzione, nei luoghi di frontiera tra Yanji , Yanbian, Jilin, Kuancheng, nella provincia di Hebei, a Dandong e nella provincia di Liaoning. La Cina mantiene un trattato di difesa con il Nord che obbliga la Cina a difendere la Corea del Nord nel caso in cui il regime di Pyongyang venga attaccato.

Nei giorni scorsi erano state segnalate “perturbazioni” circa i rapporti tra i due alleati a seguito dell’innalzamento della tensione nell’area. Secondo molti testimoni nella zona di Dandong al confine tra i due paesi, la Cina avrebbe interrotto i rapporti commerciali con la Corea del Nord a seguito dei test nucleari coreani del mese scorso. La Cina avrebbe anche tagliato le esportazioni di greggio verso la Corea del Nord nel mese di febbraio, secondo i dati doganali riportati dalla Reuters. Si è trattato della prima volta in cui la Cina ha chiusi i rubinetti del petrolio verso la Corea del Nord, dal 2007.

Tuttavia, a confermare le relazioni tra i due paesi, il governo della provincia di Jilin ha annunciato lo scorso 27 marzo che prevede di modernizzare i collegamenti ferroviari con la Corea del Nord per rafforzare i legami economici e commerciali transfrontaliere.

I movimenti di truppe e l’allerta dell’esercito cinese sembrerebbero dimostrare che la Cina è al fianco della Corea del Nord in un eventuale conflitto. Secondo molti veterani del Partito e dell’Esercito infatti l’idea di una Corea unita sotto influenza americana, sarebbe un pericolo troppo grande per Pechino. Anche per questo le voci che vorrebbero una allentamento del rapporto con la Corea del Nord vengono zittite.

E’ capitato al vice direttore di un giornale affiliato alla Scuola centrale del Partito che è stato sospeso dal servizio per un articolo che ha scritto per il Financial Times il 27 febbraio in cui chiedeva alla Cina di abbandonare la Corea del Nord. Deng Yuwen, vicedirettore di Study Times, ha detto al quotidiano sudcoreano Chosun Ilbo che era stato sospeso a causa del controverso articolo: “Sono stato sollevato dalla posizione per quell’articolo e sono sospeso a tempo indeterminato” ha spiegato.

[Scritto per Lettera43; foto credits: bloomberg.com]