Chongqing ha una storia millenaria e recentemente è stata la base di un esperimento di massiccia pianificazione urbana ad opera del discusso Bo Xilai. Ma soprattutto è la città delle colline, della nebbia e dei fiumi. E di gente verace e grandi bevute, come ci racconta lo scrittore Murong Xuecun.
Ciò che più mi attrae è l’umorismo spontaneo di Chongqing. Uno scontro tra due automobili: se sono coinvolte persone del Dongbei, non fanno in tempo a spalancare lo sportello che subito si forma un gruppetto intorno. Se si tratta di shanghaiesi, ecco che subito si sistemano gli occhialetti sul naso e consigliano: “non litigate, chiamiamo la polizia stradale e si sistema tutto”.
Una volta a Chongqing ho assistito al tamponamento di una Santana con una Alto. Il conducente dell’Alto scende e dopo aver osservato per un po’, senza litigare né insultare, sorride e si rivolge a quello della Santana: “complimenti, sei riuscito a far volare di nuovo lo zaino della bambina.”
[…] La gente di Chongqing è calorosa, schietta, quasi trasandata. Quando hanno ospiti, li chiamano ‘fratelli’ e fanno subito gruppo, senza mai farti sentire un estraneo. Ma quando l’alcol infiamma le orecchie, se abbassi un attimo la guardia ti accorgi che ti fissano con uno sguardo strabico. […]Per questo spesso sospiro: la città di Chongqing nasconde molti talenti; se vivessimo in un’epoca di disordini, l’ottanta per cento degli arrivisti senza scrupoli verrebbe da Chongqing.
Se a Canton dici che hai soldi, susciti ammirazione, ma a Chongqing non è una trovata arguta. Attento a come possono deriderti: “Oh, hai i soldi… e il tuo pitale fa anche i massaggi!”. […]
Chongqing si affaccia sul fiume e tutti i suoi abitanti hanno il temperamento dei marinai. […] Gli abitanti di Chongqing bevono. Sei su dieci dopo essersi scolati un quartino di grappa continuano a camminare senza vacillare, arrampicandosi come se volassero.
Vanno al monumento della Liberazione a contemplare le belle donne, apparendo perfettamente sobri, senza battere ciglio né apparire dei dongiovanni. Meglio non provocare gli altri tre, altrimenti sono pronti a impugnare la bottiglia per fare gli spavaldi.
Per questo quando mangio con gente di Chongqing non oso mai alzare la voce. […] Mi concentro sul cibo. Le prelibatezze di Chongqing ti portano a vagare col pensiero mentre ti lecchi le dita: pollo piccante, stufato di coniglio, la “carpa della posta”, la piccola hot pot “affogata in onde rosse”, il pesce in olio piccante e bollente che sprigiona squisite fragranze. Se ci penso non posso trattenermi dal deglutire.
[…] Per come la vedo io: una ciotola di spaghetti supera le escargot di tutta la Francia. […] Hemingway definì Parigi come una festa mobile. Gli abitanti di Chongqing non si sono mai preoccupati di cose sacre.La Yourcenar scrisse " quindici anni sotto le armi son durati per me meno di una mattinata ad Atene". Chongqing non è neanche così attaccata alle romanticherie. Bastano alcol, piccante, amici e spaghetti saporiti a comporre la totalità della vita di Chongqing e “uno stato di quiete poetica”.[..]
Per questo dico: nella vita, devi andare a Chongqing almeno due volte. La prima vai a mangiare nei mercatini per strada, a contemplare la moltitudine di belle donne, ad ammirare il fascino unico e intramontabile della “città delle colline, della nebbia e del fiume”.
Magari senza compagnia ci si può sentire soli, ma la seconda volta è già diverso. Trovi degli amici, tutti a Chongqing possono diventarlo. Puoi scoprire la poesia della spontaneità e della semplicità.
È come una poesia che cammina su strade irregolari, si ferma sul bastone dei portantini per strada, fluttua nelle fioche luci notturne e all’ombra dei lampioni di Chaotianmen.
È una poesia che ha a che fare con l’alcool e con il piccante, ma ne resta sempre al di là. Non puoi dire di aver vissuto se non sei mai stato a Chongqing.
[Il testo integrale è su Caratteri Cinesi, tradotto da Lucia De Carlo. Foto credits: wtdevflnt.wordpress.com]*Murong Xuecun, classe 1974, comincia a scrivere online nel 2001. L’anno seguente pubblica Chengdu, stanotte fammi dimenticare e lascia il lavoro per dedicarsi alla scrittura. È stato inserito tra i candidati 2008 al Man Asia Literary Prize e nel 2010 ha vinto il prestigioso premio Letteratura del popolo. È considerato uno dei principali scrittori cinesi contemporanei.