Cina e Russia alleate di soft power?

In Uncategorized by Simone

Nei giorni scorsi il presidente russo Vladimir Putin ha compiuto il quarto viaggio in Cina. L’occasione è stata fornita dal quindicesimo anniversario del trattato di amicizia sino-russa. Non a caso i due presidenti hanno dichiarato che i due paesi saranno «amici per sempre». Accordi commerciali e geopolitica al centro degli incontri. E un’interessante volontà di cooperazione mediatica per «aumentare l’influenza dei due paesi».La stampa cinese ha salutato con grande enfasi l’arrivo del presidente Putin e l’incontro con il presidente cinese Xi Jinping. «La Russia e la Cina hanno punti di vista che sono molto vicini l’un l’altro o che sono quasi gli stessi sulla scena internazionale», ha detto Putin.

Gli ha risposto Xi Jinping: «Il presidente Putin e io concordiamo che di fronte a circostanze internazionali che sono sempre più complesse e mutevoli, dobbiamo insistere ancora di più nel mantenere lo spirito della partnership strategica sino-russa e la cooperazione».

I due paesi sono spesso avvicinati tanto in questioni di politica internazionale, quanto da un punto di vista commerciale. L’accordo sul gas di due anni fa aveva portato Cina e Russia a una sorta di alleanza, pur con i dovuti sospetti da entrambe le parti. Mosca ha sempre spinto molto nel sottolineare la corsia preferenziale rispetto a Pechino, mentre la Cina ha sempre guardato con maggior cautela alla possibilità di posizionarsi attraverso una vera e propria alleanza, dati anche alcuni contrasti potenziale nelle regioni asiatiche.

Come ha riportato il Global Times, «gli accordi raggiunti riguardano la vendita di partecipazioni in una serie di progetti russi alle imprese cinesi, un contratto di fornitura di petrolio e gli investimenti congiunti in progetti petrolchimici in Russia».

Putin ha sottolineato che almeno 58 differenti accordi per un valore complessivo di circa 50 miliardi di dollari sono attualmente in discussione, aggiungendo che i due paesi cercheranno di garantire un accordo sulla costruzione di una linea ferroviaria ad alta velocità in Russia entro la fine dell’anno.

Particolarmente interessante la richiesta di Xi Jinping riguardo «una più stretta cooperazione» tra le agenzie di stampa di Russia e Cina in modo che entrambi i paesi possano «insieme aumentare l’influenza» dei loro media sull’opinione pubblica mondiale.

Si tratta di una questione molto rilevante, trattandosi di due paesi che spesso sottolineano la stampa mondiale sfavorevole, sottolineando la sensazione di «accerchiamento» mediatico. Entrambi i paesi del resto, ultimamente, hanno fatto parecchi sforzi per ampliare la propria rete mediatica internazionale, allo scopo di aumentare la propria influenza.

Altri temi rilevanti sono stati quelli relativi alla politica internazionale. Una dichiarazione sul sito web del Cremlino sottoscritta da entrambi i governi ha invitato le nazioni «a rispettare rigorosamente le norme del diritto internazionale, a mantenere le capacità militari al livello minimo necessario per la sicurezza nazionale e ad astenersi da misure finalizzate ad ampliare le alleanze politico-militari esistenti».

La dichiarazione ha criticato il dispiegamento di sistemi anti-missile in Europa e in Asia. Una presa di posizione che «arriva in un momento in cui la Russia e la Nato sono ai ferri corti», ha scritto il Global Times.

Sulla Corea del Nord, entrambi i paesi «hanno concordato che il processo in stallo dei colloqui a sei rimane il modo migliore per raggiungere la denuclearizzazione della penisola coreana e che tutte le parti dovrebbero creare le condizioni per far riprendere i colloqui».

Infine: le banche centrali dei paesi hanno firmato un memorandum d’intesa «sulla creazione di un meccanismo di compensazione dello yuan in Russia, che hanno detto sarà vantaggioso per il commercio e gli investimenti transfrontalieri».

[Scritto per Eastonline]