China-Files Sunday: Quelli che rifiutano Copenaghen

In by Simone

Cambiamento climatico e vita da scettici

Fuori dalla sala degli incontri e delle negoziazioni, lontano dai riflettori, ci sono anche quelli che, sul clima, la pensano diversamente e che per questo non sono ben accetti nelle stanze dei bottoni. Scienziati di fama mondiale, ai quali troppo spesso non viene data voce sul grande schermo. Il recente caso della fuga delle e-mail in Inghilterra con dati “particolari” sui tanto temuti cambiamenti climatici, ha messo in primo piano la voce di alcuni di questi studiosi. Per una volta, sono stati loro l’oggetto dell’attenzione generale. Di seguito una parte dell’approfondimento dei giornalisti HaiYan e Cheng Guo Xi pubblicata sul Nanfang Zhoumo del 10 dicembre 2009.

Nella piccola città di Copenaghen si susseguono incontri tediosi e negoziati stagnanti; i soggetti principali sono gli interessi delle singole nazioni e le trattative politiche. Ma fuori le mura del summit troviamo un ambiente in cui la realtà e le preoccupazioni, rafforzate da contro-tesi scientifiche sul riscaldamento globale e sui cambiamenti climatici, sono più dirette.

Oltre 1000 le lettere provenienti dai più grandi studiosi sul clima al livello mondiale, sul tema della ricerca sul riscaldamento climatico sono state rese pubbliche. Sono state rese pubbliche oltre 1000 lettere relative alla ricerca sul riscaldamento climatico provenienti dai maggiori studiosi mondiali sul clima. I contenuti di tali documenti, che mettono in discussione le teorie sul riscaldamento del clima, hanno ricevuto grande attenzione, sebbene in precedenza tali studiosi siano sempre stati considerati come gli eretici di questo settore. 

Non siamo i benvenuti a Copenaghen.

Mentre nella cittadina danese di Copenaghen si accalcano i maggiori capi di stato, le delegazioni di associazioni di ogni tipo, gli esperti e i media, il prof. Willie Soon dell’universita di Harvard, famoso scienziato  nel campo del riscaldamento globale, ha scelto di passare un tranquillo fine settimana a Boston. Nonostante la sua fama, non ha ricevuto nessun invito da Copenaghen, ma ne è sembrato quasi contento "l’assemblea non ha invitato formalmente nessuno scienziato o studioso che avesse dubbi sulla teoria sul riscaldamento globale". (…)

Neanche il professor Richard Lindzen, dell’istituto tecnologico del Massachussets ha ricevuto inviti, ma anche gli fosse stato recapitato, dice, non si sarebbe mosso da casa, in quanto, secondo lui, andare a Copenaghen sarebbe stato solo uno spreco di tempo.

"Noi non siamo i benvenuti a Copenaghen" afferma con tono preoccupato al NFZM un altro professore della Princeton University: "come molti altri, faccio il possibile per essere ascoltato, ricevere attenzione, ma è davvero difficile. I governi Europei e Americano come i principali media sono da tempo dominati dalle teorie allarmiste sul riscaldamento globale" 

Il direttore dell’ Earth System Science Center dell’università dell’Alabama, professor John Christy, ha ricevuto un invito informale ma si e’ rifiutato di partecipare. Sa chiaramente che le persone che negano la teoria sul riscaldamento climatico, in tale assemblea non sarebbero ben accette e, senza sostenitori e finanziatori, sarebbero stati solo alla mercé dei media e ne avrebbero pagato solo le spese. Così l’unica cosa possibile è cercare di diffondere più materiali e articoli possibili che rivelino il vero motivo alla base dei cambiamenti climatici.

Copenaghen, che questi scettici avevano “rimosso” da tempo, è tornata alla loro attenzione grazie al recente incidente che ha visto la pubblicazione della posta elettronica del Centro di Ricerca sul clima dell’università inglese dell’East Anglia (di seguito CRU). Proprio il mese scorso, alla vigilia del meeting di Copenaghen, sono stati pubblicati in rete più di tremila documenti e più di mille e-mail riguardanti il riscaldamento globale provenienti dai maggiori scienziati mondiali.
"Da quanto diffuso con le e-mail, risulta evidente la faziosità degli allarmisti in tema di clima: questi si rifiutano di condividere i dati con gli studiosi ancora titubanti, manipolando o distruggendo i dati originali, arrivando al punto di minacciare e boicottare quegli scienziati che, nello svolgere il proprio lavoro, seguono opinioni differenti" ha detto William Hubble.

Un esperto in questioni scientifiche e climatiche del governo britannico ha scoperto con sorpresa che tra i documenti pubblicati in seguito al "furto" delle e-mail c’erano anche alcune sue lettere scritte sei anni prima, che contenevano contestazioni puramente scientifiche. Insieme ad alcuni collaboratori avrebbe voluto che le obiezioni espresse fossero state pubblicate, ma ciò si è rivelato sempre impossibile. Questi documenti, gli argomenti trattati e le controversie che ne derivano, se non fosse stato per il "furto", sarebbero stati dimenticati tra le e-mail dove giacevano da anni. "I paper non passavano mai l’esame, c’erano sempre mille strani buoni motivi che ci ostacolavano", afferma il ricercatore.

[la seconda parte dell’inchiesta sarà pubblicata domenica prossima].

Il Nanfang Zhoumo è un giornale del Nanfang Daily Group del Guandong. Da sempre attento ai processi globali di cui è al centro la Cina, nonché alle sue problematiche interne, rappresenta uno dei migliori giornali di inchiesta del paese.