Caratteri cinesi – Più attività fisica nelle scuole cinesi, vantaggi e svantaggi

In Caratteri Cinesi, Cina, Economia, Politica e Società by Redazione

Secondo quanto riporta il China Youth Daily, l’attenzione generale nei confronti dell’attività fisica nelle scuole è cresciuta molto negli ultimi giorni, in seguito a diverse novità riguardanti la materia: nelle scuole superiori aumenta il peso dell’attività fisica nel punteggio dell’esame di ammissione, mentre i college e le universtà aggiungono lo sport ai test per accedere ai corsi.

Con l’aumento improvviso dell’attività fisica, molti genitori si sono fatti prendere dal panico. Nell’ansia generale, hanno cominciato a guardarsi intorno con la speranza di trovare dei corsi di sport al di fuori della scuola così da poter garantire ai figli un punteggio alto agli esami.

Per ottenere dei buoni risultati, gli studenti devono davvero frequentare dei corsi fuori dalla scuola? Dove troverebbero, in caso, il tempo per farlo? Come trovare un equilibrio tra scuola, compiti e attività extracurriculari? Il punteggio nell’attività fisica è indice di un ritorno al vecchio insegnamento basato sui test?

Tra dubbi, domande e confusione, il China Youth Daily ha intervistato genitori e insegnanti.

“Devo trovare un buon centro sportivo per migliorare le performance e il punteggio di mio figlio?”

Il “campo di battaglia” degli sport deve essere principalmente la classe, afferma Mao Zhenming, Chief Expert di Educazione Fisica e insegnante all’Università Normale di Pechino. Il Paese sta investendo nello sport, chiedendo di più da parte degli studenti e rafforzando il lavoro degli insegnanti. Ovviamente, questo obiettivo richiede sistemi e metodi molto più completi,  supportati anche da una base scientifica, come un insegnamento selettivo specializzato incentrato su uno “sports class system”, con l’aggiunta di attività fisica anche al di fuori della scuola. La salute degli studenti trarrà molti benfici da questi miglioramenti, anche dal punto di vista strettamente fisico, sviluppando maggiore forza, agilità, resistenza, velocità e flessibilità.

Ovviamente per i ragazzi è molto importante raggiungere un risultato ottimale negli esami di ammissione.

Al momento, l’obiettivo è quello di introdurre l’attività fisica come “compito per casa” così da migliorare le capacità degli studenti nell’esercizio fisico. Se i compiti per casa riescono a promuovere degli esercizi specifici e ad aumentare l’attenzione dei genitori verso l’attività dei figli, allora anche il punteggio di ammissione migliorerà. È una motivazione in più per svolgere questi compiti a casa.

Wu Shunmin, preside della della scuola media di Mianzhu, nella provincia del Sichuan, ha riferito che inizialemente i genitori avevano espresso molta preoccupazione per l’inserimento del punteggio dello sport negli esami di ammissione, ma si sono tranquillizzati dopo aver visto gli ottimi risultati dei figli, che hanno riportato una media di punteggio dell’85%. Il raggiungimento di questi risultati è dovuto all’allenamento sistematico dentro e fuori dalla classe. Ma è la lezione di educazione fisica il momento più importante: gli studenti apprendono conoscenze sportive, acquisiscono nuove capacità, fanno esercizi e sviluppano delle abitudine sportive che porteranno avanti per tutta la vita.

Nel 2015, la scuola media di Mianzhu, dopo aver preso parte alla National Sports League, ha riportato delle riforme nell’educazione fisica. Gli insegnanti di educazione fisica hanno implementato l’idea di riforma del curriculum  “1+N” proposto dalla scuola, che introduce scientificamente 1260 casi di “lezioni di pratica” nelle classi; migliora gradualmente la forma fisica degli studenti in accordo con gli standard dei test per l’esame di ammissione.

Allo stesso tempo, la scuola attua una formazione interclasse: “tre esercizi+club+mostre+competizioni”, con attività innovative come gli esercizi di corsa che vengono integrate nel programma. Le materie fisiche e le materie teoriche procedono insieme e si completano. Di pari passo con le competenze culturali degli studenti, che crescono di anno in anno, anche le performance fisiche stanno dando ottimi risultati.

Se lo studio ordinario è già di per sé molto stressante per gli studenti, come si fa a trovare anche il tempo di fare sport?

Per Pan Jianfen,  docente all’Istituto di arte ed educazione fisica di Pechino, “in primo luogo, il tempo dedicato alle attività sportive è regolato dall’istituto stesso all’interno del piano orario delle lezioni. I ragazzi dovranno semplicemente garantire la loro partecipazione alle attività sportive proposte dalla scuola (maratona, corsa negli intervalli, attività fuori orario), disponendo così di un’ora al giorno dedicata allo sport. Ma saranno comunque l’organizzazione dei docenti e la motivazione degli studenti a determinare il livello e i risultati della pratica. Altro fattore importante sono i compiti a casa, la cui struttura dovrà variare: le attività sportive quotidiane, un giorno su due, saranno obbligatorie per i ragazzi, che potranno organizzare il loro tempo in base ai compiti e all’orario delle lezioni. In questo modo, svolgeranno i compiti più velocemente, incentivando una certa rigidità finché la situazione non si normalizza.

Il terzo fattore riguarda la riduzione delle classi fuori orario: se i ragazzi avranno meno classi fuori orario, cesseranno di esistere i conflitti tra studio teorico e pratica sportiva. Secondo molti di loro, eliminando anche solo una classe fuori orario, potrebbero frequentare due attività sportive a settiman Senza dimenticare che spesso non possono partecipare a quelle attività perché i genitori non hanno il tempo di accompagnarli. Se, al contrario, le famiglie accoglieranno più volentieri l’educazione fisica, organizzando al meglio il tempo dei ragazzi dedicato allo sport, accompagnarli diverrà l’attività domestica più importante.

Come spiega Mao Zheming, “il sistema 8-1>8 consiste nell’inserire un’ora per lo sport all’interno delle otto ore dedicate allo studio e al lavoro, così da permettere all’emisfero sinistro del cervello di riposare in modo soddisfacente e al destro di essere pronto per il lavoro. In questo modo si può sfruttare la massima potenzialità dal nostro cervello. L’importante è alleggerire il peso dei compiti. In particolare, è vitale diminuire il lavoro dell’emisfero sinistro, preposto all’apprendimento delle materie umanistiche. Stimolando l’emisfero destro, preposto allo sforzo fisico, quello sinistro ha la possibilità di ristorarsi a pieno e sia il corpo che lo spirito saranno rinforzati, con il risultato di una buona salute, sia interiore che esteriore.

Personalizzare, valorizzare le scelte individuali

L’introduzione dell’Educazione Fisica nel sistema degli esami porterà a un istruzione finalizzata ai test? Come conciliare interessi personali ed esami?

Mao Zheming: “l’introduzione dell’educazione fisica nel sistema degli esami è stata definita da alcuni pericolosa poiché introduce un ostacolo per evitarne un altro. In linea generale è vero, tuttavia credo anche che non sia del tutto corretto. Se da un lato l’esame di educazione fisica potrebbe concentrare l’attenzione soprattutto sui test finali, dall’altro porta a degli effetti positivi: il miglioramento della costituzione fisica dei ragazzi, la riduzione dei compiti a casa, l’aumento delle attività sportive all’aperto e un migliore sviluppo di corpo e spirito. Si tratta di un ostacolo dagli effetti benefici che può, ad esempio, risolvere problemi come la sedentarietà dei ragazzi a partire dalla terza elementare. Il vero pericolo è la sempre minore importanza attribuita al nostro corpo.

Io sono uno dei promotori dell’idea di introdurre l’educazione fisica tra gli esami della scuola media. Durante gli anni della sperimentazione, quando ci venivano chieste spiegazioni in merito, noi definivamo quello di educazione fisica come un esame di posizione sociale: il cui obiettivo, cioè, era di dare importanza all’educazione fisica e valore alla fisicità degli studenti. Lo sviluppo delle abilità fisiche dei ragazzi avviene in momenti specifici della loro vita. Ad esempio, la flessibilità si sviluppa al meglio tra i 5 e i 12 anni, l’agilità e la forza tra i 6 e i 12. Se non si raggiungono le abilità nelle rispettive fasce di età, con il tempo il fisico ne risente. È il motivo per cui bisogna incrementare le attività sportive”.

Prima d’ora, non c’è stata uniformità tra i test di educazione fisica. Era una fase di costante ricerca e ne esistevano circa 120 tipologie. Tra quelli che davano maggiore importanza all’educazione fisica era necessario valutare l’intero processo di crescita. L’obiettivo dell’introduzione dell’educazione fisica negli esami di scuola media era un migliore apprendimento delle tecniche di movimento. Questo, unitamente al voto proporzionale delle altre materie rispetto a quello in educazione fisica, forma persone dedite all’attività fisica, che amano praticarla, prospere e in salute per tutta la vita.

Pan Jianfen: “A prescindere dalla natura degli esami, si può utilizzare il test per promuovere l’attività sportiva. I risultati hanno mostrato sintomi di assenza di passioni e interessi da parte dei ragazzi, fisici indolenziti, tutti effetti di una scarsa conoscenza da parte degli studenti della materia e di un insegnamento troppo superficiale da parte dei docenti.

Nei test di educazione fisica, cosi come in quelli delle altre materie, poco importa cosa si valuti o in che modalità. In ogni caso per i ragazzi ci saranno situazioni spiacevoli. Tuttavia, se i test faranno sì che i ragazzi operino delle scelte personali in base alle proprie capacità di movimento e alla propria costituzione, i benefici saranno molteplici. Gli esami di educazione fisica potranno farci tornare alle qualità originarie del movimento e gli studenti potranno allenarsi con metodi scelti in autonomia e adatti al proprio fisico.

[fonte The Paper]

Traduzione dal cinese di Beatrice Stancato e Alessandro Costanza