Caratteri Cinesi – Il senso estetico

In by Simone

Una definizione del senso estetico tesa a valori innati, universali e staccati dall’intelletto. Non si limita all’arte, ma è sensibilità per la bellezza dell’universo e per la sua armonia. Non è nemmeno legato alla tecnica o al significato ultimo. Anzi essi sono miseri se privi di estetica.Il senso estetico non è altro che sensibilità per la bellezza. Emerge dal modo in cui ci si veste, dallo stile e dagli atteggiamenti, così come – naturalmente – nei gusti e nelle preferenze.

Credo sia fuorviante sostenere che gruppi diversi di persone hanno un senso estetico diverso. Gli standard della bellezza sono differenti, così come ciò che mette in risalto la ricerca del bello, ma il senso estetico è unico.

Il senso estetico è un concetto soggettivo, in quanto esprime soggettività; tuttavia il bello e i criteri della bellezza appartengono alla sfera dell’oggettività. Che una cosa sia bella o meno è un discorso, che io ne venga colpito è un altro.

Oggi come oggi le cose belle sono ovunque, o meglio: ovunque c’è qualcosa che viene proclamato come bello; eppure c’è una relativa povertà dell’esperienza soggettiva del bello.

Mettere i paletti su cosa sia bello è un atto collettivo, ma il coinvolgimento di fronte al bello è invece a tutti gli effetti qualcosa legato all’individuo.

Gruppi di persone diverse professano diverse forme di bellezza ma il senso estetico è comunque unico.

Ad esempio, secondo i ricchi il bello equivale al consumo materialistico, per i ragazzi è nello spirito di rivolta della gioventù, all’interno dei circoli di intrattenimento è nella moda del momento, tra i politici e la gente importante è nella rispettabilità di facciata. Queste sono solo definizioni del bello e non manifestazioni di senso estetico.

Un discorso a parte spetta al bello nell’arte. Poiché per definizione l’arte ha a che fare con la bellezza e cerca il bello nella bellezza; non è necessario né consentito tirare in ballo altri fattori. […]

Lo studio e la formazione non hanno relazione con il senso estetico, e di sicuro chi ha una vasta cultura e molta esperienza non è detto che abbia maggiore senso estetico.

Il senso estetico è come la profondità d’animo, in sostanza è qualcosa di innato. Sintetizza alcune forme di coscienza, come la vista e l’ascolto, e come queste si pone su un livello percettivo essenziale: chiunque è dotato di senso estetico, sia la persona brillante sia lo stupido.

In alcuni casi è ben nascosto ma in nessun caso si dissolve del tutto; può venire distorto ma è impossibile che sia totalmente privo di funzione.

L’essenza del senso estetico è misteriosa, semplicemente misteriosa. Può anche essere scoperta, ma senz’altro non può essere perseguita. Questa è allo stesso tempo una buona e una cattiva notizia.

È una buona notizia perché dimostra che il senso estetico è un qualcosa di puramente naturale e per goderne non occorre passare attraverso ardui studi e sforzi.

È una cattiva notizia perché tutte le ricerche e gli sforzi spesi da coloro che sono abituati ad aumentare la propria ricchezza (materiale o spirituale che sia) sono inutili.

Il senso estetico non è qualcosa di legato al significato o alla tecnica. Chi non capisce niente di musica può ugualmente venirne colpito, così come chi non sa disegnare può essere colpito dalla pittura. Parliamo di coinvolgimento emotivo e non di critica teorica.

Il senso estetico non deve nutrire complessi di inferiorità nei confronti della tecnica, al contrario: la tecnica priva di senso estetico ha la necessità – quando non l’obbligo – di sentirsi inferiore.

Neppure di fronte al significato il senso estetico deve prostrarsi, al contrario è senza dubbio il significato privo di senso estetico a essere più povero.

Chi fa grandi discorsi sulla tecnologia e sui significati sarà inevitabilmente scettico. Ma così non sta forse dissimulando la propria carenza di senso estetico?

Negare il senso estetico o l’intuizione denota ancora più problemi. Presumibilmente nasconde l’intenzione di mischiare le carte e mettere tutto sottosopra.

[…] Risalendo alla fonte, il senso estetico è la sensibilità per la bellezza dell’universo, di cui è l’eco che usa i nostri corpi di carne e sangue.

Promemoria:

1.    La bellezza dell’arte fondamentalmente è l’imitazione della bellezza del cosmo.
2.    L’opera di maggior valore degli artisti dovrebbe essere la loro vita.

[L’intera traduzione è consultabile su Caratteri Cinesi. La traduzione è di Mauro Crocenzi]

* Han Dong nasce a Nanchino nel 1961. Dopo la Rivoluzione culturale e la laurea in filosofia imbocca la strada della letteratura. Critico verso il sopravvento del mercato sulla produzione letteraria, prende le distanze dagli intellettuali colti, vicini al Partito ma lontani dalla gente.Nella sua opera mette la storia al centro della costruzione narrativa, evitando sia l’esasperazione del realismo sia eccessivi artifici linguistici.