Classica-mente – Malinconie d’autunno

In by Simone

La Cina ha più di cinquemila anni di storia. Non è possibile comprendere la Cina di oggi senza conoscere la Cina di ieri. Gu Wei Jin Yong, diceva Mao: il passato deve servire al presente. China Files prosegue la pubblicazione delle poesie classiche cinesi. Buona lettura. Li Chingchao (1084- circa 1151 circa) è stata una delle figure letterarie femminili di spicco della Cina classica. Nacque nello Shandong da una famiglia di letterati al tempo della dinastia dei Song meridionali ed ebbe l’opportunità di ricevere un’educazione più completa rispetto alla media delle donne dell’epoca.

Stando ai suoi scritti autobiografici, da bambina conduceva una vita molto piacevole tra lezioni di letteratura, feste e visite di amici di famiglia.

All’età di 17 anni sposò Zhao Míngcheng, uno studente dell’Accademia Imperiale.

Nel 1127 la Cina fu invasa dai mongoli, e la famiglia dovette fuggire al sud; pochi anni dopo il marito morì e la famiglia finì in preda alla povertà. I dettagli dell’ultima parte della sua vita non sono chiari; le sue opere non sono state tramandate per intero.

La sua vita intensa, ricca di periodi felici ma anche di episodi tragici, la ispirò a scrivere opere di intenso contenuto emotivo. Ebbe successo non solo come come poeta ma anche come scrittrice di prosa, collezionista di libri, pittrice, calligrafa.

Il componimento presentato qui è strutturato per essere cantato su una melodia dal titolo "Ramo di pruno"; come tale deve rispondere a metriche ben precise. Non ha un vero e proprio titolo, e viene pertanto identificato dal primo verso, “Fiori di loto appassiti, il tappetino di bambù è lustro di gelo d’autunno, come fosse di giada”.

La poetessa risiede in un’abitazione temporanea, e si rivolge al marito lontano esprimendo tutta la sua sofferenza per la separazione.

Il primo verso offre un contrasto tra i colori dell’esterno e un oggetto domestico, caratteristico dell’interno della casa.

La poetessa inizia il componimento offrendoci in questa elegante descrizione un assaggio della frizzante aria d’autunno, e già anticipa la malinconia che affligge il suo cuore.

I fiori che sbocciano e appassiscono sono infatti un fenomeno naturale, ma in questo caso simboleggiano anche le vicissitudini della vita.

Il verso successivo suggerisce la monotonia della giornata trascorsa aspettando notizie dall’amato lontano. Gesti lenti eseguiti pensando ad altro, passatempi come il giro in barca che in passato davano gioia a entrambi sembrano ora senza senso.

La malinconia domina i pensieri, e qualsiasi cosa richiama alla mente la persona amata. Anche il volo delle oche selvatiche fa desiderare l’arrivo di una lettera da parte sua.

Ecco quindi un verso di collegamento tra le due parti del componimento: un’immagine che la poetessa ha davanti agli occhi, i fiori dell’inizio della poesia, l’acqua che scorre sotto la barca. I due elementi vengono utilizzati come metafora della rassegnazione.

È un sublime artificio poetico che introduce la conclusione del componimento con un’ultima espressione di tristezza.

Fiori di loto appassiti, il tappetino di bambù è lustro di gelo
d’autunno, come fosse di giada.

Cambio lentamente la sopravveste, salgo da sola sulla barca.Quando le oche torneranno al Sud in formazione tra le nubi, arriverà
una tua lettera da lontano?

In quel momento la luna inonderà della sua luce il pergolato d’occidente.

I fiori fluttuano cadendo, l’acqua scorre via, la stessa brama d’amore
in due luoghi diversi.

Mi è impossibile sfuggire a questa malinconia, appena la scaccio dalle
sopracciglia, mi entra subito nel cuore.

红藕香残玉簟秋。

轻解罗裳,独上兰舟。

云中谁寄锦书来?

雁字回时,月满西楼。

花自飘零水自流,
一种相思,两处闲愁。

此情无计可消除,
才下眉头,却上心头。

* Davide Saccon è da sempre appassionato di lingue orientali. Affascinato dalla Cina ne ha studiato la lingua e la cultura e poi vi si è trasferito per lavoro con la famiglia. Oggi abita nello Zhejiang, dove è responsabile di una azienda italiana. Potete seguirlo anche sul suo blog.

[Foto Credits: piziadas.com]