Mentre la crisi dell’Eurozona investe duramente Cipro, la Cina continua a investire nel mattone Ue. In base agli ultimi provvedimenti del governo cipriota, a un extracomunitario basteranno 300 mila euro per ottenere un visto. La cifra sufficiente per comprarsi una casa e dopo cinque anni avere la cittadinanza dell’Unione. La crisi di Cipro sbarca in Cina. L’emergenza dell’Isola è stata riportata anche sulle pagine economiche del quotidiano cinese First Financial Daily perché Cipro è terra di conquista per Pechino.
A fine 2012 ben 600 case dell’Isola appartenevano ai cittadini del Paese del Dragone: a stimolare l’interesse cinese non c’è solo la decisione del governo cipriota di rilasciare il permesso di residenza a chiunque si presenti con più di 300 mila euro per acquistare una casa. Il vero obiettivo dei cinesi è ottenere la cittadinanza di un Paese dell’Unione europea, un provvedimento che scatta automaticamente dopo cinque anni di residenza – non serve neppure risiederci – sull’Isola.
Per ottenere il certificato, oltre all’acquisto dell’immobile, basta dimostrare di avere la fedina penale pulita e depositare 30 mila euro in una banca locale da lasciare almeno tre anni: in soli 45 giorni arriva il permesso di residenza.
Il provvedimento del governo cipriota di svendere l’Isola era stato introdotto per far fronte alla crisi dell’Eurozona. Dal 2007, infatti, i prezzi delle proprietà immobiliari dell’Isola erano scesi del 15%. Un’occasione ghiotta per chi vive lontano dalla recessione dell’Ue e può vantare ingenti capitali da investire. Che permettono così di ottenere il permesso di residenza di un Paese dell’Ue, che per gli extra comunitari significa poter viaggiare liberamente in Europa.
A essere interessati al ‘bottino’ sono soprattutto i cinesi, tanto che tra agosto e ottobre 2012 (i dati però sono parziali) 600 immobili sono stati acquistati dalla Cina: il 90% risulta essere stato comprato a Paphos, la città sulla costa sud-occidentale frequentata più per le sue splendide spiagge che per il suo notevole patrimonio storico-artistico, come il forte ottomano del XVI secolo.
"Qui sarà tutto cinese: cibo, musica, folklore", aveva dichiarato il sindaco di Paphos al Guardian a febbraio mentre la città si preparava a ospitare il Capodanno cinese. A spiegare il boom di acquisti di Pechino in estate è stato Giorgios Leptos, proprietario dell’agenzia immobiliare omonima e presidente della Camera di commercio della città, secondo cui è stata decisiva la mossa del governo di svendere il certificato di residenza sull’Isola.
Oltre a viaggiare senza problemi per l’Ue, i cinesi puntano a iscrivere i figli nelle scuole europee, superando le difficoltà imposte dalla legislazione sull’immigrazione.
Un sondaggio del magazine Hurun ha evidenziato che l’85% dei miliardari cinesi (quelli che vantano un patrimonio superiore a 1,4 miliardi di dollari) vorrebbe mandare i figli a studiare all’estero.
La ricetta per attrarre capitali stranieri per tamponare la crisi del mercato immobiliare si è però diffusa anche in altri Paesi dell’Ue. Nel 2012 anche l’Irlanda e il Portogallo hanno offerto il permesso di residenza agli stranieri in grado di investire ingenti cifre nelle case. E a novembre 2012 pure il segretario di Stato per il commercio spagnolo Jaime Garcia-Legaz ha dichiarato che stava pensando a una soluzione simile per sbloccare la stagnazione del mercato immobiliare nella penisola iberica.
Ma finché è Cipro ad aprire agli extra comunitari, l’Ue è ancora al sicuro, visto che l’Isola non fa parte degli accordi di Schengen che permettono la libera circolazione degli individui. Il problema è destinato a diventare più serio con Portogallo e Spagna, che invece fanno parte di Schengen.
[Scritto per Lettera43; foto credits: ]