Pechino apre una breccia nella politica del figlio unico. In vista del censimento nazionale di novembre, l’amministrazione locale concederà il permesso di residenza anche ai bambini nati fuori dai rigidi limiti della pianificazione familiare. Essere registrati nel sistema dell”hukou’ significa godere di diritti altrimenti negati, come l’opportunità di andare a scuola o l’accesso alla sanità. Senza il timore per i genitori con più figli di essere sanzionati per aver violato la legge. Dal 1980 le coppie cinesi sposate possono avere solo un erede, deroghe sono ammesse solo per le minoranze etniche e in alcune zone rurali.
“Non riveleremo le informazioni al dipartimento per la Pianificazione familiare”, ha detto Gu Yanzhou, vice direttore dell’Ufficio statistico di Pechino, al ‘China Daily’. Per registrare il bambino basterà presentare soltanto il certificato di nascita e sarà vietato alle autorità chiedere altri documenti.
L’apertura della giunta pechinese, ha detto il professor Zhag Yi, alla ‘China National Radio’, “renderà più accurati i dati del censimento”. Nel 2000, secondo i dati ufficiali, i nuovi cinesi registrati furono 26 milioni, 3 milioni in più rispetto a dieci anni prima.
Ma, hanno obbiettato avvocati e sociologi, il provvedimento si limita a far rispettare la legge: tutti i bambini nati in Cina devono essere registrati, i funzionari che non lo permettono commettono un abuso. Introdotto da Mao Zedong nel 1958 per impedire l’eccessiva urbanizzazione, l’hukou è obbligatorio e vincola i cinesi al luogo di nascita. Tuttavia multe e sanzioni per chi trasgredisce al controllo delle nascite spingono molti a non registrare i secondo-terzogeniti.
Il boom economico degli ultimi vent’anni e le masse di migranti arrivati nelle città dalla campagna in cerca di lavoro hanno però messo in crisi l’hukou. I ‘mingong’ hanno ormai superato i 20 milioni, ma spesso privi del permesso di residenza nei grandi centri urbani non hanno accesso ai servizi pubblici. Della riforma del sistema discussero a marzo i deputati cinesi nella seduta annuale dell’Assemblea nazionale del popolo.
[anche su NTNN]