Consigli di viaggio nell’India demonetizzata

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A un mese e mezzo di demonetizzazione, avere accesso ai contanti in India è ancora piuttosto complicato: le file ai bancomat sono lunghe e spesso il cash finisce prima che sia il vostro turno e viaggiare senza contanti, soprattutto per i viaggiatori low cost, in India si aggiunge agli imprevisti standard di un Paese che, per essere apprezzato, esige una flessibilità mentale superiore alla media. Qui di seguito, per punti, provo a elencare consigli concreti già dati recentemente ad altri viaggiatori che, mi dicono, hanno risolto gran parte dei grattacapi di chi per la prima volta mette piede in India.

Cambiare euro all’aeroporto
Prima di partire accertatevi di avere con voi dei contanti in valuta straniera (euro vanno benissimo) da cambiare prima di uscire dall’aeroporto. La fila agli sportelli di cambio – di solito della compagnia Thomas Cook – richiederà molta pazienza e qualche stratagemma da ressa in India (gentili spintonate e gomiti alti a difendere la propria posizione), ma è importante uscirne vincitori con dei contanti indiani in mano. Secondo gli ultimi riscontri, pare che il limite massimo di cambio si aggiri intorno a 70 euro, cioè 5000 rupie, purtroppo a un tasso di cambio non proprio conveniente (1 euro = 66 rupie, contro il tasso valutario ufficiale di 72). Con questo gruzzoletto, uscite dall’aeroporto e per raggiungere il vostro hotel/guesthouse prendete un taxi prepagato: i gabbiotti dei prepagati a New Delhi sono appena oltre le porte automatiche degli arrivi, in altri aeroporti possono anche essere all’interno dell’aeroporto. Di media, a New Delhi, dall’aeroporto al centro non si spende più di 450 rupie e una volta che avete dato i soldi al gabbiotto non ne dovete sborsare più.

Farsi una simcard, usare internet via mobile e utilizzare Uber per muoversi in città
Ora che siete arrivati in India, l’imperativo che dovete tenervi ben fisso in testa per tutto il viaggio è: risparmiare contanti. Che non vuol dire «risparmiare» in assoluto, ma far durare il più possibile i pezzi di carta che avete in mano, prima di dover obbligatoriamente o cambiare altri euro (col cambio di cui sopra) o fare la fila al bancomat. Fermo restando che, con un po’ di pazienza e determinazione, prima o poi al bancomat si riesce a ritirare, ci sono alcuni accorgimenti per ritardare il più possibile questa perdita di tempo e permettervi di godervi il vostro viaggio con maggiore serenità.

Appena riuscite, fatevi una simcard indiana. Tra le varie compagnie io di solito consiglio Airtel, molto diffusa in tutto il paese e a prezzi assolutamente abbordabili. Per comprare la simcard andate in un negozio Airtel con una fototessera e il passaporto, compilate il modulo e vi consegneranno la simcard. Tra attivazione (entro 4 ore dall’acquisto) e 1 giga di traffico dati per un mese mi pare si spenda non più di 350 rupie. Una volta attivata la scheda, scaricate la app di Uber, iscrivetevi e tra i metodi di pagamento inserite i dati della vostra carta di credito.

A questo punto per muovervi in città potete utilizzare Uber, senza sperperare preziosi contanti. Fate attenzione, al momento della ricerca del taxi Uber, di selezionare in basso nella schermata della app il metodo di pagamento con carta di credito. Le tariffe sono leggermente più alte dei riksha a motore ma decisamente più convenienti dei taxi prepagati. Esempio: a New Delhi per un tragitto di quaranta minuti verso l’aeroporto un taxi prepagato chiede almeno 450 rupie; con Uber non si superano le 240. Uber è attivo nelle principali città indiane (Delhi, Mumbai, Calcutta, Chennai, Trivandrum…l’elenco completo è qui; fa eccezione, tra le mete turistiche più gettonate, Varanasi).

Prelevare ai bancomat indiani e cambiare euro
Non tutte le banche indiane permettono il prelievo a carte straniere. Secondo la mia esperienza, nelle filiali di State Bank of India, Axis Bank, Icici e Citibank io non ho mai avuto problemi. Prima della demonetizzazione il limite massimo di prelievo giornaliero per le carte straniere era di 10mila rupie. Ora, post demonetizzazione, è sceso a 2500 rupie ma mi dicono – non ho ancora provato – che gli stranieri riescano a prelevare fino a 10mila rupie in quattro operazioni distinte. So che al momento le spese per il prelievo sono state sospese per tutte le carte indiane, non so se sia uguale anche per quelle italiane (le commissioni per il prelievo all’estero dipendono dalla vostra banca e, in aggiunta, alcune banche indiane caricavano 200 rupie a operazione). È importante, prima di partire per l’India, che avvertiate la vostra banca, così che vi sblocchino il prelievo all’estero. Poi, una volta arrivati, occorre armarsi di pazienza e mettersi in fila quando vedete un bancomat attivo. Non è infrequente che, essendo turisti occidentali, vi facciano passare davanti a tutti, ma non è nemmeno scontato quindi non pretendetelo: la gente in fila è, comprensibilmente, moderatamente incazzata.

In alternativa, potete tenervi degli euro da parte e cambiarli ai cambiavalute, di solito nelle zone del centro o vicino agli alberghi. Il tasso di cambio è simile a quello dell’aeroporto ma pare che alcuni permettano di cambiare fino a 100 euro, a differenza dei 70 standard dell’aeroporto.

Comprare biglietti del treno a lunga percorrenza
Se il vostro viaggio prevede diverse tappe in giro per il Paese e volete muovervi in treno potete comprare i biglietti all’International Tourist Bureau all’interno delle principali stazioni dei treni nelle città indiane. A New Delhi è dentro alla New Delhi Railway Station e, nonostante se chiediate a qualcuno fuori dalla stazione vi dirà che è chiuso / andato a fuoco / in sciopero, non è vero: c’è ed è al secondo piano della stazione, ci sono i cartelli. Prima di andare all’ufficio, sempre col vostro passaporto in mano, è meglio che controlliate nome, orario e numero del treno che vi interessa. Potete farlo su Makemytrip.com, che è aggiornato in tempo reale su treni soppressi o in ritardo. Alla biglietteria dei turisti vendono biglietti in tourist quota, cioè riservate a chi è in India con un visto turistico. E, soprattutto, potete pagare con carta di credito.

Mangiare pagando con carta di credito

La maggioranza dei ristoranti di livello in India prende le carte di credito, quindi per quel segmento non ci sono problemi. Nonostante ciò, vi consiglio vivamente di avventurarvi in bettole apparentemente poco invitanti per assaggiare cucina locale a prezzi «indiani» e osare con lo street food, come dicevamo qui, tenendovi da parte un po’ di contanti.

A New Delhi, ad esempio, alcuni ristoranti ottimi e a prova di disturbi intestinali sono: Sodabottleopenerwala (cucina parsi), The Toddy Shop (cucina keralese), Naivedyam (cucina south indian). Per farsi una o più birre in santa pace senza spendere un patrimonio consiglio 4S Chinese Restaurant. Prendono tutti carte di credito straniere.

[Scritto per Eastonline]